Parco Nazionale del Locarnese – Risposta ai giovani pro PNL

Mag 18 • Dal Cantone, L'opinione, Prima Pagina • 1510 Views • Commenti disabilitati su Parco Nazionale del Locarnese – Risposta ai giovani pro PNL

Anna Lauwaert, Loco

Giovani da tutto il Cantone sono a favore del Parco Nazionale del Locarnese i cui effetti concernano principalmente le Centovalli e l’Onsernone.

Personalmente, non sono né cacciatrice, né pescatrice, canoista, canyonista, arrampicatrice, allevatrice di capre, pecore o alpaca, non vado a raccogliere funghi o mirtilli, non faccio sci-alpinismo, non vado nemmeno in montagna, quindi divieti e severa regolamentazione di queste attività non mi toccano.

Sono contenta per la lotta contro l’inquinamento luminoso! Particolarmente contro le lampadine con il piccolo panello solare che illuminano tutta la notte e perturbano ecosistema e biodiversità. Fanno parte delle “nuovo tecnologie” come le turbine eoliche, motori elettrici, telefonini, smartphone & Co. che necessitano dei metalli rari, che provocano devastazioni ambientali e guerre, che spingono le migrazioni dei poveretti che arrivano da noi sui gommoni… e non troveranno lavoro poiché la robotizzazione sopprime gli impieghi e minaccia il futuro delle nostre giovani generazioni.

(cf. G. Pitron “La guerre des métaux rares , la face cachée de la transition énergétique et numérique” ed. Les liens qui libèrent.)

Il Parco combatterà l’inquinamento fonico: schiamazzi, radio, « musica », « feste » e petardi vari, soprattutto d’estate con la presenza dei vacanzieri.

Il Parco vieterà i droni, che sono armi da guerra sporca, spaventano animali e uccelli, provocano inquinamento fonico e violano la privacy.

Nessun documento cita “deroghe”, il che significa anche soppressione di voli di elicotteri.

<<“In sostanza, (scrivono quei giovani) i giovani del gruppo sono a favore perché, “portando nuove risorse e posti di lavoro“, il Parco “rappresenta il futuro per le vallate e per l’economia della regione“. Permette infatti “all’uomo con le sue attività e alla natura di andare a braccetto, a favore della realtà locale. Inoltre, le zone centrali, ossia quelle maggiormente tutelate, garantiscono la salvaguardia e valorizzano uno dei patrimoni più preziosi del nostro territorio, la natura”.>>

Concretamente cosa significa?

Abito da 38 anni in Valle Onsernone e non vedo in che modo il Parco possa rappresentare il futuro delle vallate. Anzi, se significa aumento dei turisti, significa aumento di tutti gli inquinamenti!

In Onsernone “ l’uomo e la natura vanno a braccetto” da sempre, particolarmente quando, in pieno inverno, si rimane un mese senza acqua perché l’acquedotto è gelato o senza luce perché la neve ha rotto dei rami che sono caduti sulle linee e hanno interrotto i fili o d’estate quando vige il divieto di annaffiare perché manca l’acqua perché le sorgenti sono a secco… e che per salvare l’orto si deve ricuperare l’acqua della doccia, della cucina e della lavatrice… in che implica ovviamente l’uso di prodotti esclusivamente biodegradabili.

Non c’è bisogno di Parco per tutelare zone impervie dove nessuno va, né di vietare di uscire dai sentieri a costo di perdersi. Lo posso garantire per essere stata per 15 anni socia attiva del soccorso alpino.

Quali posti di lavoro e per chi? In quanto « giovane generazione » quali attività prevedete di svolgere per esempio in Valle Onsernone e nell’ambito dell’Ordinanza del 16.01.18 che specifica “I parchi nazionali sono utilizzati a scopo ricreativo, per l’educazione ambientale e per la ricerca” ???

In 38 anni ho visto arrivare idealisti (panettiere, calzolaio, tessitrice, segheria della Coletta, ecc. ) che poi, delusi o disgustati sono ripartiti…

I grandi predatori rimpiazzeranno i neorurali: i lupi sistemeranno pecore, capre e alpaca, i caprioli gli orti, cervi, furetti e cinghiali il resto.

Invece a me (che sono vecchia 70+) gli “effetti collaterali del Parco” provocano inquietudine come “il piano per la gestione della mobilità” con pedonalizzazione di piazze quindi soppressione di posteggi e posteggi a pagamento.

Mi dà anche molto fastidio, e non sono l’unica, dover viaggiare in piedi nel bus postale perché i posti sono occupati dai turisti che viaggiano gratis con il Ticino Ticket, mentre noi residenti, che paghiamo le tasse e sopportiamo tutti gli inconvenienti del vivere in valle, paghiamo anche il biglietto e stiamo in piedi…

I trasporti pubblici devono essere gratuiti, in primis, per i residenti!

Ingannare i giovani con parolone vuote o promesse senza garanzia di fattibilità, è il colpo di grazia dopo la discordia che il progetto Parco semina tra amici, vicini, conoscenti, ma anche nelle famiglie.

Anna Lauwaert

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