Corona è il campo d’allenamento del clima

Feb 19 • Dalla Svizzera, L'opinione, Prima Pagina • 370 Views • Commenti disabilitati su Corona è il campo d’allenamento del clima

Dalla Weltwoche del 04.02.2021 l’editoriale di Roger Köppel

Roger Köppel
Capo-redattore della Weltwoche

Mai così tanti uccelli acquatici hanno svernato in Svizzera. Sul Lago di Neuchâtel se ne sono contati oltre 30’000 esemplari in più dell’anno scorso. Un record.

I rifugiati alati scappavano dall’inverno scandinavo e russo. Poiché al Nord e all’Est faceva un freddo insopportabile, hanno cercato rifugio nella più calda Svizzera.

Ma non saltiamo alle conclusioni, per favore: naturalmente, al Nord fa così freddo solo perché la terra sta drammaticamente riscaldandosi.

Anche la nevicata da record in Svizzera di tre settimane fa, che non sarebbe dovuta succedere, può soltanto essere una conseguenza del riscaldamento terrestre. È ovvio.

Lo dicono tutti, quindi deve essere vero: non importa se le temperature salgono o scendono, la colpa è del riscaldamento terrestre, e la colpa del riscaldamento terrestre è dell’uomo.

Perciò, adesso dobbiamo arrestare questo riscaldamento terrestre, affinché in Svizzera torni il freddo e in Russia faccia di nuovo più caldo.

Non appena il tempo atmosferico fa le bizze, è il clima

Ma attenzione: il tempo atmosferico e il clima sono due cose diverse. L’una non ha nulla a che vedere con l’altra. Soprattutto quando il tempo è normale.

Ma non appena il tempo fa le bizze, quando ci sono ondate di calore, tempeste, terribili valanghe o periodi di siccità, non si tratta più del tempo atmosferico, si tratta di clima. Logico.

Ma possiamo ancora fare qualcosa al riguardo? Certamente. Come facciamo fronte con maestria all’attuale crisi di coronavirus, altrettanto brillantemente salveremo anche la terra.

Mattea Meyer è impressionata. La co-presidente del PS ha detto in questi giorni in una intervista: «Corona lo sta dimostrando: quando c’è la volontà politica, la nostra società può spostare le montagne.» Suona come una minaccia.

«Con queste considerazioni – prosegue la giovane politica – si dovrebbe ora affrontare e  superare anche la “crisi climatica”».

Che cosa significhi Corona, nel frattempo l’abbiamo appreso: stato d’emergenza, paralisi dell’economia, sospensione della libertà, consiglieri federali che governano assieme a esperti, decreti invece di democrazia. Tutti i poteri allo Stato.

Finora, gli Svizzeri collaborano sorprendentemente bene. Al contrario di quanto succede in Olanda o in Austria, quasi nessuno si ribella. Un popolo di mascherine.

Corona è il campo d’allenamento per la crisi climatica. Se ne rallegra Mattea Meyer. Con gli strumenti della pandemia, metteremo sotto controllo anche il clima.

Ma a quale crisi climatica si riferisce, poi? Al freddo in Russia? Al caldo in Svizzera? I ghiacciai in scioglimento liberano la vegetazione. Dove ci sono loro, oggi non ci sono alberi.

Il cambiamento climatico non deve poi essere così tremendamente letale. I Svizzera la maggior parte della gente muore, come prima, di patologie cardiocircolatorie, di tumore, di incidenti, di vecchiaia, di o con coronavirus.

Cambiamento climatico significa calore. Ma le morti per il caldo sono talmente rare, che non le si trova nemmeno nelle tabelle statistiche. E nessuno Svizzero annega nel proprio appartamento, sorpreso dai monsoni.  Per fortuna.

Abbiamo più vittime di frane sulle nostre montagne? Spariscono in mare parti del nostro altipiano? Non ancora.

Nemmeno negli USA, dove ci sono comunque dei deserti, la situazione sembra così nera. Solo lo 0,3% dei decessi è da attribuire all’aumento della temperatura. Nonostante tutto.

Il fatto che non vediamo la crisi climatica, potrebbe davvero essere la prova della sua subdola pericolosità. Bisogna fare qualcosa al riguardo. Affinché possiamo essere ancora qua fra trent’anni.

Sanno esattamente che cosa succederà

Corona non è una situazione d’emergenza, spera Mattea Meyer. È un’ispirazione. È la nuova normalità. Solo le minacce cambiano. Il clima sostituirà il virus. Tra poco.

È una teoria complottista? Forse. Ma dimostrabile. C’è un complotto di potere e interessi. Lo si chiama politica climatica. Molti ne approfittano. E il ceto medio paga.

Per questo oggi il ceto medio siede sul banco degli imputati. È colpa vostra! Con le vostre auto, i vostri appartamenti, la vostra economia di mercato, il vostro benessere! Sacrificatevi! Comprate la vostra libertà!

Il canton Zurigo comincia. Gli olii da riscaldamento devono sparire. «Il mercato da solo non si regolerà», dice il Verde Florian Meier.

Il mercato non si regola più. Perciò, devono regolarlo le Meyer e i Meyer di turno, sostenuti dalla consigliera federale Sommaruga e da Katrin Schneeberger, dell’Ufficio federale dell’ambiente. In materia di vaccini sono per una visione d’assieme, ma sul clima la loro posizione è a prova di bomba. Più è fumosa la situazione attuale, tanto più chiaro è il futuro.

Corona è il campo d’allenamento del clima. Distruggiamo la Svizzera per salvare il mondo. Perché no? La volontà politica, ci insegna la pandemia di Mattea Meyer, può spostare le montagne.

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