Presa di posizione sul viaggio in Iran
Dal sito ufficiale del CN Lukas Reimann riprendiamo le sue impressioni sulla recente visita di un gruppo di politici UDC in Iran
Assieme a diversi colleghi dell’UDC ho visitato durante il periodo pasquale diverse città dell’Iran, come Shiraz, Isfahan, Persepoli o Teheran. Si è trattato di un viaggio privato, organizzato dall’amico ed ex-consigliere nazionale Ulrich Schlüer, che regolarmente organizza dei viaggi affascinanti. Negli ultimi anni ha organizzato, per esempio, dei viaggi a Verdun, a Stalingrado e Corea del Nord.
Durante questo viaggio a Teheran erano stati organizzati dei colloqui politici con rappresentanti del Parlamento iraniano e con esponenti di punta dell’amministrazione iraniana, i quali hanno rivelato molte cose che non sono praticamente mai pubblicate dai meda internazionali.
Il viaggio mi interessava sia come politico, sia come privato, con una domanda centrale: sarà la Svizzera messa sotto pressione da USA e UE affinché partecipi a delle sanzioni che loro stessi aggirano? L’ambiguità delle grandi potenze è diventata così grande che anche sul tema “sanzioni contro l’Iran” la Svizzera viene ricattata e semplicemente esclusa quale sgradito concorrente?
In particolare mi interessano domande come le seguenti:
– Com’è la situazione in Iran per ciò che riguarda le minoranze religiose, politiche e sociali?
– Il paese si trova nel corso di un mutamento sensazionale. Quali cambiamenti ci si devono aspettare dal nuovo presidente dell’Iran?
– Perché le banche svizzere vengono messe sotto pressione dagli USA, e perché una banca svizzera ha dovuto addirittura pagare una grossa “multa” per aver presumibilmente violato le “norme sull’Iran”?
– Perché l’aviolinea “Iran Air” non vola più dall’aeroporto di Ginevra a Teheran, però può volarvi da Francoforte? Perché è obbligata, da Francoforte, a fare scalo a Belgrado perché solo lì le è permesso rifornirsi di carburante?
– Perché alle ditte svizzere è proibito vendere dei prodotti semplici in Iran mentre, nel contempo, prodotti USA (quali per es. la Coca-Cola) possono essere acquistati dappertutto in Iran senza alcun problema?
– Perché un mio conoscente di Teheran deve lamentarsi di non poter acquistare in Svizzera nemmeno degli strumenti chirurgici e dei medicamenti?
– La famosa visita in Iran della consigliera federale Micheline Calmy-Rey fu a suo tempo giustificata con il fatto che per la Svizzera ne sarebbe risultato un contratto di miliardi molto vantaggioso per l’approvvigionamento di gas. Dove sono finiti questi vantaggi?
– Come è possibile che la produzione di oppio in Afghanistan sia aumentata in modo esponenziale dopo l’intervento sul posto degli USA? Come viene trasportata l’eroina in Kosovo e da lì distribuita in tutta l’Europa occidentale? Le droghe vengono trasportate attraverso l’Iran?
Intanto tengo volentieri a dichiarare – ancora una volta – le mie spese di viaggio a carico dei contribuenti durante i miei 7 anni in Consiglio nazionale: 0 franchi e 0 centesimi. Ma apparentemente è del tutto OK quando politici come Carlo Sommaruga o Felix Gutzwiller a fine maggio viaggeranno in Iran a spese dello Stato. Per contro, per i politici dell’UDC dovrebbe sussistere un divieto in tal senso?
Da parte di islamisti e della sinistra sono stato rimproverato di non conoscere le culture straniere. Sì, ci sono state addirittura delle collette (Ohm41 à Link) per finanziarmi un viaggio in un paese islamico, denaro che ho dato in beneficenza a favore dei bambini, dato che naturalmente avevo già visitato diversi paesi di questo tipo.
Viaggio volentieri e non passo le mie vacanze semplicemente in spiaggia, bensì le combino sempre con la conoscenza di altre culture, delle loro persone e anche dei loro rappresentanti politici – con rispetto e interesse per tutti i popoli di questo mondo. Di fatto, ciò dovrebbe essere un’ovvietà per qualsiasi persona che s’interessa di politica.
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