La commedia continua

Set 8 • L'opinione • 2728 Views • Commenti disabilitati su La commedia continua

Dr. Gianfranco Soldati Presidente onorario UDC Ticino

Dr. Gianfranco Soldati
Presidente onorario UDC Ticino

Le notizie di Teletext sulla Siria

Commedia, farsa, buffonata, tutto continua secondo prevedibile e previsto programma. Alla fine tutto finirà in tragedia. Lo dico nella (vana) speranza di essere uccello del malaugurio che verrà smentito dai fatti.

Cito, come ho fatto finora letteralmente da Teletext, un truogolo (non quello, ai tempi, per lavare i panni o le verdure, ma quello per dar da mangiare al miglior amico dell’uomo, produttore di ottimi salumi, che non è il cane) per giornalisti politicamente corretti; non sono mai riuscito a sapere quanto costi il truogolo, né quanti ne siano gli addetti ai lavori: una cortina di silenziosa nebbia degna dello Stalin degli anni ’30. Tutto quel che sta scritto tra parentesi, specifico, sono miei commenti.

Teletext 29.8.13: Il presidente degli Stati Uniti non ha preso ancora decisioni su un eventuale attacco militare contro obiettivi del regime al potere in Siria (ma chi è che ha concesso al signor Obama, premio Nobel per la pace, il potere di decidere attacchi militari dove e quando gli sembra? Il Padre eterno nel quale non credo?). Lo ha affermato Barak Obama (così parlò Zaratustra, vissuto non si sa quando, tra il 500 e il 1000 d. C., ispirato da un Dio supremo che allora si chiamava Ormadz) alla rete televisiva PBS. Il capo della Casa Bianca (Casa Nera, dico, vista la mercanzia innocente e indifesa che fornisce gratuitamente in quantità illimitate alle ditte di pompe funebri) ha però per la prima volta detto chiaramente di considerare il presidente Bashar Assad come responsabile dell’uso di armi chimiche negli scorsi giorni alla periferia di Damasco (gli inviati ONU non hanno ancora cominciato le loro inchieste e men che meno fornito un rapporto, che sarà comunque “ad usum delphini”, e già il Zaratustra di Washington sa, o meglio decide, chi è il responsabile del delitto contro l’umanità, ossia l’uso delle armi chimiche). L’opposizione non sarebbe in grado di disporre di tali armi, ha detto Obama (è vero, dico io pinco pallino qualsiasi, a meno che a fornirle all’opposizione sia stato proprio colui che grida “al lupo”).

Sempre letteralmente, da Teletext 29.8.13: Londra (scaduta a vassalla e serva degli USA, come spero che tutti abbiano capito da tempo, dopo essere stata padrona per antonomasia nel 20mo secolo) frena: vuole attendere il rapporto ONU (che come ho detto qui sopra sarà comunque come vuole il padrone, “ad usum delphini”).

Ancora, dallo stesso Teletext 29.8.13: Siria: risposta anche senza ONU. Anche se le Nazioni Unite falliscono nel tentativo di trovare l’accordo su un’azione in Siria, ci vuole comunque una risposta sugli (sic: la difesa dell’italiano non è compito del Teletext ticinese) attacchi chimici in Siria. Si è espresso in questo modo William Hague, ministro degli esteri britannico (vassallo e servo degli USA, politicamente correttissimo, un’altra prova indiretta di quel che vado affermando) al termine di una giornata in cui al centro dell’attenzione della diplomazia internazionale (a dire il vero per essere veramente internazionale mancava la Micheline Calmy-Rey) c’erano, ancora una volta, il regime di Damasco e la necessità o meno di un intervento militare e di corta durata (2 o 3 minuti? Oppure il tempo occorrente per il rifornimento delle ditte di pompe funebri? 50, 100 o 200’000  vittime innocenti e indifese?) degli Stati Uniti. È giunto il momento per il Consiglio di sicurezza dell’ONU, ha affermato (ad affermare è ancora l’ineffabile servo e vassallo William Hague, ministro di Sua Maestà immortale Regina Elisabetta), di assumere le sue responsabilità.

La morale della farsa che finirà in tragedia la scrivo io, povero pinco pallino di oscura provenienza.

Mi metto al posto del Zaratustra di Washington: “ Visto che tutti mi chiamano a far qualcosa per fermare il massacro, non  posso sottrarmi ai miei obblighi morali. Volente o nolente, e più nolente che volente, interverrò!

 

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