Vignetta a 100 franchi? No grazie!
L’automobilista è innegabilmente la cosiddetta “vacca da mungere”, tasse su tasse, sia a livello cantonale (e prossimamente ne vedremo delle belle!) che a livello nazionale.
Le due camere, dopo diverse discussioni e alcuni rimpalli sulla questione, hanno optato per un aumento della vignetta da Fr 40.- a Fr 100.-, dunque una maggiorazione del 150%!
Membri dell’UDC, ovviamente contrari a questo modo di procedere, hanno subito dato vita a un comitato interpartitico anti-vignetta che ha raccolto, nel giro di pochi mesi, moltissime firme, oltre il necessario per far sì che il popolo potesse avere l’ultima voce in capitolo.
Quello attuale della vignetta autostradale era, ed è tuttora, un prezzo politico nato in un contesto specifico nel quale, per il buon mantenimento delle strade, occorreva un incameramento di denaro; un compromesso tipicamente svizzero quello di un unico “obolo” per usufruire di tutte le autostrade nazionali.
Certo, qualcuno potrebbe far rimarcare che paesi a noi limitrofi come l’Italia, fanno pagare vari tratti di strade nazionali e il costo per i suoi utenti, al saldo finale, è ben più caro di quanto annualmente chiede la Confederazione; in sintesi secondo i fautori del rincaro della vignetta dovremmo adeguarci (?) anche noi.
Ora pensiamo per un attimo alla nostra situazione viaria cantonale, confrontata con oltre 58’000 frontalieri che ogni giorno varcano il confine, facendo sì che vi siano autostrade con “colli di bottiglia” negli orari di punta, strade cantonali anch’esse molto più che sollecitate (basta guardare i passaggi medi giornalieri di auto in alcuni comuni), più vari incidenti dovuti anche al nervosismo e alla disattenzione in questi frangenti da parte dei vari utenti.
Al di là della raccolta firme a tempo di record penso che, in Ticino più che altrove, chi è stato attivo alle bancarelle come la sottoscritta, abbia potuto notare quanti italiani avrebbero voluto firmare il referendum. Erano veramente tanti!
Proprio per quanto citato poc’anzi, possiamo solo immaginare quanti frontalieri non vorranno acquistare una vignetta a tal prezzo, riversandosi così sulle nostre cantonali e quanto otterremo sarà un intasamento perenne su entrambi i fronti; chissà perché i fautori dell’aumento non pensano proprio a sottolinearlo?!
Come se non bastasse, nelle scorse settimane, consapevoli dell’aumento esponenziale di coloro che voteranno NO all’aumento della vignetta, ecco che si è calata la carta dell’impaurire la popolazione attraverso un ricatto peraltro infondato, ovvero: se dalle urne uscisse un NO alla vignetta a 100 franchi, potremmo scordarci il nuovo raccordo A2-A13 verso Locarno.
Un vero e proprio ricatto, ma che non ha nessuna base e, per fortuna, l’On. Doris Leuthard nell’ora delle domande ha detto che il progetto in questione non è una priorità. Quindi che si voti SÌ o che si voti NO, il progetto non salirà di certo nella graduatoria delle opere più urgenti e si evince che il “guerrilla marketing” attuato dai sostenitori della vignetta è solo un’enorme bolla di sapone!
Innegabile che questi e altri progetti che ci erano stati promessi, alla fine sono stati disattesi e il disappunto è stato così grande che, ad esempio per la circonvallazione Agno-Bioggio si è provveduto a raccogliere firme a favore di una petizione che chiede il mantenimento delle promesse fatte.
Non per questo però dobbiamo cedere a ricatti inesistenti – per quanto ben dipinti come reali – ma anzi, semmai dobbiamo fare di più per far sentire la nostra voce e sottolineare l’urgenza di ottenere i sussidi federali per collegamenti essenziali, volti a sgravare tratte cantonali dal traffico.
Siamo tutti ben coscienti che non siamo gli unici ad essere in fila per ottenerli, ma con tutto quanto viene prelevato al “povero” automobilista ogni anno, ci si domanda: perché una buona parte finisce sulla ferrovia e non sul buon mantenimento di strade ed autostrade svizzere?
Questo è anche l’obiettivo dell’iniziativa “Stop alla vacca da mungere”, ovvero far sì che i soldi prelevati agli automobilisti siano utilizzati per le loro esigenze e che ogni aumento di tasse sia posto a votazione popolare. In questo senso è importante sottoscrivere quest’importante iniziativa, ma intanto è imperativo andare il 24 novembre e calare nell’urna il proprio NO a questa “rapina” della vignetta a 100 franchi.
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