Il popolo ha rifiutato l’iniziativa sui salari minimi
Comitato interpartitico « NO al salario minimo garantito in Svizzera »
Casella postale 8252, 3001 Berna
www. salario-minimo-no.ch; info@ salario-minimo-no.ch
Il comitato interpartitico «NO al salario minimo garantito in Svizzera» si rallegra del netto rifiuto dell’iniziativa popolare “Per la protezione di salari equi (iniziativa sui salari minimi)” da parte dei cittadini svizzeri. Questa decisione permette di mantenere numerosi posti di lavoro, di preservare la competitività della piazza economica svizzera e di conservare la possibilità di soluzioni su misura elaborate dai partner sociali. Gli Svizzeri hanno rifiutato un diktat statale sui salari a due riprese in poco tempo.
Respingendo l’iniziativa sui salari minimi, il popolo svizzero ha ancora una volta rifiutato a netta maggioranza delle sperimentazioni pericolose della sinistra. Più del 76% dei cittadini e tutti i cantoni senza eccezione hanno compreso che l’iniziativa avrebbe avuto delle conseguenze negative nonostante il suo nome accattivante. I cittadini hanno pure espresso un segnale chiaro affinché lo Stato non s’immischi nella politica salariale delle imprese.
In caso d’accettazione del progetto, la Svizzera sarebbe diventata il paese con il salario minimo legale più elevato del mondo. Ciò avrebbe nociuto alle persone a salario basso più di quanto le avrebbe aiutate. Infatti, il salario minimo ha per conseguenza che dei posti di lavoro occupati da persone poco qualificate sono più facilmente rimpiazzati da macchine o affidati a collaboratori più qualificati o più produttivi. Inoltre, l’iniziativa avrebbe nociuto alla competitività delle imprese svizzere di fronte alla concorrenza internazionale e minato il nostro sperimentato partenariato sociale. Il NO all’iniziativa sui salari minimi lascia lo spazio per l’elaborazione di soluzioni specifiche adatte alle regioni e ai settori nell’ambito del partenariato sociale.
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