L’oasi felice UE

Mar 10 • L'opinione, Prima Pagina • 395 Views • Commenti disabilitati su L’oasi felice UE

Dr. Francesco Mendolia

Ho raccolto queste notizie il giorno 25 febbraio 2023. Il 25 febbraio del 1926 Francisco Franco  è  generale. A soli trentatré anni di età Francisco Franco diventa il più giovane generale di Spagna.

 

L’unione Europea ha approvato nuove sanzioni nei confronti della Russia

Venerdì i rappresentanti dei paesi dell’Unione europea hanno trovato un accordo su un nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia, il decimo da quando è iniziata la guerra in Ucraina un anno fa. L’accordo – trovato nel corso di una riunione del Coreper, il consiglio dei rappresentanti permanenti dei governi all’Unione europea – prevede il divieto di esportare in Russia alcune tipologie di prodotti, per un valore totale di 11 miliardi di euro. Tra questi, ci sono pezzi di ricambio per camion e motori che potrebbero essere usati dall’esercito russo, oltre che componenti elettronici che potrebbero servire a costruire droni, missili e altri armamenti. Sono state inoltre imposte sanzioni ad alcune persone legate alle Guardie rivoluzionarie iraniane, la forza militare più potente dell’Iran, accusate di aver fornito i cosiddetti «droni kamikaze» alla Russia.

(Post Konrad febbraio 2023)

 

Sono stati consegnati all’Ucraina i primi carro armati Leopard 2 inviati dalla Polonia

Venerdì sono stati consegnati all’Ucraina i primi carri armati Leopard 2, inviati dalla Polonia. I Leopard 2 sono carri armati di produzione tedesca a disposizione degli eserciti di vari paesi europei, e per molti mesi il governo ucraino li aveva richiesti per affrontare meglio la resistenza all’invasione russa. Alcuni paesi europei, a partire dalla Polonia, si erano detti da subito pronti a inviare all’Ucraina i Leopard 2 in loro dotazione, ma erano stati bloccati perché i contratti di fornitura prevedevano che per inviare i Leopard a un altro stato fosse necessaria l’autorizzazione della Germania, il paese produttore. La situazione di stallo si era sbloccata solo a fine gennaio, quando gli Stati Uniti avevano annunciato che avrebbero inviato i propri carri armati M1 Abrams all’Ucraina e anche la Germania aveva quindi deciso di autorizzare infine l’invio dei Leopard 2. Oltre alla Polonia anche la Germania e altri paesi, nelle prossime settimane e mesi, invieranno Leopard all’Ucraina.

( Mondo febbraio 2023)

 

Perché ora la Corea del sud vuole le armi nucleari

«È possibile che la minaccia nordcoreana possa peggiorare. A quel punto il nostro Paese introdurrà armi nucleari tattiche o le costruirà da solo. In quest’ultimo caso possiamo ottenere le nostre armi nucleari abbastanza rapidamente, date le nostre capacità scientifiche e tecnologiche». Lo scorso 12 gennaio il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, ha affermato per la prima volta che, se la minaccia nucleare della Corea del Nord dovesse crescere, allora Seul prenderebbe in considerazione la decisione di costruire armi nucleari proprie o chiedere agli Stati Uniti di ridistribuirle nella penisola coreana. A distanza di poco più di un mese anche il sindaco di Seul, Oh Se Hoon, ha affermato che la Corea del Sud dovrebbe lasciare aperta l’opzione dell’armamento nucleare di fronte a una Corea del Nord nucleare. A detta del signor Oh, inoltre, la guerra in Ucraina ha fornito la lezione che la pace senza potere è pura finzione. Le parole di Yoon e Oh sottolineano una certa (e insolita) isteria da parte della Corea del Sud in merito alla possibilità di dotarsi del nucleare in chiave difensiva. Come se non bastasse, diversi sondaggi di opinione hanno dimostrato che, negli ultimi anni, la maggior parte dei sudcoreani vorrebbe che gli Stati Uniti ridistribuissero il nucleare nel paese o che Seul costruisse un proprio arsenale. I politici sudcoreani hanno rinnegato l’opzione nucleare per decenni, sostenendo che la cosiddetta protezione dell’ombrello nucleare degli Stati Uniti fosse sufficiente a mantenere il paese al sicuro dalla Corea del Nord. Le esternazioni di Yoon potrebbero tuttavia essere uno spartiacque nella storia della sicurezza nazionale di Seul. Anche perché, nel frattempo, nella regione sono avvenuti due fatti di particolare importanza. Il primo: il Giappone ha scelto di imboccare la strada del riarmo volendo costruire un sistema di difesa che non dipenda esclusivamente dall’ombrello statunitense. Considerando che Seul e Tokyo sono entrambi partner USA, ma che tra i due Paesi asiatici restano antiche ruggini e dispute storico-territoriali, i Sudcoreani temono che il cambio di passo nipponico possa rappresentare un problema. Il secondo punto riguarda la Corea del Nord: Pyongyang sta testando decine di missili. In caso di escalation, gli USA fino a dove vorranno (e potranno, data la crisi ucraina) difendere la Corea del Sud? Tra paure e incertezze, ha così preso piede l’opzione nucleare. Un’opzione che, in passato, non aveva mai guadagnato terreno, al netto di pochi analisti e politici di destra. Negli anni Settanta, sotto la presidenza di Park Chung Hee la Corea del Sud aveva intrapreso un programma segreto volto a sviluppare armi nucleari, quando gli Stati Uniti iniziarono a ridurre la loro presenza militare nel Sud, facendo sentire il Paese vulnerabile agli attacchi della Corea del Nord. Washington costrinse però Seul ad abbandonare il programma, promettendo di mantenere l’alleato sotto il suo ombrello nucleare. Altri tempi, altri presidenti, altri contesti globali. È vero, infatti, che gli Stati Uniti mantengono ancora 28.500 soldati in Corea del Sud come simbolo dell’alleanza, ma negli ultimi mesi la Corea del Nord ha continuato a testare missili, alcuni dei quali progettati per dirigere testate nucleari al di sotto del 38esimo parallelo. Yoon è stato il primo presidente sudcoreano che ha sbandierato ufficialmente l’ipotesi nucleare per la prima volta da quando gli Stati Uniti hanno ritirato tutte le loro armi nucleari dal Sud nel 1991. Certo, il leader conservatore ha spiegato che per il momento Seul affronterà la minaccia nucleare della Corea del Nord rafforzando la sua alleanza con gli Stati Uniti. Ma il futuro potrebbe riservare sorprese inaspettate. In ogni caso, la Corea del Sud è firmataria del trattato di non proliferazione nucleare che vieta al Paese di ottenere o costruire armi nucleari. Seul ha anche firmato una dichiarazione congiunta con la Corea del Nord nel 1991, nella quale entrambe le Coree hanno concordato di non «testare, fabbricare, produrre, ricevere, possedere, immagazzinare, schierare o utilizzare armi nucleari». Pyongyang ha rinnegato l’accordo conducendo ben sei test nucleari dal 2006 a oggi. La politica di Washington, comunque, rimane quella di liberare la penisola coreana dalle armi nucleari. Il timore del Pentagono, infatti, è che, se Seul dovesse ottenere armi nucleari, questo potrebbe innescare una corsa agli armamenti regionale.

( Insider over Federico Giuliani febbraio 2023)

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