Il fiasco dell’eolico
A un articolo apparso nel « Canard enchainé » che riportava il parere della Corte dei conti francese circa l’alto costo del nucleare, un ingegnere del settore contesta punto per punto le tesi dei Kmehri verdi.
Caro Canard,
pur essendo un vecchio lettore (da 40 anni), è la prima volta che prendo la penna (pardon… la tastiera ! per scriverti.
In effetti, ti sono stato molto fedele per una ventina d’anni. Ho pure una collezione dei tuoi esemplari rilegati in 8 magnifici volumi biennali… Ma quando mi sono accorto che m’ingannavi, la mia fedeltà si è un po’ smorzata e ho smesso di leggerti tutte le settimane…
Chi sono? Un pensionato, di formazione ingegnere, che ha trascinato i suoi piedi per 25 anni nelle centrali nucleari francesi. Sono stato in successione ingegnere, caposervizio, direttore aggiunto di centrale, direttore di centro di formazione, ispettore della sicurezza nucleare…
Sappi che non mi vanto di queste funzioni… ma provo il bisogno di enumerarle per dirti che conosco piuttosto bene il “mio nucleare”! Il fatto di aver trascinato per anni le mie scarpe e i miei vestiti fra i tubi, le pompe e i serbatoi, di aver quotidianamente frequentato i lavoratori di questa industria, mi dà – perlomeno credo – una certa legittimità a parlare di questo tema.
Sicuramente più di certi “rinomati scienziati”, quali Monique SENE, di cui conosco i lavori sistematicamente alla carica contro il nucleare da 25 anni a questa parte, e che lavorano prevalentemente dal fondo dei loro uffici, architettando ipotesi e conclusioni mai dimostrate… ma sempre improntate a una certa malafede…
Fatto questo preambolo, devi comprendere perché mi sono sentito ingannato da te, dalle tue posizioni sistematicamente antinucleari, nelle quali ho avvertito molta più ideologia che razionalità! E tu m’avevi abituato all’obiettività e alla razionalità.
Affronterò il tuo articolo di oggi che tratta le scorie nucleari, non enumerando delle ipotesi o delle supposizioni come fanno altri, bensì appoggiandomi a fatti reali e provati. Le cifre che cito sono tratte dai rapporti EDF (Énergie de France, NdT), AREVA (multinazionale del settore energia, NdT), CRE (Commission de Régulation de l’Énergie) e della Corte dei conti. Non mi resta che effettuare delle semplici moltiplicazioni e divisioni che l’Alzheimer non m’impedisce ancora di fare…
Ultima precisazione: non sono guidato da ALCUN interesse personale… mi guida solo l’interesse che nutro per la verità!
COSTI DEL NUCLEARE
Nel suo rapporto 2012, la Corte dei conti aveva valutato a 258 miliardi il costo totale del nucleare (senza scorie e smantellamento) dal suo inizio al 2010… Orbene, fino al 2010 il nucleare aveva prodotto in Francia circa 14’000 miliardi di KWH… Ciò che pone il KWH a: 258/14’000 = 0,0185 Euro/KWH (18,5 Euro per MWH).
Anche raddoppiando questa cifra (258 miliardi per le scorie e lo smantellamento che è considerevole) si arriva a 37 Euro per MWH! Ciò che è ben lungi dai 75 o 90 Euro che leggo nel tuo articolo di oggi!
Si parla di 1 miliardo di lavori previsti dall’ASN (Autorità di sicurezza nucleare, NdT) per prolungare Fessenheim di 10 anni… In 10 anni le due linee di Fessenheim produrranno 100 miliardi di KWH… Ciò che rincarerà il KWH di 1/100=0,01 Euro (10 Euro per MWH… È un ostacolo se lo si confronta al costo delle energie rinnovabili che cito più sotto?…). Trattandosi di Fessenheim, si è valutato l’investimento in rete necessario per garantire la sicurezza elettrica dell’Alsazia quando questa centrale sarà chiusa?… Se sarà chiusa!
Quanto all’EPR (reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata, NdT), il primo della serie (sempre più caro perché paga lo scotto della novità) di Flamanville, dovrebbe costare 8 miliardi… somma considerevole, certamente! Sì, ma dovrebbe produrre 600 miliardi di KWH durante la sua vita… ciò che pone l’investimento a 8/600 = 0,0133 Euro per KWH (13,3 Euro per MWH)… Anche triplicando questo costo (+16 miliardi) per lo sfruttamento, la manutenzione, le scorie e lo smantellamento, si arriva a 40 Euro per MWH… ben lungi dai 90 Euro che si leggono nel tuo articolo!
D’altronde, questi costi sono coerenti con il prezzo di vendita dei KWH nucleari a “prezzo di costo” che applica il sig. PROGLIO (Presidente di EDF, NdT) nei confronti dei produttori privati impostigli dalla legge NOME (Nuova Organizzazione del Mercato dell’Elettricità, NdT): egli vende a 42 Euro per MWH! … e questa cifra è contestata dai suoi clienti, che la trovano troppo elevata. Credi forse che il sig. PROGLIO sia un uomo che vende in perdita?
COSTI DEL RINNOVABILE
Leggo nel tuo articolo che l’eolico costerebbe poco più di 90 Euro per MWH… Se ci si riferisce alle installazioni esistenti (ho verificato quelle che si trovano nella mia regione), i costi sono vicini ai 180 Euro per l’eolico terrestre e ai 250 Euro per l’eolico marino o solare (per informazione, il carbone è a circa 120 Euro/MWH)… Da notare che questi costi non comprendono né la manutenzione, né l’eliminazione (costosa per i pannelli solari che contengono metalli rari molto tossici).
Sorvolo sugli investimenti in reti supplementari necessari per preservare l’integrità dell’alimentazione elettrica. Infatti, trattandosi di energie intermittenti suscettibili di variare molto brutalmente in caso di mutamenti improvvisi del tempo, esse possono mettere in pericolo la stabilità della rete elettrica…
E poi, caro Canard, forse che tu t’illumini o ti riscaldi solo quando c’è del sole o del vento…?
Perché i “grandi media”, a parte parzialmente Le Monde, non ci informano dell’arresto del sostegno dei governi spagnolo e inglese all’energia eolica, avendola giudicata una voragine finanziaria?
Perché, Canard, non ci parli dei 14’000 impianti eolici che stanno arrugginendo negli USA?***)
Perché non ci dici che la Germania, spesso citata ad esempio, ha appena bloccato il suo sostegno all’eolico, avendolo giudicato una voragine finanziaria? Bisogna dire che la “transizione energetica” della Germania è appena stata valutata a 1’000 miliardi! Perché non ci dici che brucia enormi quantità di carbone (lignite) per rimpiazzare gli 8 reattori nucleari che ha fermato (non riesce a chiudere quelli che restano)… Che un Tedesco produce due volte più CO2 di un Francese e paga la sua elettricità due volte più cara?
I Francesi hanno, sulla loro fattura dell’elettricità, una rubrica CSPE (Contributo al Servizio Pubblico d’Elettricità) che nel 2012 rappresentava circa il 10% del totale… Questo CSPE è costituito per il 60% dal sovraccosto legato alle energie rinnovabili…
Secondo la CRE, questo sovraccosto passerà dai 2,8 miliardi del 2013 a 3,5 miliardi nel 2014, il che dovrebbe generare un aumento della fattura del 2% (a prescindere dal prezzo del KWH che aumenterà per conto suo)… 3,5 miliardi rappresenta il 5% della cifra d’affari di EDF!… Se il solare e l’eolico non esistessero, la fattura sarebbe ridotta di altrettanto!
È inoltre opportuno imporre questo sovraccosto ai Francesi in un periodo di crisi? In un momento nel quale ci si stordisce alla nausea con la competitività delle imprese, bisogna inutilmente appesantire la loro fattura dell’elettricità?
Tanto più che l’evoluzione di queste energie dà lavoro agli stranieri /Cinesi in particolare) e gli investitori, che hanno fiutato il buon affare, sono pure loro per la maggior parte stranieri! Pare (da verificare) che anche la mafia italiana ha investito nel settore in Germania, al fine di riciclare del denaro sporco!
Credo di aver portato abbastanza elementi a dimostrazione che la politica energetica scelta dal governo, tramite la “transizione energetica”, per far piacere agli “arrivisti” verdi, ci sta conducendo a una catastrofe economica…
SICUREZZA NUCLEARE
Io ti conosco, Canard… Non mancherai di obiettare che, qualsiasi siano gli argomenti economici, la sicurezza non ha prezzo… e hai ragione! Ma bisogna spingere un po’ più in là l’analisi…
In ogni settore, il rischio preso si misura moltiplicando le conseguenze potenziali di un incidente per la sua probabilità di verificarsi.
Per ciò che concerne le conseguenze di un incidente, noi le conosciamo tramite Chernobyl e Fukushima, o perlomeno ne abbiamo un’idea! Ricordo tuttavia che a Hiroshima e Nagasaki, la vita oggi, 70 anni dopo, è del tutto normale.
Quanto alla probabilità, è necessario ridurla al minimo con la qualità della costruzione, dello sfruttamento, della manutenzione e … del controllo.
Avendo esercitato la funzione d’Ispettore della sicurezza nucleare, credo di poter affermare che la nostra ASN è la migliore del mondo, per la sua indipendenza, la sua competenza, il suo rigore e la sua neutralità… Ciò non era il caso in Giappone… e ancor meno a Chernobyl, dove non esisteva.
Nel tuo giornale, caro Canard, fai riferimento a St. Laurent des Eaux dove una parte del nucleo è fusa… Sì, è vero… ma con quali conseguenze per l’ambiente? Che io sappia, quasi nessuna… ed è questo l’importante!
Ci dici la verità quando affermi che i nostri reattori a grafite gas presentavano gli stessi difetti di Chernobyl: assenza di cintura d’isolamento… Ma ciò che è rassicurante è che la Francia, immediatamente dopo Chernobyl, ha deciso di fermare i suoi reattori a grafite gas: Bugey 1, Chinon 2 e 3, St. Laurent 1 e 2… E nello spazio di due anni erano tutti chiusi… Da notare che questa tecnologia era stata voluta da De Gaulle per non copiare dagli Americani… con i loro reattori ad acqua leggera!
Ci parli anche, a giusta ragione, delle fusioni del nucleo a TMI (Three Miles Island, NdT) e Fukushima… Ancora esatto, ma non bisogna fare di ogni erba un fascio… Fukushima è un reattore ad ACQUA BOLLENTE con una cintura d’isolamento leggera che non ha resistito alle esplosioni d’idrogeno (peraltro, qualche tempo prima, Areva aveva loro proposto dei ricombinatori d’idrogeno che TEPCO (Tokyo Electric Power Company, NdT) rifiutò giudicandoli troppo cari… Tutti i nostri reattori ne sono provvisti)…
Quando a TMI, l’incidente conferma, in grandezza reale, che il nucleo di un reattore ad ACQUA PRESSURIZZATA può fondere interamente SENZA conseguenze per l’ambiente! Perché? Perché la cintura d’isolamento ha tenuto… Di transenna, Ti comunico che le cinture dell’EPR sono ancora più resistenti di quelle di TMI. Questo tipo di reattore è il più diffuso nel mondo, e in Francia ne abbiamo solo di quelli!
Sapendo che una probabilità non è mai esclusa, il fatto che MAI ci sono stati incidenti CON conseguenze radioattive su un reattore ad ACQUA PRESSURIZZATA del tipo di quelli che possediamo in Francia, e che questo è il più diffuso nel mondo, è piuttosto rassicurante per il nostro paese!
CONCLUSIONE:
Mio caro Canard, non so se ti abbia convinto, ma spero almeno di averti fatto riflettere… Ti chiedo semplicemente, quando affronti un soggetto, di tentare di trattarne i contro E i pro… Come m’avevi abituato!
Non posso terminare senza farti due osservazioni:
– la “lobby nucleare” tanto cara ai verdi non esiste! Una lobby esiste, generalmente, per difendere gli interessi privati… e il CEA (Commissariato dell’energia atomica, NdT) è al 100% pubblico, mentre AREVA E EDF sono pubblici all’85%! Al contrario, la “lobby privata del rinnovabile” è una realtà. Ed è perfino sostenuta dai verdi.
– il professore di medicina nucleare, Jean ARTUS del CHU (Centro ospedaliero universitario, NdT) di Montpellier, personalità internazionale che non ha alcun legame né interesse nell’energia nucleare, scriveva qualche tempo fa nei giornali regionali: “Gli ecologisti mentono in materia di nucleare” o ancora “Il nucleare è il futuro del nostro paese”!
Non dimenticarlo, caro Canard, quando parli di nucleare…
Con tutta la mia simpatia … e forse, di nuovo, i miei 1,20 Euro settimanali!
Un lettore (un po’) competente
Jean ABRAS
***) 14’000 impianti eolici abbandonati negli USA
Gli Stati americani sono stati i primi a farsi abbindolare dalla “religione” del vento e dai suoi apostoli!
Dal 1981, sotto la spinta degli “evangelisti verdi”, i governi di diversi Stati americani, fra cui la California e Hawaii, hanno avviato la costruzione di quelle che chiamano “Wind Farms”.
I finanziamenti di questi mega-progetti sono stati evidentemente pagati con le tasse dei contribuenti. Come in Europa, con le tasse dei cittadini…
Ci sono voluti dieci anni per rendersi conto che gli impianti eolici non erano redditizi per evidenti ragioni: energia intermittente, quindi rendimento del tutto insufficiente, costi di manutenzione e costi di sfruttamento enormi… perché affinché i meccanismi degli impianti eolici non si guastino, occorre che girino.
Il colmo, è doverli far girare quando non c’è vento! E come, direte voi? Ma consumando elettricità, naturalmente!
Un altro dilemma s’è presentato, si sono dovuti fermare gli impianti eolici per quattro mesi, perché decimavano migliaia di uccelli migratori. Uno dei siti eolici ha registrato più di 10’000 uccelli uccisi in un anno!
I finanzieri americani e i contribuenti US sono persone pragmatiche. Hanno fatto i loro conti. La bolla energetica eolica era valida unicamente con i sussidi dei governi dei vari Stati. E, per grande disperazione di tutte le lobbies e associazioni di visionari verdi, i governi hanno deciso di fermare tutto.
Il risultato globale è apocalittico, oltre a costituire un’enorme perdita finanziaria. Perciò, da anni 14’000 impianti eolici languono, si rompono, arrugginiscono nelle immensi “Wind Farms” abbandonate per sempre. Dei patrimoni spesi per la gloria del dogma verde.
Mi rimane una domanda importante: gli ecologisti hanno fatto degli studi di redditività?… A meno che si siano detti che tanto i cittadini pagheranno comunque.
E in Francia si deve prevedere un uguale disastro!
Non è riprovevole lanciare un paese in questo settore, senza dapprima confrontare i successi e i fallimenti degli altri paesi? Per i veri professionisti, ciò si chiama “ritorno d’esperienza”.
Nota:
Gli ecologisti vogliono ora farci pagare somme astronomiche per costruire questi “mulini a vento” orribili, distruttori di paesaggi, nefasti per la salute degli umani, la cui manutenzione sarà a prezzo d’oro, per finire poi per distruggerli (e riciclarli, senza dubbio) per somme incredibili!
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