Fatti non promesse!
Anno nuovo, si stilano consuntivi e si fanno buoni propositi per il futuro. Sempre la stessa musica. Destra mangiona sinistra piagnona. È inutile lamentarsi, bisogna collaborare. L’una ha bisogno dell’altra.
La politica da sola non ha mai prodotto o generato ricchezza. Il collettivismo ha fallito. È da quando esiste il mondo che tutto quanto ruota attorno all’iniziativa privata.
È il privato che, arrischiando del suo, la produce. Alla politica sostenerlo, creando le condizioni quadro per poter operare con profitto a tutto vantaggio della società e quindi pure del sociale.
La politica ha poi il non facile compito di investire e ridistribuire le risorse ricavate dalle imposte, in modo equilibrato, evitando per meri vantaggi partitici ed elettorali di cadere nell’assistenzialismo. Senza il privato la società sarebbe ingessata come pure il suo progresso. Cosa chiedono i cittadini, semplicemente più coerenza, trasparenza, meno litigiosità, più collaborazione e praticità fra politici e meno intralci ideologici che frenano pure le soluzioni più evidenti. Non si può distribuire più di quanto si riceve, pena il fallimento.
L’esempio viene dall’Europa, dove le esagerate promesse “sociali” di politici tromboni, per cautelarsi la cadrega e i benefici che ne derivano, hanno spinto le attese dei cittadini sino alla bancarotta o quasi dei loro paesi. Vogliamo finire come la Grecia, la Spagna, l’Italia, L’Irlanda, la Francia ecc.?
Non credo, quindi tutti insieme, di qualsiasi colore politico, svestiamoci dalle incancrenite e giurassiche ideologie voltando pagina, lavorando per il bene comune. I giovani e le future generazioni non si lasceranno facilmente indottrinare essendo elettori d’opinione e non di militanza. Di volta in volta sposteranno l’ago della bilancia compatibilmente con il beneficio che trarranno dal loro voto. La politica e i politici riflettano. Ci vogliono fatti e non parole. La soluzione? Semplice. Basta volere! Non guerra ma cooperazione tra le forze politiche sociali e l’economia privata.
Raoul Bettosini , Lugano
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