Scabbia buonista e terra promessa
Alcuni giorni prima di Natale è scoppiato il “caso” scabbia, patologia pruriginosa che fa grattare chi ne è colpito e fa grattare anche gli altri, perché il rischio di contagio è notoriamente scontato.
A Lampedusa, al centro di raccolta, è iniziata logicamente la disinfestazione. Apriti cielo! Una spruzzata di disinfettante onde evitare che i clandestini – perché tali sono – non se ne andassero in giro per l’Italia e in Europa ad infettare tutti quanti. Insomma, s’è trovata subito la scusa per condannare il modus operandi applicato per correre ai ripari e innescare la solita polemica buonista sul trattamento riservato a questi “emigranti” che rifiutano il cibo servito loro e pretendono pasti a base di kebab. Hai capito?
Dagli ingenui che siamo, abbiamo sempre pensato che se fuggi da un paese dove, oltre che arrischiare la pelle fai anche la fame, dovresti essere grato per tutto ciò che ti viene dato, pasti compresi. Dovresti capire che, siccome anche dalle nostre parti, nella “ricca” Europa, da un po’ di tempo a questa parte si tira la cinghia, non si può pretendere la luna. C’è un sacco di disoccupati e famiglie in difficoltà. Famiglie che difficilmente potrebbero racimolare migliaia di dollari per potersi imbarcare su un barcone con la speranza di trovare l’Eldorado. Certi atteggiamenti trasudano arroganza, quella con la quale, anche da noi, siamo giornalmente confrontati.
La gente, quella che si fa il classico mazzo, quella su cui pende la spada di Damocle che potrebbe calare all’improvviso facendole perdere il posto di lavoro, si guarda in giro e capisce che c’è qualcosa che non funziona: in giro c’è un sacco di gente venuta da lontano a bighellonare a spese nostre e che accampa pure un sacco di pretese. Una vera apologia del diritto – sostenuta dai soliti noti – a scapito del dovere!
Ma a metterci la classica pezza c’è l’immarcescibile atteggiamento buonista, sempre pronto a scagliare anatemi su coloro che, non essendo nati ieri, hanno capito e da un pezzo, che ci si sta prendendo per i classici fondelli. Avendo furbescamente compreso che al Nord, se sei furbo e segui pedissequamente il passaparola, dopo qualche giorno di permanenza nei nostri centri di raccolta – un tantino diversi in fatto di comodità da quelli italici – puoi avere ciò che vuoi, basta chiedere. Sai le risate!
Intanto, con un po’ di sciopero della fame – durato poco, capirai ! – e un filo di refe per cucirti le labbra, il ricatto è servito: politicamente corretti e buonisti soddisfatti. Immediato il trasferimento in aereo verso Roma e Milano! Insomma sempre più vicini all’ambita meta chiamata Nord-Europa, dove – si favoleggia – se vieni da lontano puoi permetterti tutto ciò che vuoi: “chiedi e ti sarà dato!”.
Ma c’è di più: se certe nostre tradizioni, la nostra cultura, le nostre abitudini culinarie ti danno fastidio e sono contrarie al tuo modo di pensare, chiedi di abolirle e sarai accontentato! Questa è la Terra promessa e presto sarà tua!
Drake
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