Losone: In ricordo di Marino Dotta
Martedì 3 corrente abbiamo accompagnato l’amico Marino Dotta, che alla bell’età di 94 anni
ha concluso la sua laboriosa vita terrena. La cerimonia funebre nella chiesa di San Giorgio è
stata allietata dai bravissimi cantori della corale Santa Cecilia di Caslano. “Rubando” una frase al
parroco losonese J.L.Farine, diciamo anche noi: “non è stato un disturbo portare l’ultimo saluto a Marino, ma undovere di riconoscenza.”
Marino, patrizio di Airolo, dopo la scuola agraria di Changin, lavorò per alcuni anni alle dipendenze dell’azienda agricola che i fratelli Cattori gestivano a quel tempo ad Ascona. Il salario era di franchi duecento al mese, oltre a verdura e latte a volontà!
Concorse quindi per la gestione della fattoria agricola che sorgeva a Novaggio ed era annessa
alla clinica militare di proprietà della Confederazione.
Nel lontano 1922 il Dipartimento federale militare prese in affitto l’allora Albergo “Beau
Séjour” e nel 1925 l’acquistò definitivamente con gli annessi terreni agricoli e la relativa
azienda.
Marino, con la consorte Margherita Fornera, svolse in quel di Novaggio, tutta la sua attività
professionale, ben 35 anni. Al termine si stabilì a Losone, comune natio di Margherita,
patrizia losonese.
In quel di Novaggio prese pure parte all’attività politica locale e per dieci anni, due
legislature e mezzo, occupò la carica di sindaco del villaggio Malcantonese.
Era una persona molto competente e non disdegnava di far conoscere le proprie idee.
Ad esempio leggiamo nelle pagine di “Pro Militia” un suo scritto in relazione al rapporto
Bergier. Scriveva: “Sono un vecchio agricoltore, anch’io fra quelli che, dagli ultimi giorni
dell’agosto del ’39 fino ai primi giorni del maggio ’45, ha fatto il suo non poco impegnativo dovere assieme alle nostre mamme e mogli (piano Wahlen) per il bene della nostra comunità”. Concluse lo scritto con queste sagge parole:”Sessant’anni dopo, con i piedi al
caldo, è ben comodo e facilissimo pontificare su ciò che si è commesso e non!”.
Marino era sempre attento alla vita pubblica e in questo nostro periodico, più di una volta,
ebbimo il piacere di leggere i suoi scritti sui più svariati argomenti. Inoltre, più volte si mise a
disposizione del nostro partito sulle liste per il Gran Consiglio.
Fu pure presidente dello Sci Club Monte Lema e nell’ottobre 2002 lo nominarono socio
onorario.
Alla moglie Margherita, ai figli e ai parenti le condoglianze dell’UDC Ticino e della nostra
redazione.
GFR
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