Calvi o pelosi? Una questione di potere!
Profezie
Vladimir Vladimirovich Putin è attualmente l’indiscusso dittatore della Russia. Quanto a lungo ancora rimarrà al potere, è scritto nelle stelle. Ma una cosa è sicura: il suo successore dovrà essere dotato di una folta chioma. Lo si evince dalla storia russo-sovietica degli ultimi circa cento anni. Perché l’ordine di successione pelosa del dittatore di turno non lascia spazio a dubbi. Ecco la sequenza:
- L’ultimo zar di Russia, Nicola II., ebbe i capelli fino alla sua eliminazione nel 1917;
- il suo successore, Lenin (1918-1924), al contrario, era completamente calvo;
- a costui succedette (1922-1953) Stalin, molto peloso sia in testa che sul cuore;
- dal 1953-1964 gli succedette Krusciov, senza capelli;
- seguì poi, nel 1964 (fino al 1982) Breschnev, di nuovo con i capelli;
- quindi (1982-1984) il pelato Andropov;
- dal 1984 al 1985 fu la volta del capelluto Tschernenko;
- cui fece seguito, nel 1985, il piuttosto pelato Gorbaciov;
- nel 1992 arrivò la chioma leonina di Eltsin;
- dal 1992-1998, di nuovo il calvo Tschernomyrdin;
- cui fece seguito, nel 1998/1999, di nuovo un peloso, ossia Primakov;
- infine, nel 1999, al potere andò Putin dalla calvizie incombente.
Ne consegue chiaramente che la successione dei dittatori russo-sovietici è avvenuta, ininterrottamente negli ultimi cento anni, sempre con un cambio ogni volta da un cappellone a un calvo e viceversa.
Prepariamoci dunque a una successione pelosa di Putin. L’assetato di potere Putin sembra conoscere la problematica dei capelli. Infatti, si è già liberato per precauzione del suo peloso Medvedev.
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