La pace mondiale? Non è ancora scoppiata!
Quindi un “SÌ” convinto all’acquisto del Gripen!
Con la solita, serpeggiante strategia disfattista, infarcita dai soliti ingredienti demagogici, è iniziata la campagna contro l’acquisto dei Gripen. Come sempre, negli ambienti a noi noti, si suona il solito stucchevole motivetto, che consiste nel dire che il nostro esercito di milizia – quello che i nostri ferventi “patrioti” ‘avrebbero abolito già da un pezzo – basta e avanza alla bisogna!
Noi siamo invece dell’opinione che, con l’aria che tira un po’ ovunque e a meno di far finta di niente, lesinare sulla difesa è a dir poco sinonimo di grande ingenuità, anche se notoriamente questo sentimento è diventato una delle peculiarità di questo Paese.
La tendenza a criticare e denigrare quando si parla di esercito e difesa è sempre in auge, mentre in altri paesi – anche a noi vicini – in quest’ambito non si sta di certo lesinando! L’Italia, s’appresta ad acquistare 90 Lockeed Martin F-35, che andranno a sostituire parte degli oltre 250 velivoli in dotazione all’aviazione militare.
Sulla scelta di questo tipo di aereo non tutti sono concordi, ci mancherebbe; inoltre i test effettuati in Gran Bretagna non sono stati propriamente soddisfacenti. Comunque, non sta a noi criticare ciò che gli altri mettono nel cesto della spesa.
Noi dobbiamo sostituire 54 aerei da combattimento, velivoli che hanno raggiunto oramai l’età del pensionamento! I Tiger F-5 hanno solcato i nostri cieli per oltre 30 anni, hanno svolto il loro compito con onore ed efficienza, effettuando missioni di sorveglianza del nostro spazio aereo. Siccome la pace mondiale non è ancora scoppiata, meglio essere comunque vigili e soprattutto tecnologicamente aggiornati e preparati: fidarsi è bene ma…!
A garantire il cambio della guardia tocca ora agli aviogetti di nuova generazione. Lo ha deciso il Consiglio Federale nel 2011. I “Grifoni” andranno a dare man forte ai 32 F/A 18 attualmente in dotazione. Anticipando le solite remore pacifiste o pseudo tali, va detto che la flotta non aumenterà. Il numero di aviogetti in dotazione rimarrà quello attuale: 54. Un numero insufficiente, sicuramente – per buona pace di chi sappiamo – per “dichiarare guerra” ai nostri vicini(!) ma sicuramente proporzionato per garantire la difesa del nostro territorio. Pur non essendo degli strateghi, è risaputo che le truppe di terra – anche se bene addestrate – in caso di un ipotetico attacco, senza un’adeguata quanto efficiente protezione aerea non possono opporre una resistenza efficace e prolungata. Insomma siamo sempre del parere che, quando la si vende, la pelle, deve valere il suo giusto prezzo.
“Si vis pacem, para bellum” : il vecchio adagio è sempre attuale e, purtroppo, le minacce che di tanto in tanto si sentono proferire, vedi ad esempio da parte di dittatori che menano il torrone in certe “Repubbliche democratiche” di nostra conoscenza, deve renderci vigili e farci capire che purtroppo non viviamo nel mondo delle favole!
La “spesa” per l’acquisto dei “Grifoni” è di ca. 3 miliardi di franchi. Attenzione a non prestare orecchio alle solite sirene! Quei 3 miliardi, infatti, non andranno ad aggiungersi al budget stanziato per la difesa – 5 miliardi di franchi a partire dal 2016 – ma faranno parte di quella cifra!
Nell’ acquisto dei nuovi velivoli sono compresi: un sistema altamente performante e sofisticato di puntamento missilistico, un simulatore di volo e tecnologia di ultima generazione che sarà costantemente aggiornata in fase di assemblaggio.
Tranquilli ! Non ci sarà nessuna cresta sulla “lista della spesa”; nulla di tutto ciò! Ci si vorrebbe anche far credere che il “Grifone”, è già vetusto, superato. Falso!
Quelli di cui ci doteremo sono in piena fase di sviluppo. Alla consegna e quando saranno operativi, tecnologicamente saranno all’avanguardia; quindi radicalmente diversi rispetto al modello presentato lo scorso mese di ottobre!
Il Gripen è particolarmente adatto alle peculiarità del nostro territorio. È stato progettato in una nazione amica, con la quale abbiamo molte affinità. Con la Svezia, in fatto di difesa, si è sempre collaborato e tuttora si collabora. Confessiamo che avremmo avuto non poche reticenze all’acquisto, qualora il nuovo velivolo fosse stato fornito dagli USA: paese che negli ultimi tempi, nei nostri confronti, ha palesato scarsa considerazione e poco rispetto!
Se nel prossimo mese di maggio il Sovrano si dichiarerà favorevole all’acquisto del nuovo velivolo da combattimento e se il contratto verrà ratificato, esso risulterà per noi estremamente vantaggioso. Infatti tiene conto del costo dell’attuale modello e non di quello che sarà fissato per gli aviogetti di cui si doterà la nostra aviazione militare. La differenza di prezzo infatti non è da poco e va presa in seria considerazione.
Ci saranno inoltre ricadute positive anche per le industrie del nostro Cantone – ca. sessanta milioni – una salutare boccata d’ossigeno da non sottovalutare.
Sarebbe bello e auspicabile, seppure utopico, poter realizzare su scala mondiale un disarmo totale e impiegare quelle immense risorse per altri scopi. Purtroppo tutto ciò è e rimane un sogno difficilmente realizzabile per il solito, semplice motivo: “Homo homini lupus !”.
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