Iniziativa contro l’immigrazione di massa: il Consiglio federale deve puntare su regolamentazioni sperimentate
Il Consiglio federale ha incontrato diverse organizzazioni, associazioni e autorità cantonali e comunali per discutere sulla via da seguire concernente l’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di mass che popolo e cantoni hanno approvato il 9 febbraio. L’UDC non è stata invitata a questa riunione. Il governo discute dunque la messa in atto dell’iniziativa unicamente con gli avversari di quest’ultima. È un errore. In vista di incontrare l’Ufficio federale della migrazione la settimana prossima, l’UDC ha definito le grandi linee che, a suo giudizio, devono essere seguite per l’applicazione del nuovo articolo costituzionale. Il gruppo UDC ha inoltre depositato nel corso di questa settimana diversi interventi parlamentari concernenti la politica migratoria nel contesto della decisione popolare del 9 febbraio 2014.
Richieste dell’UDC concernenti l’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa
Mettendo in atto l’articolo costituzionale adottato da popolo e cantoni il 9 febbraio 2014, bisogna tenere conto del fatto che la Svizzera non è membro né dell’UE, né del mercato interno europeo.
Le richieste dell’iniziativa sono chiare. Esse comprendono in particolare i punti seguenti:
- limitazione dell’immigrazione;
- la Svizzera gestisce autonomamente l’immigrazione di straniere e stranieri;
- l’immigrazione deve essere gestita mediante dei tetti massimi annuali e dei contingenti;
- l’immigrazione deve essere gestita in funzione degli interessi economici globali della Svizzera;
- le Svizzere e gli Svizzeri devono avere la priorità sul mercato del lavoro, sia le cittadine e i cittadini svizzeri, sia le persone che dispongono di un permesso di domicilio e le persone con un permesso di residenza duraturo che dà loro il diritto di esercitare un’attività professionale;
- le frontaliere e i frontalieri, come pure i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse provvisoriamente, devono essere considerati;
- il diritto al soggiorno duraturo, al ricongiungimento familiare e alle prestazioni sociali deve essere ristretto, al fine di raggiungere gli obiettivi fissati in materia di limitazione dell’immigrazione;
- la presenza di una domanda da parte del datore di lavoro, la capacità d’integrarsi e la prova di una base esistenziale sufficiente sono criteri determinanti per il rilascio di un permesso di soggiorno.
L’UDC propone come soluzione la ripresa delle regolamentazioni d’ammissione sperimentate fra il 1970 e il 2002. |
Queste regolamentazioni soddisfano le esigente dell’articolo costituzionale. Non sono un modello teorico, bensì, al contrario, hanno già dato buona prova di sé. Esse assicurano non soltanto la crescita economica, ma anche la crescita dei salari e garantiscono un’eccedenza d’immigrazione largamente inferiore a quella della libera circolazione delle persone. L’UDC non si opporrà a che questo sperimentato sistema sia perfezionato, ma unicamente a condizione che l’immigrazione sia limitata conformemente all’articolo costituzionale.
Per quanto concerne i frontalieri, l’UDC si pronuncia a favore di una soluzione che lasci ai cantoni di confine un margine di manovra il più grande possibile.
UDC Svizzera
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