Basta trattati capestro: libera espressione della volontà democratica e non ricatti
L’accettazione della direttiva UE sulle armi non è una sorpresa. Il principale argomento dei sostenitori è stato seminare il panico. Altrettanto prevedibile era che passasse il progetto di riforma fiscale e di finanziamento dell’AVS (RFFA). L’UDC invita quindi il Consiglio federale a presentare immediatamente l’urgente riforma di cui necessita l’AVS.
I soli effetti della direttiva UE sulle armi sono quelli di mettere la popolazione sotto tutela, di appesantire la burocrazia e di provocare incertezze. Se il popolo svizzero ha comunque approvato questo progetto, è perché i sostenitori di questa assurdità sono riusciti a mettergli paura. Hanno dipinto il diavolo sul muro, affermando che, in caso di rifiuto, la Svizzera sarebbe stata esclusa dallo spazio di Schengen, quindi dai sistemi di perseguimento giudiziario e dalle banche dati di polizia. Queste affermazioni infondate hanno impedito al popolo di esprimere liberamente la sua opinione. Analoghe campagne e votazioni basate sulla paura saranno la regola se il Consiglio federale sottoscrive l’accordo-quadro istituzionale con l’UE. Le cittadine e i cittadini voteranno ogni volta sotto la minaccia di una rescissione di tutti gli accordi bilaterali, qualora osassero rifiutare il benché minimo adeguamento al diritto UE.
Dopo il SÌ al progetto RFFA, la sinistra deve sostenere la riduzione delle imposte nei cantoni
L’UDC prende atto dell’approvazione della legge federale sulla riforma fiscale e sul finanziamento dell’AVS (RFFA). I delegati dell’UDC avevano deciso di lasciare libertà di voto. Questo progetto, architettato precipitosamente nel Consiglio degli Stati dai partiti politici, esclusa l’UDC, aveva suscitato fin dall’inizio le critiche del gruppo UDC. La responsabilità di questo cattivo compromesso dovrà essere assunta dagli altri partiti di governo. L’UDC attende in particolare dalla sinistra, che sostenga le riduzioni delle imposte promesse a livello cantonale nel quadro del progetto RFFA.
È evidente per l’UDC, che il Consiglio federale deve immediatamente presentare un progetto che consolidi la situazione finanziaria dell’AVS. Essa chiede, in particolare, che i crediti per l’aiuto allo sviluppo, ossia più di tre miliardi di franchi l’anno, siano ridotti di almeno un miliardo, e che questo importo sia destinato all’AVS o a beneficio di tutti gli abitanti della Svizzera. L’UDC chiede anche un risanamento strutturale e duraturo dell’AVS, almeno tramite un aumento dell’età di pensionamento delle donne da 64 a 65 anni, una misura che non è contestata.
UDC Svizzera
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