I “profughi” eritrei vogliono andare in vacanza!

Giu 1 • L'opinione, Prima Pagina • 1354 Views • Commenti disabilitati su I “profughi” eritrei vogliono andare in vacanza!

Gli eritrei hanno indetto una manifestazione a Berna, affinché sia annullato l’inasprimento (?) messo in atto nei loro confronti! Fateci capire, ma quale inasprimento?

Si dichiarano profughi, perché sostengono di essere minacciati nel loro paese – nel quale non c’è guerra – e poi ci tornano per farci le vacanze! Ma di che cosa stiamo parlando?

Palese l’intenzione di prenderci per il lato B. La cosa non ci sorprende! Oramai è lo sport più praticato da tutti coloro che arrivano in Svizzera dicendo che nei loro paesi gli stanno “facendo la bua” e che quindi li dobbiamo ospitare e mantenere.

Naturalmente, permettendo loro di tornarsene da dove sono venuti, per farsi le ferie (sic!!!) Già, le vacanze! Capirai, dopo un anno di indefesso lavoro, sono più che meritate! Questi pseudo “profughi” eritrei, tutti giovani e aitanti, se la sono filata dal loro paese poiché renitenti alla leva e con pochissima voglia di farne! Ora, quello che ci preoccupa, è che hanno sottoposto all’immarcescibile e inamovibile CF Sommaruga, (a quando l’immeritata quiescenza?) le loro “lamentele”, che noi preferiamo definire arroganti pretese! Purtroppo, sappiamo già come andrà a finire! Comunque, ci sentiamo in dovere di tranquillizzare questi giovani “ospiti” eritrei, soprattutto tenendo conto della fastidiosa patologia che li affligge: una spina dorsale fragile come un cristallo di Boemia, che li condanna e li costringe a vivere una condizione molto debilitante, quella che consiste nel battere la fiacca!

Quindi, le “vacanze” al paesello nativo ci stanno eccome! Anzi! Siamo certi che gli spalancatori di porte e finestre, sacerdoti e sacerdotesse nostrani del multikulti, si faranno in quattro per evitare “l’inasprimento” paventato e faranno in modo di facilitare e rendere ancora più piacevole, il soggiorno in terra d’Elvezia. Chissà! Il CF potrebbe stipulare accordi speciali con la nostra compagnia di bandiera, affinché, agli eritrei siano concessi biglietti di andata e ritorno (!!) a prezzi di favore, ovviamente in business class. Il conto di tale operazione “altamente umanitaria”, ça va sans dire, sarà poi addebitato al contribuente!

L’editoriale del nostro direttore, apparso sull’ultimo numero del Paese a proposito dell’assegnazione “dell’allocco d’oro”, la dice lunga su come siamo messi e ci induce a porgerci una domanda: fino a quando la popolazione, sarà disposta a tollerare questa farsa della politica d’asilo? Sappiamo che ci sta costando un sacco di soldi a fondo perso, per poi essere gratificati con calci negli stinchi, oltre che essere tacciati – un giorno sì e l’altro pure – di razzismo, intolleranza e quant’altro!

A proposito di “premi cinematografici”: chissà perché nella testa ci frulla il titolo di un film interpretato da Jim Carrey: “Scemo più scemo”. Vuoi vedere che il regista di quella pellicola, si è ispirato a quanto succede in Svizzera in fatto di accoglienza e politica d’asilo?

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