Assicurazione invalidità del canton Ticino: come tratta i nostri cittadini e pazienti/assicurati?
Il nostro cantone non può più eludere il problema riguardo le modalità con le quali l’ufficio dell’assicurazione invalidità del canton Ticino tratta i nostri cittadini e pazienti/assicurati.
Sono anni oramai che siamo a conoscenza del fatto che l’UAI di Bellinzona non si assume le sue responsabilità di tipo medico-clinico, deontologico e socio-sanitarie rimandando a casa praticamente tutti i pazienti-assicurati che presentano patologie anche molto gravi e invalidanti. In tal modo negando quindi a questi ultimi i loro diritti. Pazienti-assicurati che non sono certo simulanti o simili e che non solo subiscono un gravissimo torto e illecito ma, soprattutto, vengono abbandonati a loro stessi e che inevitabilmente finiscono spesso a carico della pubblica assistenza (in tal senso l’UAI, pertanto e inoltre, rifiutandosi di ottemperare i suoi obblighi legali, contrattuali e costituzionali, ribalta questi oneri sui Comuni!). Senza considerare che i medici attivi presso l’UAI, che sottoscrivono queste “sentenze”, vengono pure meno anche ai loro doveri clinico-diagnostici, deontologici ed etici!
Come e’ stato riportato e denunciato anche in Gran Consiglio in data 19 giugno da un collega deputato super partes nel quadro della discussione sul consuntivo in relazione alla Sanità e socialità, Si ha l’impressione di essere confrontati non tanto con un Ufficio della pubblica amministrazione (nello specifico l’UAI ) quanto piuttosto ad un “Santuario mariano” ; non contandosi oramai più i casi clinici che si presentano all’UAI con diagnosi non proprio leggere – (anche dal punto di vista dell’ incapacità di guadagno oltreché lavorativa) come ad esempio quelle di schizofrenia catatonica, schizofrenia paranoica, polipatologie interniste gravi e gravissime, gravi disturbi dissociali e comportamentali, ecc. – che al termine del colloquio negli uffici suddetti si ritrovano per decreto amministrativo improvvisamente abili al lavoro e al guadagno!
Questa situazione è giunta ad un tale grado di distorsione e di assurdità che è oramai indifendibile anche dalle istituzioni pubbliche: e il nostro Cantone non può restare indifferente con la scusa che si tratterebbe di questioni riguardanti un’assicurazione federale. Orbene questo non giustifica la miopia, la non entrata in materia e la negligenza del CdS! Anche in considerazione di quanto recentemente accaduto ancora internamente all’UAI Ticino con il medico italiano indagato per truffa in Italia attivo al 100% presso lo stesso e, parimenti, titolare di uno studio medico in Ticino.
In considerazione di quanto appena esposto inoltriamo a questo lodevole CdS la presente interrogazione:
- Come giudica il CdS l’attività dell’UAI di Bellinzona in considerazione di quanto suesposto?
- Non ritiene necessario il CdS verificare quanto sopra attraverso – per esempio – una campionatura di dossiers a mezzo dell’Ufficio del Medico Cantonale?
- Nel lavoro di analisi e valutazione dell’operato dell’UAI di Bellinzona non si dovrebbero coinvolgere degli esperti esterni all’amministrazione?
- Non ritiene necessario il CdS allestire un rapporto in merito all’operato dell’UAI di Bellinzona alfine di poter finalmente chiarire ed eventualmente proporre soluzioni alla vexata quaestio?
- Non ritiene necessario il CdS coinvolgere in seconda istanza la Commissione speciale sanitaria del Gran Consiglio sottoponendo a quest’ultima un rapporto dettagliato qualora si decidesse di procedere in tal senso?
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