16.11.2013 – Congresso UDC Ticino a Ponte Tresa – Intervento di Piero Marchesi
Ufficio Presidenziale, care e cari membri dell’UDC, simpatizzanti, gentili ospiti,
è per me un grande onore e un piacere poter aprire questo congresso annuale dell’Unione Democratica di Centro. Su invito del presidente Gabriele Pinoja, ho colto al volo l’opportunità di organizzare questo evento nel Malcantone, purtroppo non nel mio Comune di Monteggio, in quanto sul nostro territorio siamo sprovvisti di una struttura che ne permetta l’organizzazione. Ma è questione di tempo, in quanto il Municipio che presiedo ha in programma la costruzione di una struttura adeguata alle esigenze comunali e regionali nei prossimi anni. Questa sala e il paese di Ponte Tresa sapranno accogliere calorosamente voi tutti, anche se in compagnia del traffico che è oramai divenuto una caratteristica della nostra regione, condizionando in modo drammatico la vita dei residenti. Come il Malcantone, pure il Mendrisiotto, il Luganese e il Sopraceneri vivono situazioni di mobilità problematiche e difficilmente risolvibili. Una delle cause che peggiora in modo esponenziale questo tipo di problema è sicuramente il frontalierato, aumentato in modo sconsiderato negli ultimi tempi, e attualmente oramai fuori controllo. L’offerta dei mezzi pubblici nel Malcantone, spesso valida alternativa alla mobilità privata, è ancora lontana dall’essere efficace e sfruttata appieno. Mi rallegro però che il nostro partito oggi abbia contribuito alla promozione e all’utilizzo del mezzo pubblico e alla condivisione del mezzo privato, detto anche “car sharing”, evitando di incrementare ulteriormente il traffico del sabato.
13 anni orsono diedi la mia disponibilità a candidarmi per il Consiglio comunale tra le fila della Lista Civica di Monteggio. Un gruppo di persone che aveva, e ha tutt’oggi, l’intenzione di impegnarsi per il bene del proprio Comune. In seguito entrai in Municipio e dal 2012 ricopro la carica di Sindaco. Come per la maggior parte di voi, l’attività politica è una componente ben presente nella mia quotidianità. Guardando fuori dai confini di Monteggio, nell’UDC ho trovato un partito che promuove i miei stessi ideali: patriottismo, federalismo, difesa dei valori e tradizioni svizzere, responsabilizzazione dell’individuo e liberismo. Se a livello nazionale l’UDC ha ottenuto grandissimi risultati, lo stesso non lo si può affermare in Ticino, dove diversi fattori ne hanno spesso impedito la crescita, negandole il consenso popolare che meriterebbe.
Se analizziamo brevemente la situazione politica cantonale, possiamo affermare che il Ticino è nel pieno di una vera e propria crisi istituzionale, dove l’incapacità della politica nel risanare i conti pubblici e nel rivedere i compiti dello Stato, sta ipotecando il futuro delle prossime generazioni. Una delle soluzioni adottate negli ultimi anni dal Cantone per attenuare questa agonia economica, è lo sciagurato riversamento di compiti e costi ai comuni, spostando pertanto il problema, ma evitando di individuarne la soluzione. Questo modo di agire lede il principio del federalismo, secondo il quale il comune deve avere una propria autonomia decisionale e, di conseguenza, anche un’indipendenza economica. La causa di questa impasse è facilmente identificabile. I partiti storici, per anni, si sono divisi la torta delle assunzioni di personale e dell’occupazione dei seggi nei più variegati consessi, applicando la legge “una volta a te e una volta a me”. Nel tempo si è instaurata una situazione di congestionamento politico e oggi il problema si presenta forte e chiaro.
Il tema sicurezza, un’adeguata pressione fiscale e la tutela del mercato del lavoro indigeno, sono solo alcuni argomenti che il nostro partito ha a cuore e che ha difeso negli anni. Per affrontare queste tematiche in modo chiaro, immediato e rispondendo meglio alle esigenze della popolazione, l’UDC da qualche mese ha attivato un progetto per rilanciare la propria strategia interna ed esterna al partito, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
Una nuova visione comunicativa, maggiormente presente, immediata e accattivante ritengo sia d’obbligo, anche in considerazione del fatto che di argomenti cari alla cittadinanza ne abbiamo da vendere. Un’impostazione di obiettivi chiari e condivisi dalla base del partito dovrà essere il leitmotiv del futuro prossimo, con la condizione che tutti possano aiutare a serrare le fila e a contribuire all’ottenimento del risultato finale.
L’UDC in Ticino non deve considerarsi il “cugino povero” di nessuno, perché ha le carte in regola per dialogare con la popolazione e con le altre forze politiche su temi puntuali, creando alleanze laddove si intravveda un’opportunità soprattutto per noi stessi.
In un aforisma, Friedrich Nietzsche diceva:
“Il successo non viene solo con la vittoria, ma talvolta già col voler vincere”.
Mi auguro, che questa introduzione a questo importantissimo appuntamento per l’Unione Democratica di Centro ticinese, possa essere uno spunto di riflessione e di incoraggiamento per tutti noi, permettendo al nostro partito di ottenere il consenso popolare che merita, con l’obiettivo di promuovere delle politiche a beneficio della popolazione ticinese tutta, consci del fatto che il Ticino ha bisogno anche e soprattutto dell’UDC!
Ringraziandovi per l’attenzione, auguro a tutti un buon congresso.
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