«Città Ticino»?

Nov 1 • L'opinione, Prima Pagina • 809 Views • Commenti disabilitati su «Città Ticino»?

Urs von der Crone
Presidente ds-SVP Tessin

Con riferimento a nuovi progetti relativi ai trasporti, si parla spesso nel nostro cantone di una «Città Ticino», apparentemente bramata con impazienza. Che cosa significa questa espressione? Che la vita in una città è il nostro obiettivo più ambito? Che i nostri territori più rurali sono arretrati? Vogliamo davvero che il nostro cantone sia ridotto a un centro urbano nel quale desideriamo tutti vivere? Deve davvero crescere da noi il settore urbano? Nelle città è dove abbiamo maggiormente problemi di traffico. Vi troviamo anche le costruzioni più brutte del 20° secolo – con eccezione di alcuni centri storici veramente belli, laddove si è permesso loro di sopravvivere. Ma i cosiddetti quartieri nuovi sono privi di qualsiasi qualità, sono semplici ammassi disordinati e privi di stile di blocchi interscambiabili che potrebbero situarsi in qualsiasi parte del mondo. Con l’architettura ticinese o lombarda, questi edifici non hanno neppure minimamente a che vedere. Forse,   «Città Ticino» è un termine maldestro per dimostrare che fra poco potremo viaggiare molto più velocemente e facilmente dalla Leventina al Locarnese e dal Malcantone alla Valle di Blenio. Fortunatamente, ci possiamo ancora muovere nella maggior parte dei territori ticinesi come in una città con buoni collegamenti tramite ferrovia e bus.

Ho indagato un po’ su questo bizzarro, se non addirittura preoccupante concetto di «Città Ticino». Spunta in diversi studi progettuali di uffici federali e cantonali, quando si tratta di preparare le città alpine al futuro. L’Ufficio federale dello sviluppo territoriale intende collegare meglio le regioni periferiche con le città come Zurigo, Berna, eccetera. Ciò comprende anche appunto la «Città Ticino», che costituisce un lungo corridoio circondato da montagne: comincia a Biasca, finisce a Chiasso e ha diversi rami laterali, per esempio in direzione di Locarno, di Ponte Tresa e di Stabio. In questo corridoio si situano gli agglomerati urbani con le loro zone centrali, suburbane, periferiche, rurali e collinose. A essere denominate città sono i centri urbani comprensivi dei loro dintorni. Ma centro urbano non ha per tutti lo stesso significato. Inoltre, sono ormai lontani i tempi in cui la popolazione rurale si proponeva quale antitesi a quella cittadina. Non sarebbe meglio lasciar perdere il  termine «Città Ticino» e parlare semplicemente di «Spazio vitale Ticino»?

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