Ai terroristi talebani regalati 66 milioni
Quindi viene spontaneo chiederci: ma ci siete o ci fate? Perché cotanta generosità nei confronti di una masnada di fanatici islamici per noi è incomprensibile. I talebani rispettano più le capre che le loro donne, il loro futuro sarà a dir poco un lungo incubo e molte di loro, che ammiriamo per il coraggio, pagheranno con la vita. Ma da parte delle nostre femministe rosso-verdi, quelle abituate al thé pomeridiano servito nei salotti buoni, nemmeno un «cip». In fatto di coerenza proprio non ci siamo! Ciò non ci sorprende più di tanto, considerato che per queste «signore impegnate» il burka in Svizzera NON doveva assolutamente essere proibito! Valle a capire!
Intanto cominciamo a chiederci dove andranno a finire questi «aiuti umanitari».
Di certo non a favore delle donne afghane, alle quali è perfino stato vietato di svolgere attività sportive, per non suscitare la libido dei cabrones barbuti. E naturalmente nemmeno per incentivare l’istruzione, il progresso, bensì per mantenere un regime di fanatici il cui intento è palese: istituire uno Stato islamico radicale con mire espansionistiche in Europa. Ma a Bruxelles, come a Berna, si dorme alla grande in attesa di riconoscere quell’aborto di governo nato l’11 settembre; questa data dovrebbe suscitare qualche preoccupazione, e mettere in guardia l’Occidente, facendogli capire che l’islam radicale è sicuramente intenzionato a organizzare altri micidiali attentati!
E noi che si fa? Ci culliamo fra le braccia di Morfeo illudendoci che questi 66 milioni favoriranno lo sviluppo di questo disastrato, retrogrado Stato. A guadagnarci saranno i fabbricanti di armi e i componenti del costituito «governo». Eppure, c’è ancora chi ci crede e che, grazie alla sua disarmante ingenuità-stupidità, fa scompisciare dalle risate chi beneficerà di questa manna. Poveri noi, siamo forse nelle mani di cerebrolesi? Il sospetto è più che legittimo!
Interessante l’articolo di Andrea Nicastro (Corriere della sera) del quale ci permettiamo di citare qualche significativo passaggio: «I nuovi talebani moderati sono gli stessi intollerabili terroristi di 20 anni fa. Li abbiamo combattuti per 20 anni e adesso ci dovremo sedere con loro a trattare se non vogliamo che l’Afghanistan cada nella fame, ci sommerga ancora di più di eroina e produca milioni di profughi pronti a bussare alle porte dell’Europa. Sempre senza considerare la possibile riapertura delle scuole per shahid, gli attentatori suicidi.»
Ma, come se non bastassero i sostanziosi «aiuti umanitari», c’è chi vorrebbe anche accogliere migliaia di rifugiati afghani! Così, tanto per rinfrescare la memoria ai soliti smemorati di Collegno: giorni orsono, in Germania un profugo afghano ha accoltellato una donna che stava lavorando in un giardino pubblico e sapete perché? Secondo questo fanatico delinquente, citiamo: «le donne non devono lavorare, devono coprirsi totalmente all’aperto e, soprattutto, evitare di uscire di casa» (sic!!!)
Quindi accogliamoli, come no e così fra qualche anno, avremo non pochi problemi. Ah già! Il politicamente corretto, il buonismo ipocrita spinto all’eccesso e il pensiero unico, hanno oramai contagiato la «mente» di coloro che ci governano per il «bene del Paese». Sinceramente, a questa fola personalmente non crediamo più da un pezzo!
Quello che fa montare la collera è che ancora una volta si piange miseria – pensiamo al risanamento dell’AVS – e poi si buttano letteralmente alle ortiche soldi che potrebbero servire alla nostra popolazione che, come sempre, in questi casi ci si guarda bene dall’interpellare, perché la reazione sarebbe scontata: «ma ci siete o ci fate?»
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