Il Consiglio federale indebolisce il matrimonio e la famiglia
L’UDC non può accettare il rapporto che il Consiglio federale ha pubblicato il 25 marzo 2015 sulla modernizzazione del diritto di famiglia. Con le sue proposte, il governo continua a indebolire l’istituto del matrimonio tentando, alla fin fine, di far sparire la famiglia tradizionale. Al matrimonio verrebbe così opposta un’alternativa supplementare, sotto forma di “partenariato regolamentato dalla legge” sul tipo del PACS (Patto civile di solidarietà). Questa manovra ugualitaristica avrebbe delle gravissime conseguenze per l’organizzazione della società e il diritto sociale. In particolare ne farebbero seguito nuove rivendicazioni nei confronti dello Stato, dei problemi giuridici di definizione e l’abbandono di una concezione liberale e responsabile della vita comune. L’UDC respinge con determinazione questo ugualitarismo e questa statalizzazione della coabitazione.
Il matrimonio e la famiglia sono dei fondamenti essenziali della nostra società. Essi garantiscono il funzionamento di una società basata sulla libertà individuale e sulla sussidiarietà. Il Consiglio federale, guidato dalla ministra socialista della giustizia, Simonetta Sommaruga, ha evidentemente degli altri obiettivi: esso vuole una società uniforme, controllata e regolamentata dallo Stato. La grande diversità delle forme di coabitazione esistenti attualmente è in contrasto con il livellamento della società e con il controllo dei comportamenti voluti dal Consiglio federale. La famiglia tradizionale è evidentemente un ostacolo sulla via verso una società di tipo socialista totalmente controllata dallo Stato.
Nulla giustifica un intervento politico in questo settore. I problemi cui andava incontro il diritto di famiglia sono stati risolti in questi ultimi anni con diverse riforme (in particolare tramite l’unione registrata). Questo nuovo attivismo legislativo ha, quale principale effetto, quello di provocare nuovi problemi, per esempio per le assicurazioni sociali, nel diritto degli stranieri e nel diritto successorio. Provocherà pure una massiccia estensione delle rivendicazioni nei confronti dello Stato, con conseguenze incalcolabili. Ma non è tutto. Il Consiglio federale vuole anche permettere l’adozione dei “figli del partner” da parte delle coppie omosessuali che hanno vissuto per almeno tre anni nella stessa economia domestica.
L’UDC invita con insistenza il Consiglio federale a rinunciare alle idee strampalate presentate il 25 marzo 2015.
UDC Svizzera
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