Il “Principio di Peter” alla RSI non è mai stato applicato
E adesso si vedono le conseguenze! Eccome che si vedono! A farne le spese sono in molti. Naturalmente, il vertice e i numerosi opportunisti che fanno da corollario “all’entità suprema”, dalle “misure di risparmio” non sono toccati.
I provvedimenti penalizzano solo quelli che non sono supportati da raccomandazioni, casati, parentele e appartenenza a una certa qual ideologia politica. Inoltre, gli “scheletri negli armadi”, celati da alcuni pezzi da 90 potenzialmente ricattabili, possono contribuire a salvarti il posto. A rimetterci le classiche penne, i soliti tapini, quelli, per intenderci, che alla RSI hanno sempre contato come il “Due di Picche”, perché, a parte il loro onesto lavoro, non hanno mai praticato quell’arte – molto diffusa sia a Comano sia a Besso – consistente nell’adulare, dicendo sempre “SÌ” anche quando il buon senso e la dignità imporrebbero di dire “NO”.
Ci risulta pure, che i rappresentanti del “sindacato”, che dovrebbero tutelare le sorti degli “esodati” – fra questi anche due segretarie sindacali che si occupano dei gruppi SSR e sistemate in Via Canevascini – non sono minimamente toccati da queste famigerate misure di risparmio, operate sulla pelle di coloro che possono essere impunemente liquidati e accompagnati alla porta manu militari.
Il verbo “risparmiare”, non è mai stato coniugato alla RSI. Si narra di cene pantagrueliche, dove veniva servito di tutto e di più. Fiumi di vino pregiato e bottiglie e derrate non consumate, poi stipate nei bauli delle vetture dei dirigenti. Trasferte in alberghi a 5 stelle per inviati a frotte a seguire avvenimenti agli antipodi, e altre spese folli.
Programmi demenziali acquistati all’estero e riproposti all’infinito, fino alla nausea. “Pensionati” che in pensione non ci sono mai andati e che per anni, hanno continuato – grazie a fantasiosi mandati – a mungere le capienti mammelle di mamma SSR. Un pozzo senza fondo, dal quale potevano attingere solo gli eletti!
Uffici dirigenziali arredati con mobili e legni pregiati. Assunzioni senza concorso, di personaggi senza arte né parte, completamente avulsi da quella che è la realtà locale. Logorroici produttori di fumo! Nell’industria privata questi geni difficilmente sarebbero stati assunti! Infatti, dopo aver studiato (?) o fatto finta di studiare, sono approdati alla RSI. Spesso – troppo spesso – provenienti d’oltre confine. Dopo qualche settimana d’ambientamento hanno cominciato ad alzare la cresta e a sgomitare grazie al sostegno dei soliti ambienti, iniziando a sputare nel piatto dove s’abbuffano e pure sfottendo il Paese che li ospita!
Redattori, o pseudo tali, che impunemente si sono permessi d’insultare pesantemente politici e schieramenti appartenenti all’area di destra, assolti d’ufficio dalla presidenza di un noto partito e che di proposito ha ignorato che il canone e quindi lo stipendio, a questi “Walter Cronkite” dei poveri, viene pagato anche e purtroppo, dagli ascoltatori che di sinistra non sono, costretti a sorbirsi servizi sfacciatamente di parte, al limite della tendenziosità!
Ma ciò naturalmente non fa testo: a Comano e Besso, il colore che fa tendenza è sempre quello che conosciamo!
In quanto alle assunzioni, a volte di coppie sposate e di interi nuclei familiari, sono state spesso decise e approvate in barba agli statuti, assai precisi in merito, ma che in quella “azienda”, valgono solo per i soliti sfigati .
Saggio purtroppo ignorato, il “Principio di Peter”, poiché sul pianeta RSI, il vezzo di nominare le persone sbagliate al posto sbagliato, è sempre stata una costante che ha contribuito e contribuisce tuttora a deteriorare la situazione. L’ultima nomina non fa che confermare ciò che andiamo dicendo!
Ora, la parola d’ordine – che vale solo e comunque per coloro che non possono vantare santi in Paradiso – è “risparmio!”. Forse sarebbe stato il caso di dare il buon esempio partendo dai vertici. Sicuramente il personale apprezzerebbe e la coerenza, quella che ci si aspetta da coloro che s’arrogano il diritto di detenere la “verità assoluta”, onorata.
Alla luce di quanto sta accadendo alla RSI, sarà opportuno meditare, soprattutto quando si tratterà di rinnovare la concessione al “Barnum” mediatico SSR. Il biglietto per assistere alle rappresentazioni è notoriamente esoso, ma lo spettacolo non riflette di certo ciò che viene magnificato sui manifesti.
« Cronaca dall’Assemblea dei delegati UDC Al Sociale di Como una “Bohème” ambientata nel sessantotto »