Immigrazione: la votazione svizzera che sfida l’Unione europea

Gen 30 • Dal Mondo, L'opinione • 4024 Views • Commenti disabilitati su Immigrazione: la votazione svizzera che sfida l’Unione europea

Boulevard Voltaire

Stamattina su Boulevard Voltaire

 

“Boulevard Voltaire – La liberté guide nos pas” è un portale francese di attualità (critica) politica che consigliamo a tutti gli Svizzeri che conoscono la lingua francese di leggere. Stamattina (29 gennaio 2014) riporta un articolo (a firma Pierre Cassin) inerente all’iniziativa “contro l’immigrazione di massa” che abbiamo ritenuto di tradurre per i lettori de Il Paese, corredandolo pure con i commenti del relativo blog, in quanto dà una chiara idea di come la pensi la gente dei paesi che ci circondano, perlopiù in totale antitesi alla posizione assunta dall’UE e dai suoi servi nei singoli governi nazionali. Per chi avesse interesse a seguire “Boulevard Voltaire” nelle sue posizioni politiche, il portale è www.bvoltaire.fr.

 

Potrebbero girare dei bei mal di testa il 9 febbraio, dopo l’annuncio dei risultati. Da me la bottiglia di Champagne è in fresco.

 

Domenica 9 febbraio succederà qualcosa d’inimmaginabile in qualsiasi altro paese: una votazione chiederà l’opinione del popolo svizzero sull’immigrazione di massa. Infatti, dal 2007, il Consiglio federale, sotto pressione dell’Unione europea, ha autorizzato la libera circolazione delle persone (in effetti, l’autore incappa qui in un errore, per il fatto che la libera circolazione delle persone – seppure grazie alle false promesse del Consiglio federale – ha avuto l’avallo popolare, NdT). Per far digerire la pillola, i governanti avevano promesso che non ci sarebbero state più di 8’000 entrate l’anno. Sei anni più tardi si è a 80’000 ossia, per un paese di 8 milioni d’abitanti, all’equivalente di 650’000 entrate d’immigrati in Francia!

 

L’Unione democratica di centro (UDC) ha perciò raccolto le 100’000 firme necessarie all’organizzazione di una votazione nei 26 cantoni della Confederazione elvetica. E il dibattito democratico è lanciato. Il partito di Oskar Freysinger spiega che nel 1980 la Svizzera contava 5,4 milioni d’abitanti. Da questa data si sono aggiunti 1,8 milioni d’immigranti, di cui 800’000 hanno ottenuto la nazionalità svizzera. Questo paese conta oggi sul suo territorio il 23% di stranieri. Se l’evoluzione demografica continuerà allo stesso ritmo, la Svizzera conterà nel 2035 10 milioni d’abitanti.

L’UDC aggiunge che 80’000 nuovi venuti corrispondono annualmente a 34’500 alloggi supplementari, 300 classi scolastiche, 42’000 vetture, 150 impianti eolici…

La situazione svizzera è pertanto molto diversa da quella del nostro paese: solo il 3% di disoccupati elvetici e 6% di disoccupati stranieri. Ma quest’ultimi beneficiano del 47% di aiuti sociali, e il 70% dei delitti è commesso dai nuovi venuti.

Cosa impensabile in Francia, hanno luogo dei dibattiti in contraddittorio, spesso organizzati dall’UDC, che invita dei rappresentanti del PS, ostile all’iniziativa, a sviluppare i loro argomenti. Ho così assistito, nei pressi di Sion e davanti a 500 persone attente, a un dibattito che opponeva il presidente dell’UDC, Christoph Blocher, (altra svista dell’autore, Christoph Bloche è vicepresidente dell’UDC, NdT) a un giovane deputato socialista di 26 anni. Le parole “razzista”, “fascista”, “estrema destra” non sono mai state pronunciate. Ognuno ha ascoltato l’altro, nessun fischio e, alla fine, tutti hanno bevuto qualcosa assieme. Immaginiamo, sull’immigrazione, in Francia l’FN invitare il PS, e un dibattito fra Florian Philippot e Harlem Désir svolgersi cortesemente…

L’iniziativa dell’UDC è, nonostante tutto, condannata dall’insieme della classe politica, dal grande padronato e dalle organizzazioni sindacali in un curioso accordo. Ma è soprattutto dall’Unione europea che vengono le minacce più vivaci. Così, l’inimitabile commissaria europea Viviane Reding, quella che paragonava le espulsioni di ROM in situazione irregolare in Francia alle retate di Ebrei nel 1940, ha fatto sapere agli Svizzeri che Bruxelles non terrebbe conto del loro voto del 9 febbraio, perché la libera circolazione è un principio intangibile in Europa. Gli Elvetici si vedono inoltre minacciati circa il 60% delle loro esportazioni che sono realizzate negli altri paesi europei. Si spiega loro, sotto sotto, che se votassero male, i loro prodotti potrebbero restare bloccati alla frontiera!

È vero che ogni volta che si è data la parola al popolo svizzero, questo è stato decisamente scomposto a tavola. Così, nel 1992, solo contro tutti, il presidente-fondatore dell’UDC, Christoph Blocher (vedi errore menzionato sopra, NdT), aveva convinto i suoi compatrioti a rifiutare l’entrata nell’Unione europea (in effetti era lo Spazio economico europeo, NdT). Nessuno ha dimenticato la votazione sui minareti del 2009, e l’ondata di choc che ha provocato in Francia. Carline Fourest, inviata in missione, aveva qualificato gli Svizzeri di “talebani”, Libération aveva titolato “il voto della vergogna”, e il grande democratico Cohn-Bendit, proprio lui, aveva preteso che gli elettori rivotassero fino a quando fossero rinsaviti!  

L’Unione europea moltiplica perciò le sue minacce, ma accende anche delle candele affinché gli elettori svizzeri rientrino nei ranghi. Si può senza fatica immaginare la vittoria simbolica che rappresenterebbe per gli europeisti il voto del popolo più euroscettico del vecchio continente su un oggetto tanto sensibile quanto l’immigrazione.  

I commissari europei non sembrano rassicurati dagli ultimi sondaggi che danno peraltro l’iniziativa dell’UDC solo al 40% delle intenzioni di voto… esattamente le stesse cifre del 2009, con il risultato poi che si conosce: vittoria del sì con il 57%! 

Per chi conosce bene gli Svizzeri, il loro attaccamento alla democrazia diretta e alla loro sovranità, ci potrebbero essere dei bei mal di testa la sera del 9 febbraio, all’annuncio dei primi risultati.

Da me, la bottiglia di Champagne è già al fresco…

Pierre Cassin

 

Ed ecco le reazioni dei blogger:

 

M.L. “Ma è soprattutto dall’Unione europea che vengono le minacce più vivaci. Così, l’inimitabile commissaria europea Viviane Reding, quella che paragonava le espulsioni di ROM in situazione irregolare in Francia alle retate di Ebrei nel 1940, ha fatto sapere agli Svizzeri che Bruxelles non terrebbe conto del loro voto del 9 febbraio, perché la libera circolazione è un principio intangibile in Europa. Gli Elvetici si vedono inoltre minacciati circa il 60% delle loro esportazioni che sono realizzate negli altri paesi europei. Si spiega loro, sotto sotto, che se votassero male, i loro prodotti potrebbero restare bloccati alla frontiera!
INCREDIBILE ed è “l’Europa che fa la morale a Putin. Questi commissari europei sono persone che non si conoscono, che non sono mai state elette dai popoli che governano, degli ideologi ottusi ad anni luce dalla realtà (che vivono comodamente con dei benefici che si sono loro stessi attribuiti). Speriamo che alle prossime elezioni europee, questi babbei non abbiano più la maggioranza. E speriamo che si abbandoni questa nave pazza guidata da un equipaggio d’illuminati irresponsabili.

 

J.G. TANTO DI CAPPELLO agli Svizzeri! Bell’esempio di rispetto del popolo elvetico, il che prova comunque che con Schengen anche loro hanno dei problemi d’immigrazione, certamente meno gravi dei nostri, ma comunque sufficienti, da cui la loro volontà di limitarla. Allora, piccoli Svizzeri, chi vuole adottarmi anche se non ho un patrimonio…?

 

J.V. La votazione del 2009 sui minareti non implicava ripercussioni economiche gravi, qui la cosa è molto diversa, ci sono molti più spauracchi da agitare. Penso che la bottiglia di Pierre resterà nel frigo.

 

M.M.A. Ecco almeno un paese realista e che pensa al suo popolo…!!! A quando la Francia in questo schema… stop all’immigrazione…ne abbiamo abbastanza…ciò fa del nostro un paese di assistiti e non abbiamo più mezzi…faranno scoppiare il nostro servizio sociale…e dopo cosa faremo…la rivoluzione…!!!

 

H.D. Quando ne avremo la possibilità?? Non è per domani.

 

P.E. Abbiamo in Francia il nostro futuro dittatore, oggi gran maestro degli interni, allevato a latte di franchismo, procede con la sua polizia politica lautamente pagata dalle nostre imposte, aiutato dall’ex-schiavo di Guyana al ministero dell’ingiustizia, che si scaglia contro i patrioti che manifestano senza danni con una vera e propria repressione. Nel 2017, avrà abbastanza islamisti ai suoi ordini per avere con lui la “democrazia”.

 

D.F. Allora ne metto in frigo una anch’io e tu vieni a berla quando vuoi, Pierre.

 

V.D.

È vero che ogni volta che si è data la parola al popolo svizzero, questo è stato decisamente scomposto a tavola. Così, nel 1992, solo contro tutti, il presidente-fondatore dell’UDC, Christoph Blocher (vedi errore menzionato sopra, NdT), aveva convinto i suoi compatrioti a rifiutare l’entrata nell’Unione europea (in effetti era lo Spazio economico europeo, NdT).” È SBAGLIATO !!! nel 1992 gli Svizzeri hanno aderito all’accordo SEE (Spazio economico europeo) (Ma anche questo blogger si sbaglia: la Svizzera NON ha aderito allo SEE, NdT). SEE e UE sono due cose differenti. Si può essere membri dello SEE senza essere membri dell’UE. Gli altri tre membri dell’AELS (Norvegia, Islanda, Liechtenstein) sono membri dello SEE ma non hanno alcuna intenzione di aderire all’UE.

 

C.R. Io li trovo ben muniti di attributi i nostri amici Svizzeri!

 

L.T. Tenete duro, Svizzeri, votate no all’immigrazione forzata, dimostrerete agli altri oppositori all’Europa fascista di tutti gli abusi, che il modello “referendum cittadino” è efficace per il bene dei popoli…

 

D.S. Il vero volto dell’Europa: un fascismo in divenire. Essa ha già mostrato la sua arroganza e la sua forza assoggettando Cipro e mettendo sotto tutela la Grecia! Bisogna uscire da questa Europa. E bisogna che i cittadini francesi si rendano conto che il potere è a Bruxelles, da cui l’importanza delle prossime elezioni e la paura dei nostri oligarchi di tutti i paesi. Quanto all’ineffabile Reding, bisognerà impalarla con altri dei suoi correligionari!

 

R.M. Fascismo in divenire? A me sembra piuttosto ben installato…sornione, ma attivo.

 

D.l.R. Sogno una grande manifestazione di tutti i popoli d’Europa davanti agli uffici di Bruxelles, restando sul posto fino a quando questi maiali se ne andranno…

 

M.M.A. Sì, lei non è il solo… è lì che sta il male… uno dei senatori europei li aveva già avvertiti che un giorno il popolo si ribellerà e li impiccherà…!!!

 

R.P. Viva la Svizzera! Quanto a coloro che sono partigiani dell’immigrazione di massa, che vadano piuttosto a dare lezioni di apertura a questa immigrazione di massa a Israele!!

 

A.D. Per l’Europa staliniana, dare voce al popolo della base non è ipotizzabile che se c’è l’accordo su tutte le proposte, senza critica, senza commenti e, soprattutto, senza alcuna contestazione, per minima che sia. Viva la Confederazione, Viva la Svizzera.

 

B.H. La preoccupazione è che gli Svizzeri, come il resto dei paesi dell’Unione europea, abbiano perso la loro sovranità di fronte alla Commissione europea che, ricordiamolo, è diretta da persone non elette. L’obiettivo di queste persone è né più né meno quello di controllare il popolo e il mezzo per arrivarvi è di distruggere la cultura di ogni paese, di distruggere la famiglia e di mescolare i popoli. Il fatto di farci votare per i deputati non è che polvere negli occhi, poiché tutti i candidati sono stati accuratamente selezionati con un a propaganda contro coloro che disturbano, qualificandoli di fascisti, razzisti, xenofobi, pericolosi, eccetera. Quale popolo, non abbiamo più il potere di scacciare queste persone con la forza. Ma i media di massa fanno ancora bene il loro lavoro di propaganda, e ingannano la popolazione che visibilmente non è pronta a votare per Dupont Aignan o per il Fronte nazionale, che sono partiti non estremisti bensì che vedono gli interessi del popolo e non quello dei banchieri di Wall Street.

 

G.G. Si possono evidentemente rimproverare molte cose agli Svizzeri (riciclaggio di denaro sporco, tesori di dittatori africani, eccetera)… ma almeno si domanda l’opinione del popolo in questo paese e in tutti i settori, ciò che si chiama democrazia, una cosa che non esiste più in Francia dalla fine degli anni ’60… Sorprendente, no!!!

 

 

M.D. La mia scelta è già fatta.

 

E.d.V. Mi dia il suo indirizzo che l’aiuto a bere lo Champagne il 9 febbraio.

 

 

M.P. Bravi Svizzeri. Amano il loro paese, ne sono fieri e lo proteggono.

 

J.L.M. La Svizzera … e il “denaro”…”il denaro degli altri”… degli altri… quegli stessi che rovinano il proprio paese…

 

L. e D. A. Bravi Svizzeri!!! Spero che farete la scelta giusta… siete a casa vostra, è vostro diritto tirare una sberla svizzera all’Europa e ai banditi che la governano!!! Viva la Svizzera!!! e, per favore, dateci la lista completa dei nominativi dei possessori di conti in Svizzera con nostra eterna riconoscenza!!!

 

P.B. Gli Svizzeri sono padroni in casa loro e tali vogliono restare. Perché allora rimproverarglielo. La signora REDING accetterebbe la stessa cosa in Lussemburgo? Cosa succederà alla Svizzera domani, se gli stranieri saranno in maggioranza? Inoltre, essi agiscono in modo molto più democratico di noi che con la parola “democrazia” ci riempiamo la bocca e che siamo sempre pronti a dare lezioni al mondo intero! Quanto alle reazioni dei nostri politici, esse dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, la loro appartenenza assoluta, anche se lo negano, a un sistema  nel quale trovano il loro tornaconto, loro, non i popoli!

 

 

E.M. Il carbonaio è padrone in casa sua. Se gli Svizzeri non vogliono ancor più stranieri sul suolo elvetico, è un loro diritto, di che cosa s’immischia quella cretina di una REDING?

 

F.L. Bisogna pure capire che se circa la metà degli aiuti sociali va a una minoranza d’immigrati e che il 70% dei delitti o crimini è perpetrato da questa popolazione, gli Svizzeri abbiano voglia di arrestare questa deriva e rimpatriare quelli che possono esserlo. La democrazia è l’ascolto del popolo. Esattamente quello che i nostri socialisti non ascoltano. Gli Svizzeri hanno ragione di fare un gestaccio a questa Europa che vuole dar loro delle lezioni. A quando un referendum anche da noi su questi temi?

 

J.A. Quanto mi dispiace di non essere svizzero.

 

J.M. È un vero piacere per chi ama la lingua francese leggere i testi scritti da Pierre Cassen. Sono sempre più convincenti.

 

G.G. Si minaccia la Svizzera di ritorsioni se il voto sarà a favore dell’UDC, perché questa si farebbe dettare la sua politica da qualcuno che non è stato eletto dal popolo? Per contro, la Svizzera dovrebbe minacciare tutti i politicanti europei di rivelare i nomi e il volume dei loro conti in Svizzera, tanto per “ridere”… Questa signora, che non paga per la sua pensione, che riceve dei salari indecenti, che accumula i benefìci e che non è mai stata eletta, dovrebbe restituire il suo grembiulino o perlomeno dimissionare, approfittandone per portare via con sé questa corte di profittatori dell’UE.

 

J.A. D’accordo, facciamo un “muro degli stronzi” d’Europa.

 

B.F. Gli Europei come i Francesi hanno già detto in TUTTI i sondaggi di essere contrari all’immigrazione di popolamento. Ma l’UE, che rappresenta la plutocrazia europea, se ne infischia dell’opinione dei popoli e sviluppa una politica di dumping economico e di divisione politica conforme alla difesa dei suoi interessi egoistici di classe. Essa rivelerà sempre più apertamente la sua dittatura politica come nel 2005, quando il voto contro la Costituzione Giscard è stato considerato come nullo e non avvenuto. La cosiddetta “democrazia” borghese è testa vinco io, croce perdi tu. La casta politica non terrà in alcun conto questa “votazione”! A parte lo sciopero generale, non vedo alcun altro mezzo, attualmente, per far avanzare le nostre rivendicazioni. Ma questo bisogna costruirlo praticamente giorno dopo giorno nelle fabbriche, nei laboratori e negli uffici.

 

J.P. Laddove si vede l’interesse della democrazia diretta e la maturità politica cui essa conduce.

 

J.M.R. Ma no, ma no, gli “Europei” diranno ancora una volta che gli Svizzeri sono dei fascio-xenofobi. Essi non sono diversi dai vecchi comunisti del mio quartiere negli anni 60-70. Possiedono la verità assoluta e hanno sempre ragione. Nessuna discussione è possibile. Bisognerà quindi spiegare loro che non esiste una sola categoria di persone che possiede la verità assoluta…
M.P.d.D. L’Europa è partita da un buon sentimento, ma è stata deviata diventando la più grande truffa di tutti i tempi!

 

D.N. L’Europa non è mai partita da un buon sentimento, ma è quanto ci si è voluto far credere! Essa è stata voluta dagli Americani per fare man bassa in Europa a beneficio delle multinazionali. È stata una truffa fin dall’inizio. Come il mercato transatlantico che pure risulterà essere un gigantesco imbroglio. Tutte le multinazionali stanno, con la complicità della Commissione europea e del TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership, NdT), di sbarrare l’ottenimento di monopoli da parte delle multinazionali, compresi quelli sui vegetali, grazie all’ottenimento di brevetti europei. Tutto è fatto di nascosto. È uno scandalo di cui nessuno parla. Sarà un mercato di gonzi, ad eccezione dei banchieri centrali proprietari delle multinazionali.

 

T.V. Sono belli la democrazia e il referendum d’iniziativa quando esistono. In Francia sono un’utopia (basta ricordare le 700’000 petizioni contro il matrimonio omosessuale gettate nella pattumiera dal CESE [Comitato economico e sociale europeo, NdT] nel 2013).  Un eventuale referendum si effettua solo su un oggetto di cui il popolo s’infischia… l’adesione della Turchia all’UE, per esempio…  

 

S.L. Un sito di resistenti svizzeri denuncia la propaganda pro immigrazione fatta in vista della votazione.

http://www.lesobservateurs.ch/2014/01/25/la-propagande-immigrationniste-bat-son-plein-en-suisse-avant-les-votations-du-9-fevrier/

 

B.Z. Le menzogne sull’immigrazione: ci si parlava di 8’000 persone l’anno… si è arrivati a 80’000, signori che vengono detti Grandi, non avete mantenuto le vostre promesse, dalle urne rischia proprio di uscire il sì a questa iniziativa!!

 

S.L.  Libération aveva titolato “il voto della vergogna”. Avendo Libération dei problemi d’ordine finanziario, la direzione aveva proposto di insediare i propri uffici a Bagnolet (meno cara del centro di Parigi) e gli scribacchini, sembra, sono stati riluttanti a installarsi in questo quartiere multiculturale. Amano la diversità, ma da lontano…

 

P.B. è il modo di pensare del radical-chic: ama i musulmani ma da lontano e se non ne è toccato direttamente!

 

P.D. La votazione cittadina: ecco un principio che fa paura ai nostri politici. Non si dicano stupidaggini, ci mancherebbe che sia il popolo a decidere nella nostra democrazia!

 

F.B. Questa votazione cittadina non si può fare da noi, perché i nostri politici in carica hanno bisogno dei loro voti per esistere e restare in carica.

 

P.B. Eccellente! Ho proprio riso!

 

T.L. Ah, come sarebbe bello se il resto dei paesi dell’Unione europea praticassero, come gli Svizzeri, la democrazia (invece che solo parlarne), e permettessero ai loro rispettivi popoli di esprimersi realmente con dei referendum sui temi maggiori, piuttosto che doversi sottomettere ai soli voti di deputati, generalmente portaborse e “agli ordini”.

Fra i “tagli” elettorali e gli altri intrallazzi che hanno totalmente stravolto l’idea stessa della democrazia, il suffragio diretto e i referendum (preferibilmente con obbligo di voto, come in Belgio) appaiono come le sole opzioni accettabili.

 

J.A. Se i paesi dell’UE praticassero veramente la democrazia, probabilmente non ci sarebbe più l’Europa. E questo i bankster di Bruxelles non lo vogliono, c’è in gioco il loro gruzzolo.

 

T-B. Conosco degli Svizzeri che non capiscono come i loro governanti abbiano potuto cedere così tanto alla Comunità europea. Sono dell’opinione che occorra tornare indietro, semplicemente, altrimenti il loro paese perderà la sua specificità. Ecco perché non è impossibile che gli Svizzeri approvino l’iniziativa dell’UDC.

 

J.G. Non ci sono solo gli Svizzeri che vorrebbero tornare indietro…

 

O.R. È comunque incredibile ciò che può succedere in un paese finanziariamente indipendente. E i Francesi, come al solito, calano lezioni come l’ambasciatrice Caroline Fourest (sullo spirito talebano è un’esperta, le si può dare fiducia). È vero che le cifre precise dei costi e della ripartizione dell’aiuto sociale, più quelle della delinquenza, mettono seriamente a rischio il sacrosanto mito della convivenza e delle opportunità per la Svizzera. Veramente, su tali dibattiti non vedo perché la Francia apra ancora bocca, invece di correre a nascondersi.

C.S. L’Unione europea è un orco.

 

M.v.D. Direi piuttosto un mostro!

 

H.C. Un mostro…

 

S.L. Non abbiamo paura delle parole: una dittatura!

 

M.v.D. S.L. sì e soprattutto da noi da qualche mese a questa parte!

 

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