Restiamo svizzeri – votiamo UDC

Set 20 • Prima Pagina • 860 Views • Commenti disabilitati su Restiamo svizzeri – votiamo UDC

Congresso elettorale UDC: una squadra di 31 pronta a difendere una Svizzera sovrana e libera

 

Sono 31 le candidate e i candidati sulla lista UDC e le liste di area Giovani UDC, UDC Agrari e UDC-UDF, pronte e pronti a sostenere la sovranità svizzera e i diritti popolari a Berna.

Lo scorso 7 settembre, il partito ha presentato i suoi candidati e i suoi partiti alleati al congresso elettorale presso le scuole comunali di Ascona. Tra interventi decisi e ammonitori, ma anche divertenti e ironici, spicca un messaggio chiaro: l’UDC è rimasto l’unico partito nazionale a voler preservare la Svizzera dall’ingresso nell’UE e che difende la popolazione dall’onnipotenza dello Stato e dal declino del ceto medio.

“Che l’Europa voglia accaparrarsi la prosperità svizzera è evidente,” ha spiegato il presidente di UDC Ticino Piero Marchesi, “ma quello che fa paura siamo noi stessi, il PS che dice esplicitamente di voler entrare nell’UE e il PLR e il PPD che ci portano dentro in modo subdolo.” Dietrologia questa che, a seconda di Alain Bühler, vicepresidente di UDC Ticino, i partiti praticano anche su altri campi, nascondendosi dietro un dito, come lo rivela l’esternazione recente di Giovanni Merlini, PLR, che è riuscito a chiamare “eco-incentivi” le imposte sul carburante e sui biglietti aerei.

In Svizzera si può ancora fare “politica tra la gente” (Daniele Pinoja), ma se la Svizzera firmasse l’accordo quadro con l’UE, “ciò costituirebbe la fine della democrazia diretta” (Pierluigi Pasi). Anche Tuto Rossi ha ammonito: l’accordo-quadro sarà una via di non ritorno verso l’entrata nell’UE e non sarà più possibile controllare o denunciare clientelismi come già oggi esistono su scala locale e più ridotta. Secondo Paolo Pamini, il buon senso e l’autogestione sono il miglior rimedio contro la frustrazione e la rabbia che dimostrano

quelli che delegano tutto allo Stato e all’UE, e il “vallerano puro e sanguigno” Fosco Gobbi h ammonito che se la Svizzera entra nell’UE “saremo omogenizzati come il latte.”

Infine, Marco Chiesa, unico candidato sulle due liste Nazionale e Stati e già presente a Berna da quattro anni, ha concluso: “Dobbiamo portare a Berna la voce di un Ticino diverso dai Carobbio, Merlini e Lombardi: un Ticino che non accetterà mai la svendita del nostro paese.”

Motivati e diretti anche i rappresentanti delle liste di area. Per i Giovani UDC, Diego Baratti ha parlato dei pregiudizi che suoi coetanei esprimono verso l’UDC e cui risponde che per gratitudine nei confronti di chi ha costruito la prosperità del paese, lui si impegna in politica. Basta tassare la vita quotidiana dei cittadini, così Cleto Ferrari per gli Agrari, basta costruire infrastrutture del traffico finché non si può decidere chi entra in paese, e basta colpevolizzare gli agricoltori quando sono proprio loro che preservano il paesaggio e la natura. Edo Pellegrini, per l’UDF ha concluso mettendo i puntini sulle i: “Chi sporca la scheda e dà un voto a candidati su altre liste deve esser cosciente che favorisce dei partiti che ci portano a Bruxelles!”.

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