L’UDC deposita l’iniziativa costituzionale cantonale “Prima i nostri”

Apr 24 • Dal Cantone, Dall'UDC • 2656 Views • Commenti disabilitati su L’UDC deposita l’iniziativa costituzionale cantonale “Prima i nostri”

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L’Unione democratica di centro – Ticino ha il piacere di comunicare che, mercoledì 23 aprile, ha depositato presso la Cancelleria dello Stato a Bellinzona, l’iniziativa costituzionale cantonale “Prima i nostri”.

 

Il presidente cantonale, Gabriele Pinoja, il capogruppo in Gran Consiglio, Marco Chiesa, i vicepresidenti, Piero Marchesi e Piergiorgio Fornera, il segretario cantonale, Eros Mellini e altri esponenti del partito hanno firmato e depositato la domanda per un’iniziativa costituzionale cantonale che ancorerà nella Costituzione cantonale i princìpi dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, adattandoli alle esigenze del canton Ticino. 

 

Subito dopo l’esito delle urne, il Consiglio federale, la quasi totalità dei partiti, le associazioni economiche e tutti coloro che si sono pronunciati contro l’iniziativa del 9 febbraio contro l’immigrazione di massa hanno dimostrato di tergiversare nella  messa in pratica della volontà popolare.

 

Da qui, la necessità di ancorare alla Costituzione ticinese princìpi come quello della difesa del territorio, del mercato del lavoro locale e, a parità di condizioni, della preferenza agli Svizzeri, rispetto ai cittadini stranieri, nell’attribuzione di posti di lavoro.

 

L’UDC avrà ora due mesi di tempo per raccogliere 10 mila firme. Nelle prossime settimane, tutti i fuochi del Ticino riceveranno il formulario da firmare. Infine, i cittadini avranno la possibilità di andare alle urne per ancorare alla costituzione principi fondamentali per la tenuta sociale, economica, politica e culturale del Cantone.

 

L’esperienza negativa legata alla mancata applicazione dell’iniziativa per l’espulsione di criminali stranieri ha imposto all’UDC di agire con proposte concrete, in grado di mettere il Ticino al riparo da chi mira a fare del nostro Paese uno Stato succube e complementare alle esigenze di strutture sovrannazionali, non elette democraticamente.

 

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