I nostri media statali SSR/SRG puntano a sinistra? Certo che lo fanno!

Gen 21 • L'opinione, Prima Pagina • 231 Views • Commenti disabilitati su I nostri media statali SSR/SRG puntano a sinistra? Certo che lo fanno!

Porcherie

Patanegra

Certo che lo fanno. Secondo i sondaggi effettuati tra i loro dipendenti, la maggioranza delle persone della SSR/SRG professa un atteggiamento di sinistra o «piuttosto di sinistra», indipendentemente dalla propria appartenenza formale o no al PS. Come spettatore o ascoltatore di emittenti della SSR/SRG, questo si sente anche quando l’indottrinamento ideologico di sinistra dei media non è immediatamente evidente, ma è insidiosamente portato avanti in modo nascosto.

Prendiamo come esempio l’emittente ticinese della RSI Rete 1. Da anni seguo praticamente ogni giorno i programmi d’informazione, in particolare i dibattiti su temi controversi di attualità. Secondo me, la manipolazione politica della redazione è particolarmente evidente nella RSI. Questa si manifesta in modo sottile e non immediatamente riconoscibile a tutti, in tre modi:

In primo luogo, nella scelta degli argomenti di discussione: a eccezione degli inevitabili dibattiti come quello sul coronavirus, gli argomenti che stanno particolarmente a cuore alla sinistra hanno la priorità. Altre questioni sono «dimenticate”.

Poi c’è la selezione dei partecipanti al dibattito: per anni, le stesse persone della cerchia di circa 20 «preferiti» dalla redazione  e considerati orientati a sinistra, sono sempre stati invitati a esprimere il loro parere come sostenitori dell’opinione preconcetta di sinistra sul tema. Per la rappresentazione pro forma di altre opinioni, gli «oppositori» sono preferibilmente persone dalle quali si spera che ci sia la massima disponibilità al compromesso per le preoccupazioni della sinistra.

Infine, e soprattutto, l’indottrinamento di sinistra della RSI è particolarmente evidente nella moderazione delle discussioni: anche se i dibattiti si attengono in qualche modo a un rapporto ragionevolmente equilibrato tra sostenitori e oppositori in termini di assegnazione del tempo di parola, altrimenti l’indottrinamento sarebbe misurabile persino con un cronometro. Ma le discussioni di solito vanno così:

Nei loro programmi, i presentatori di sinistra pongono sempre ai loro «favoriti» di sinistra domande amichevoli che corrispondono alla loro posizione comune; e sono autorizzati – poiché contribuiscono alla posizione prevista – a sciorinare le loro solite litanie per minuti senza alcuna interruzione fino alla fine. Agli «avversari» nei loro turni di discussione, invece, vengono immediatamente poste domande ultra-critiche per costringerli sulla difensiva fin dall’inizio. Se poi rispondono con argomentazioni intelligenti contro l’opinione editoriale preconcetta di sinistra, vengono subito interrotti dopo solo 2-3 frasi con obiezioni del tipo «Ma non crederai davvero che…», ecc. E dopo la fine delle dichiarazioni di opinione, non ci sono commenti da parte dei moderatori su quelle degli interlocutori di sinistra, mentre non mancano quasi mai i commenti alle dichiarazioni degli «oppositori» come «Beh, sì, questo è quello che hai sostenuto, ma noi crediamo invece che…».

A mio parere, questo non è altro che una manipolazione d’opinione sottilmente nascosta a sinistra da parte dei nostri media statali, che in realtà sarebbero obbligati a essere obiettivi (e che sono pagati da noi con i soldi dei contribuenti).

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