Errori e fuorviamenti della statistica
Le cifre pubblicate ieri dalla Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) e dall’Ufficio federale di statistica (UFS) portano finalmente un po’ di luce sull’evoluzione dell’immigrazione nel 2014. Tuttavia, gli autori della statistica non contribuiscono certamente a chiarire la situazione, con le loro interpretazioni fuorvianti e con le fastidiose differenze di definizione fra le due statistiche. Ciò che è certo, è che il 95% della crescita annuale della popolazione, stabilita oggi a 96’900 persone, quindi l’equivalente della popolazione di Winterthur, è conseguente all’immigrazione.
Le due statistiche dell’UFS (effettivo della popolazione nel 2014) e del SEM (statistica degli stranieri 2014) danno, se combinate, una visione completa dei principali dati dell’immigrazione e della crescita demografica:
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Il 97% della crescita demografica è dovuto all’immigrazione L’Ufficio federale scrive nel suo comunicato stampa che “Questo aumento è dovuto a una crescita di 36’200 persone di nazionalità svizzera e di 60’700 persone di nazionalità straniera”. Questa constatazione è formalmente corretta, ma non ha alcun significato. Detto questo, e come ci si poteva aspettare, si è potuto leggere ieri sui portali in linea dei media dei sottotitoli del tipo: “Aumenta anche la popolazione indigena”. Il fatto è però che la crescita della popolazione svizzera è marcata da quasi 33’000 naturalizzazioni, per cui il saldo finale non ne è in alcun modo influenzato. Per contro, se si fa riferimento al saldo migratorio e al saldo positivo delle nascite presso la popolazione straniera, si constata che la crescita demografica della Svizzera è per quasi il 97% una conseguenza dell’immigrazione. A fronte di questa quota, c’è un saldo di nascite delle persone di nazionalità svizzera e il saldo migratorio delle Svizzera e degli Svizzeri, che dovrebbero rappresentare il restante 3% (con la riserva, tuttavia, che le due statistiche non sono del tutto comparabili). Bisognerà certamente attendere la statistica definitiva quest’estate o quest’autunno, per fare delle valutazioni significative sulla base di cifre comparabili. Solo un estratto Il dibattito politico di questi ultimi anni si focalizza sull’immigrazione netta, quindi sul saldo degli immigranti ed emigranti della popolazione permanente. Con un’immigrazione netta di 78’902 persone, il 2014 si classifica nei top-5 degli ultimi 25 anni. Ma si tratta solo di un estratto dei grandi movimenti migratori in cifre lorde che il nostro paese sta subendo. L’immigrazione lorda a livello della popolazione straniera residente permanentemente ha raggiunto le 152’106 persone l’anno scorso. Bisogna aggiungervi 105’383 persone in cifre lorde, che non concernono la popolazione residente permanente. 40’074 persone sono poi giunte in Svizzera con l’obbligo di annunciarsi e 287’145 come frontalieri. Difficile visione prospettica Conclusione La decisione popolare del 9 febbraio 2014 non ha finora avuto alcun effetto sull’immigrazione. È evidente che il flusso d’immigranti non diminuirà “da solo”. Ci vuole una rigorosa applicazione della nuova norma costituzionale e degli strumenti che questa impone. Anche le incertezze economiche così spesso evocate in questi ultimi tempi non sembrano aver avuto finora effetto sul reclutamento di personale straniero da parte delle imprese. Tocca alla politica agire. La procedura di consultazione concernente il nuovo articolo costituzionale sul controllo e la limitazione dell’immigrazione è in atto fino al 28 maggio 2015. Sarà l’ultimo momento per partiti politici e associazioni per mettere le carte in tavola e dimostrare quale importanza danno alla volontà del sovrano.
Berna, 24 aprile 2015 |
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