Il plurirecidivo e il buontempo delle Nazioni unite
Sinceramente non ci si meraviglia più di tanto. Certo che se un organismo come le Nazioni (si fa per dire) unite, ha tempo da sprecare per un violento delinquente scansafatiche che ne ha combinate di tutti i colori – distruggendo strutture carcerarie, aggredendo secondini e compagni di cella – vuole dire che siamo alla frutta e che qualcuno ha perso il senso della misura.
La ragione la conosciamo: anzitutto il buonismo, oramai assurto a vera e propria epidemia, e quel politicamente corretto che provoca più danni del CO2 e che lede in modo irreversibile la materia cerebrale. Poi non dobbiamo dimenticare il sinistrume, e il verde-anguria che nel caso di cui stiamo parlando, ha contribuito a sostenere e difendere questo soggetto, viziandolo e concedendogli, malgrado la sua lunga fedina penale, tutta una serie di privilegi che al contribuente sono costati e continuano a costare un sacco di soldi. Chissà, forse 29’000 franchi mensili per mantenere un detenuto sono pochi? E che dire di un appartamento di 4 locali messo a disposizione di questo aborto della società, onde permettergli di potersi allenare alla boxe thailandese. Delirio totale, condito da macroscopiche dosi di imbecillità! Ci sono famiglie con bambini costrette a vivere in appartamenti di 3 locali, considerato a quanto ammontano gli affitti in questo paese di Bengodi, sempre generoso e disponibile con coloro che arrivano da lontano, mentre per i nostri campa cavallo!
Naturalmente, il famigerato Carlos, probabilmente vanta una spina dorsale di cristallo, poiché non ci risulta che abbia mai chiesto di poter lavorare, ma ha unicamente accampato pretese e desideri, puntualmente esauditi dai decerebrati che lo hanno supportato! Forse un albergo a 5 stelle e palestra a suo uso esclusivo, soddisferebbe questo bel tomo, che ancora recentemente ha minacciato di uccidere (!) chiunque osi avvicinarlo!
Intanto il «povero» Carlos, al quale hanno fatto tanta bua, si è trasformato in accusatore (sic!) denunciando il Tribunale distrettuale di Zurigo per maltrattamenti e citiamo: «detenzione disumana», chiedendo un indennizzo di 40’000 franchi, come se per questo energumeno di soldi non se ne fossero già spesi a sufficienza. Questo parassita che si continua a mantenere, tra il 2006 e il 2013, al contribuente è costato circa un milione di franchi! Poi ci si viene a dire che mancano i soldi per risanare il 1° pilastro.
Intanto, dimostrando l’inutilità di certi organismi internazionali, interviene un Carneade di turno, relatore (ma de che?) delle Nazioni unite, perorando la causa di questo giovane criminale incallito, chiedendo che il regime carcerario al quale è giustamente sottoposto – considerati i precedenti – venga ammorbidito!
Una suite con vasca Jacuzzi, televisore con schermo gigante, caviale e champagne a colazione sarebbero di gradimento?
Ancora una volta, ci troviamo al cospetto di atti deliberatamente commessi da arroganti criminali importati da ogni dove. «Carlos» non è di certo patrizio di Anzonico, viene da lontano e quindi, come prassi esige, va coccolato, compreso, aiutato e protetto, altrimenti, qualche pirla ci potrebbe accusare di chissà quali atrocità.
Ciò potrebbe causare incontenibili attacchi di diarrea, soprattutto a palazzo federale e dintorni.
Non sia mai! Quindi abbassare la testa, stendere tappeti rossi, inchinarsi al sempre inopportuno azzeccagarbugli di turno e obbedire!
Ma un personaggio del genere, che ci fa ancora in questo paese dei balocchi? La domanda è legittima, ma non abbiamo alcuna risposta. Tutto tace in nome del «Multikulturalismus», come amano chiamarlo nei salotti buoni di questo sempre più strano paese.
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