Ci risiamo con la manfrina sulle armi, ma i conti non tornano!
Coloro che la intonano sono i soliti noti, con alcune “new entry”: vedi ad esempio Amanda Gavilanes. Il nome la dice lunga sull’origine, di certo non leventinese! Poi c’è il solito Tobia Schnebeli, vecchia conoscenza. Intendiamoci, non è un fervente patriota, bensì un renitente alla leva per pura vocazione. Emigrato sulle rive del Lemano, si batte e sbatte per abolire l’esercito! Tanto a difenderci ci penserà l’UE!
Insomma non mollano mai e ragliano a sproposito. Come fa ad esempio l’Amanda Gavilanes che citiamo: “ Proporzionalmente la Confederazione è armata come gli USA. Un nucleo familiare su due possiede un’arma, o militare, o sportiva, o da caccia, o da collezione. Bisogna legiferare meglio affinché soltanto chi ha una valida ragione possa avere una pistola o un fucile in casa, ad esempio soltanto chi è uno sportivo d’élite o un cacciatore. Ma che questi siano registrati”. (fdc)
Ma l’Amanda – sicuramente posizionata rigorosamente a mancina – dimentica di citare, (a proposito di proporzioni) quanti delitti vengono commessi in Svizzera con le armi detenute a domicilio! Non lo può fare! Semplicemente per il fatto che le cifre sono risibili in rapporto al numero di armi detenute, e quindi i conti non tornano! Un po’ di demagogia non fa mai male, vero Amanda? Chissà, magari con un po’ di buona volontà, si potrebbero enumerare anche i casi di crimini commessi in Svizzera dai nostri “ospiti”, quelli che scappano dai paesi in guerra, ma poi in quei paesi ci tornano a fare le vacanze! Ovviamente ci si guarda bene dal citare l’origine di questi stinchi di santo! Eh già non si può, perché lo stupido e ottuso politicamente corretto non lo permette!
Recentemente, a Basilea – così tanto per rinfrescare la memoria di qualcuno – alcuni energumeni (sic!) hanno assalito e ammazzato un uomo. In questo caso senza far uso di un’arma d’ordinanza, da caccia o sportiva, ma usando pugni e calci! Evidentemente, su questi fatti i “sinistrati” dalla nascita o per convenienza, supportati dagli pseudo pacifisti, tacciono!
Un grande personaggio della Roma antica, filosofo e retore illuminato, soleva affermare. Citiamo: “Una Nazione può sopravvivere ai suoi imbecilli e ai suoi ambiziosi, ma non può sopravvivere al tradimento dall’ interno”. (fdc)
Questo monito, dovrebbe mettere in guardia certi nostri governanti, costantemente fra le braccia di Morfeo, ma scattanti e ritti quando si tratta di obbedire agli ordini impartiti da Bruxelles: Signorsì !
Altra abbondante aria per i denti, citiamo: “Bisogna ridurre l’accessibilità alle armi, oggi è ancora troppo facile comperarle”. (fdc) Ma dove, ma quando?
Acquistare un’arma comporta procedure alle quali non ci si può sottrarre: una di queste, la presentazione del casellario giudiziale! All’acquisto, l’arma e l’acquirente vengono segnalati all’autorità competente e poi registrati. Quindi il “registro”, invocato a gran voce, è obsoleto, costoso e inutile; Gran Bretagna docet!
Il presidente di Libertà e Valori, Dott. Pio Fontana, scrive: “La storia, anche quella recente, ci insegna che l’unico reale utilizzo dei registri delle armi è il disarmo della cittadinanza e che la schedatura dei cittadini è sempre il primo, indispensabile passo per poterli mettere sotto tutela”. (fdc) Opinione che condividiamo pienamente!
Ma di ciò, le nostre “colombe” non parlano!
A bacchettarci sulla presunta facilità con la quale si possono acquistare e detenere armi in Svizzera, come se non bastassero i disfattisti di casa nostra, (udite, udite!) persino una ONG: la “Small Arms Survey”. Trattasi forse di un’associata di quelle organizzazioni “umanitarie” non governative, quelle in simbiosi con le coop rosse finanziate da Soros, per promuovere la tratta degli schiavi e favorire le stragi in mare? Da che pulpito!
Alle fregnacce provenienti da ogni dove siamo oramai abituati. In quanto ai vari Gavilanes, Schnebeli & compagni, patetici, ripetitivi “personaggi in cerca d’autore”, sicuramente ferventi sostenitori del famigerato accordo-quadro istituzionale con l’UE, sappiamo perfettamente in cosa sperano e mirano. Tranquilli! Toccherà comunque al popolo decidere se rinunciare alla nostra sovranità e indipendenza e mettersi il cappio al collo. Quindi, sul citato monito di Cicerone, sarà opportuno meditare profondamente!
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