Proteggiamo i bambini, SÌ all’Iniziativa di Marche Blanche

Mag 17 • Dalla Svizzera, L'opinione • 2433 Views • Commenti disabilitati su Proteggiamo i bambini, SÌ all’Iniziativa di Marche Blanche

Roberto Bissolotti Coordinatore Marche Blanche per il Ticino

Roberto Bissolotti
Coordinatore Marche Blanche per il Ticino

Lara Filippini Deputata UDC in Gran Consiglio

Lara Filippini
Deputata UDC in Gran Consiglio

Le pedofilia non è curabile! È un dato di fatto sostenuto da Monika Egli-Alge, Psicologa e Direttrice dell’Istituto forense della Svizzera orientale, e da altri esperti nazionali e internazionali. Questo è il cuore del problema che ha portato Marche Blanche a proporre l’iniziativa “Affinché i pedofili non lavorino più con i fanciulli”, ritenendo la protezione dei più piccoli prioritaria rispetto alle necessità dei delinquenti.

Proprio perché molti pedofili sono recidivi (alcuni studi parlano di un tasso del 50%) è importante evitare che essi possano tornare a essere attivi in quegli ambienti quali ad esempio scuole, istituti, associazioni sportive e via discorrendo che potrebbe porli nuovamente a contatto con nuove potenziali vittime.

I reati sessuali sono sempre stati oggetto di discussioni, in particolare verso i minori, perché sono facilmente manipolabili e non hanno armi per difendersi. Infatti, secondo l’UFS (ufficio Federale di Statistica), dall’introduzione del nuovo codice penale (quando?) solo il 30% dei crimini sessuali ha avuto conseguenze sul piano penale e questo non è accettabile!

 

Certamente la revisione della legge emanata dal parlamento, la quale entrerà in vigore in ogni caso al di là del risultato della votazione, tratta alcune richieste dell’iniziativa ma sul punto più importante fallisce clamorosamente.

Nella revisione della legge, infatti, si lascia facoltà ai giudici di sentenziare un’interdizione professionale a vita e secondo i contrari ciò è sufficiente. Ricordiamo che questa possibilità è già prevista sin dal 1942 (data di entrata in vigore del Codice Penale svizzero) ma tale norma non è mai stata applicata da nessun tribunale penale. Il fatto che nella revisione della legge sia stata esplicitamente inserita questa possibilità non significa che essa sarà per forza applicata.

Per contro, l’iniziativa di Marche Blanche è molto chiara e non lascia via di scampo: a coloro che si macchiano di crimini di pedofilia e che sono condannati, non devono più arrivare ad avere contatti con bambini o persone dipendenti.

I contrari all’iniziativa, oltre a quello sopra esposto, utilizzano anche altri argomenti per affossare la nostra iniziativa.

Uno dei tanti è quello del cosiddetto “amore giovanile”. L’esempio classico è quello di una 15enne che bacia un 19enne e renderebbe il ragazzo condannabile per un fatto di pedofilia. Tutto ciò è chiaramente falso, in quanto tale casistica è già regolamentata nel nostro codice penale nel capitolo “Dei reati contro l’integrità sessuale”. L’art.187, infatti, recita che è possibile per un giudice rinunciare ad una condanna se il colpevole non ha raggiunto i 20 anni o se la differenza d’età non eccede i 3 anni (e si applica dunque anche al divieto).

Un secondo esempio concerne un docente 23enne che ha palpeggiato un’allieva 17enne. Se sussiste un rapporto di dipendenza (docente-allievo) e si arriva ad una condanna (quindi bisogna provare che il docente ha effettivamente toccato in modo indecente l’allieva), l’inflizione dell’interdizione è giusta in quanto un docente che violenta le sue allieve è fuori posto in una scuola.

È importante ribadire dunque che l’iniziativa va a colpire unicamente coloro che sono stati effettivamente condannati.

 

Come affermato all’inizio, la pedofilia non è curabile e vi è un alto tasso di recidiva. Inoltre,  tutte le vittime di violazioni sessuali, in particolare modo i più piccoli, soffrono per tutta la vita di questi tragici eventi e spesso sono così traumatizzate da pregiudicare il loro sviluppo fisico, mentale e sociale.

Il 18 maggio, votando SI all’iniziativa di Marche Blanche, avremo la possibilità dunque di dire basta a una cosa che parrebbe ovvia a tutti, ma che purtroppo non lo è, quella di smettere di sognare che i pedofili siano reintroducibili in lavori a contatto con i minori.

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