UDC Ticino: un SÌ e tre NO il 28 settembre

Set 21 • Dall'UDC • 1947 Views • Commenti disabilitati su UDC Ticino: un SÌ e tre NO il 28 settembre

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Il Comitato cantonale dell’UDC s’è riunito martedì 9 settembre a Rivera, adottando le raccomandazioni di voto per il 28 settembre prossimo.

Perciò che riguarda i temi in votazione federale, i presenti si sono espressi all’unanimità a favore dell’iniziativa “Basta con l’IVA discriminatoria per la ristorazione”. Al di là del tasso d’IVA che sarà applicato, agli occhi dell’UDC è palese l’assurdità di un’imposizione diversa per lo stesso prodotto, considerando inoltre il fatto che la maggior parte dei “Take away” oggi dispone di qualche tavolo per la consumazione sul posto.

Sempre all’unanimità, il Comitato cantonale UDC si è poi espresso contro l’iniziativa popolare “Per una cassa malati pubblica”. Pur ammettendo che l’attuale sistema di concorrenza fra gli istituti assicurativi privati sia ben lungi dall’essere soddisfacente, necessiti di perfezionamenti e, soprattutto, di una più rigorosa sorveglianza, i presenti sono stati concordi che il regime di monopolio che una cassa unica creerebbe, non costituisca la soluzione e porti più inconvenienti che vantaggi.

Per ciò che riguarda i temi cantonali in votazione, il Comitato cantonale UDC raccomanda all’unanimità con un’astensione di respingere l’iniziativa popolare “Aiutiamo le scuole comunali – Per il futuro dei nostri ragazzi”. Le ragioni di questo NO sono soprattutto da attribuire all’alto costo dell’operazione – stimato fra i 28 e i 38 milioni di franchi – nonché al fatto che il livello delle nostre scuole comunali sia già da ritenere perlopiù soddisfacente.

Infine, l’UDC Ticino ha espresso il proprio NO al credito per la partecipazione a EXPO 2015, con 12 voti contrari contro 5 a favore e tre astensioni. C’è da sottolineare come, stando al dibattito che ha preceduto il voto, il dissenso non è tanto nei confronti della partecipazione del nostro cantone all’esposizione di Milano, quanto contro la malaccorta gestione del dossier da parte del governo. Soprattutto, si rimprovera a quest’ultimo di aver presentato un concetto chiaro e un piano d’esecuzione dettagliato solo dopo che, riuscito il referendum, s’è trovato a dover allestire un “piano B” che gli permettesse di far fronte a impegni sconsideratamente sottoscritti prima che la votazione popolare chiudesse definitivamente il caso.

 

 

UDC Ticino

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