Può una signora che ha fatto solo le scuole dell’obbligo fare il ministro? Per me sì: auguri Teresa!
Come abbiamo visto l’Italia ha avuto una (tipica) crisi di governo nel corso del mese di agosto che si è chiusa con un accordo tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle per la formazione di un nuovo esecutivo guidato ancora una volta da Giuseppe Conte.
Meglio questa soluzione o l’immediato ritorno alle urne? Non lo so e non sta sicuramente a me dirlo, ma c’è una cosa che mi ha infastidito, ossia le critiche che sono state fatte alla neoministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova. È stato criticato il suo vestito blu elettrico messo il giorno del giuramento, il suo aspetto fisico e i suoi studi fermi (solo) alla terza media.
È stata definita dagli “haters” «balena blu», «Gabibbo» (solo per citare i più “gentili”) e per alcuni la sua nomina all’Agricoltura «va bene giusto a coltivare le patate, che se le magna tutte, sta grassona, è anche brutta e vecchia». Frasi di una bassezza incredibile, figlie dei nostri tempi dove i cosiddetti “leoni da tastiera” possono nascondersi dietro allo schermo di un computer per dar sfogo alle proprie frustrazioni.
Non conosco questa signora ma le faccio i miei migliori auguri; leggo che ha dovuto interrompere la scuola per fare la bracciante agricola in Puglia, in modo da poter aiutare finanziariamente la sua famiglia. Chapeau!
La signora Bellanova conosce quindi molto bene questo settore e ha raccontato di essere stata anche a contatto con le piaghe del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori agricoli. Ha inoltre già una solida esperienza in politica, essendo stata viceministro sia nel governo di Matteo Renzi sia in quello di Paolo Gentiloni. Eppure, non basta: gli “odiatori seriali” ce l’hanno col suo curriculum scolastico.
Ma è giusto giudicare una persona soltanto in base agli studi che ha fatto? Mi sembra davvero riduttivo! Se riflettiamo bene (anche) la nostra politica è fatta quasi esclusivamente d’imprenditori, avvocati, fiduciari e di lavoratori indipendenti; c’è poco spazio per la gente comune e questo, a mio modesto avviso, è assolutamente un peccato (pensando anche al nostro sistema di politica di milizia). A tal proposito mi piace molto l’introduzione di un articolo apparso su un sito che si chiama Fortebraccio (https://fortebraccionews.wordpress.com). Trattasi di un blog indipendente d’informazione sindacale e mi permetto di trascrivere qui le prime righe: “Ebbene sì, anche una bracciante può diventare ministro. E allora? Qual è il problema? È un gran bene che sia così. Il problema è semmai l’opposto: che nelle istituzioni ci sono pochi braccianti, pochi operai, pochi, lavoratori [dipendenti], pochi precari”.
Rinnovo i miei migliori auguri a Teresa Bellanova, per me la sua è una bellissima storia, da bracciante agricolo a Ministro. Potrebbe perfino trasformarsi in un esempio per la gente comune (il Gigi di Viganello o la famosa casalinga di Voghera per intenderci); tutti hanno diritto di avvicinarsi al mondo politico senza pregiudizi di alcun tipo e anche se hanno finito solo le scuole medie.
Alessandro “Bubi” Berta (Gordevio)
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