Stronchiamo il problema sul nascere!
Dalla Weltwoche del 7.10.2021 l’editoriale di Roger Köppel
La Svizzera è su una china pericolosa. Non sto parlando di prosperità. Quella c’è ancora. Stiamo troppo bene. Sto parlando di libertà. Siamo in procinto di abolire la libertà. Senza rendercene conto.
È uno scandalo il modo in cui la minoranza dei non vaccinati è trattata nel nostro paese. Lo Stato li emargina, li opprime, li deruba delle fondamentali libertà. Gente di seconda classe, iloti, subumani?
I media e molti politici applaudono, stanno inebriati dalla parte della maggioranza in questo atto di oppressione di una minoranza. È disgustoso. Questo mostra cosa succede ai media che si lasciano comprare tramite sovvenzioni da chi è al potere. Un capitolo triste.
Il Consiglio federale sta creando la Svizzera certificata. Le congenite libertà vengono improvvisamente subordinate a condizioni arbitrarie. Abbiamo perso la testa? Da quando lo Stato ha il permesso di imporci trattamenti medici? La vaccinazione obbligatoria di fatto non è altro.
Il Consiglio federale governa nei nostri flussi corporei. Così facendo, sta infrangendo la Costituzione. E sta abbandonando il terreno della conoscenza scientifica. I non vaccinati non sono una minaccia per i vaccinati, che sono protetti. Perché vengono vessati?
Gli oppressori contestano i non vaccinati, rappresentano una minaccia per loro stessi. E allora? Lo Stato liberale non ha il compito di impedire ai suoi cittadini di ammalarsi. Se lo fa comunque, usurpa un potere che non gli appartiene.
Ma i non vaccinati sono un pericolo per il nostro sacrosanto sistema sanitario! Sottraggono letti d’ospedale ad altre persone «legittimamente» malate, occupano capacità che sarebbero necessarie altrove, perché i non vaccinati sono loro stessi da biasimare se si ammalano.
Quello che i sostenitori di questo dispotismo sanitario non dicono, ma intendono: è necessario proteggere il corpo sano del popolo dai non vaccinati malsani!
I sostenitori della tirannia sanitaria, dell’oppressione delle minoranze davvero non si rendono conto del passato oscuro in cui stanno cadendo con le loro argomentazioni?
Troppo duramente formulato? Quando la maggioranza non vuole guardare, bisogna presentare le cose in modo che vengano capite.
Quando la prima ondata di AIDS imperversava tra i gay e tra i tossicodipendenti, nessuno ha invocato la discriminazione di queste minoranze. Fortunatamente! Nessuno ha ordinato ai gay di indossare preservativi o ha messo i tossicodipendenti in astinenza obbligatoria. Giustamente!
Non c’erano premi per il «sesso sicuro», e nessuno avrebbe pensato di escludere un eroinomane dalla vita sociale, dall’andare al cinema o al ristorante. Oggi, invece, i non vaccinati vengono esclusi con freddezza, anche se non rappresentano la minima minaccia per tutti gli altri che si sono fatti vaccinare volontariamente.
Il Consiglio federale sostiene che la certificazione riporta la libertà. Che distorsione linguistica dei termini. La libertà basata sulla non-libertà delle minoranze non è libertà, bensì non-libertà.
E a tutti quelli che si rassicurano dicendo che colpisce solo i non vaccinati: l’abolizione della libertà inizia sempre con una minoranza. Questa minoranza viene calunniata ed ereticizzata per esporla al disprezzo e all’esautorazione.
Eppure, si continua. E si prendono di mira coloro che solidarizzano con la minoranza discriminata.
Da settimane, il consigliere federale Ueli Maurer è attaccato dai media come un nemico dello Stato, solo perché ha indossato una maglietta dei «Freiheitstrychler», che scendono in strada per la libertà con i loro campanacci.
Gli stessi media che, quali «bodyguards» del potere, a loro volta si mettono a protezione davanti a un consigliere federale come Alain Berset, che abusa del potere statale per ripulire il suo scandalo privato,
Reinterpretazione dei termini anche qui: chiunque sia a favore della libertà oggi viene dipinto dai media come un nemico della libertà, che in realtà è una non-libertà perché presuppone l’oppressione delle minoranze. La non-libertà si sta diffondendo sotto la maschera di una libertà, che non lo è affatto.
George Orwell, a lei il comando!
La distruzione della libertà da parte dello Stato e delle «legioni» ad esso associate continua senza sosta.
Negli Stati Uniti, le grandi reti Facebook e Youtube ora bloccano sui loro canali i medici che si oppongono alla vaccinazione e contraddicono la politica Covid-19 del governo. Eppure, l’obiezione fa da sempre parte della scienza, così come lo scetticismo, e il pensare fuori dagli schemi fanno parte della democrazia. Sul coronavirus, il dissenso è vietato.
Ma la scienza senza dissenso è il contrario della scienza, la democrazia senza scetticismo e pensiero fuori dagli schemi è il contrario della democrazia.
I nuovi media internazionali, ma anche gli organi editoriali convenzionali, sempre più dipendenti dalla flebo statale, formano un cartello della verità comandata, cioè della falsità. Determinano cosa può essere detto e cosa no. Sono traditori di sè stessi.
In Germania, l’emittente d’opposizione Russia Today è stato appena bandito da Youtube per aver dato spazio anche agli scettici della politica Covid-19. «Siamo l’unica fonte di verità», sbotta il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern, che governa la sua isola come una guardia carceraria.
«Quando i nazisti hanno preso i comunisti,
ho taciuto, perché non ero un comunista.
Quando hanno preso i sindacalisti, sono rimasto in silenzio,
non ero un sindacalista.
Quando hanno preso gli Ebrei, ho taciuto,
non ero un Ebreo.
Quando hanno preso me, non c’era più nessuno,
che potesse protestare.»
Le parole del grande teologo tedesco Martin Niemöller non hanno perso la loro attualità.
Solo noi, gli svizzeri di oggi, stiamo tra la libertà e la mancanza di libertà. Stronchiamo il problema sul nascere!
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