A congresso con UDC Ticino

Nov 16 • Dal Cantone, Dall'UDC, Prima Pagina • 1145 Views • Commenti disabilitati su A congresso con UDC Ticino

 

Sono stati oltre cento i partecipanti al congresso annuale che UDC Ticino ha tenuto a Losone sabato 10 novembre 2018. Un buon numero, soprattutto se si pensa che la riunione era dettata dallo statuto che ne prevede l’obbligo ogni anno, ma che di per sé non aveva molte novità da proporre. Infatti, il piatto forte dei partiti in questo periodo preelettorale, quello che più ingolosisce sia i membri sia i media, è costituito dalle liste dei candidati e, nel caso dell’UDC, per quello so dovrà attendere ancora un po’: a dicembre la lista per il Consiglio di Stato e a gennaio quella per il Gran Consiglio.

Ciononostante, non è che il programma della giornata fosse privo d’interesse. Di elezioni si è parlato comunque, nel senso che è stata presentata la scaletta di massima degli eventi previsti nella campagna e gli obiettivi cui si mira da parte del consigliere nazionale Marco Chiesa. Sergio Morisoli poi, quale capogruppo in Gran Consiglio, ha fatto una carrellata dell’intensa attività che la frazione democentrista ha effettuato nel parlamento cantonale in questi tre anni. Gli altri interventi sono invece stati soprattutto incentrati sull’importantissima votazione del 25 novembre sull’iniziativa per l’autodeterminazione.

Il via ai lavori è stato dato dal coordinatore UDC di Losone nonché municipale, Alfredo Soldati, con il benvenuto di prammatica da parte del comune ospitante e l’espressione dei migliori auspici per l’avvenire del partito.

Gli ha poi fatto seguito il presidente di UDC Ticino, Piero Marchesi, che ha posto l’accento sull’attività da sempre effettuata dal partito a salvaguardia della sovranità, prosperità e indipendenza del nostro paese. Attività nel quadro della quale s’inserisce, ovviamente, l’iniziativa per l’autodeterminazione che voteremo il 25 novembre. Ha quindi presentato un bilancio estremamente positivo di UDC Ticino nella presente legislatura, menzionando i successi quali “Prima i nostri” e il referendum su “La scuola che verrà” e chiedendosi, a proposito di quest’ultima, se il capo del DECS sia effettivamente ancora al suo posto. Dopo aver presentato un simpatico omaggio a Gabriele Pinoja – già presidente del partito e alla sua ultima legislatura in Gran Consiglio – consistente in una maglietta con le insegne del golf, notoriamente il suo sport preferito, Piero Marchesi ha terminato con un appello rivolto ai Ticinesi: il Ticino ha bisogno di più UDC, sosteneteci!

Hanno poi fatto seguito gli interventi di Roberta Soldati, vicepresidente cantonale, e Tuto Rossi, consigliere comunale a Bellinzona, che hanno spiegato esaustivamente perché l’iniziativa per l’autodeterminazione non ha nulla a che vedere con la convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Oltre a presentare, come detto sopra, la scaletta degli eventi previsti per la campagna elettorale 2019, il consigliere nazionale Marco Chiesa ha delucidato i presenti sull’attività a livello nazionale, ponendo soprattutto l’accento sulle difficoltà che il nostro partito incontra – nonostante la sua indubbia forza elettorale – a difendere i suoi valori e postulati a favore del popolo contro le alleanze dei partiti ex-borghesi con la sinistra.

Dopo il piatto forte nel vero senso della parola – risotto e luganighe ottimamente ammanniti dal team di cucina di UDC Losone – c’è stato quello più metaforico costituito dall’atteso intervento dell’ospite d’onore: Oskar Freysinger, già consigliere nazionale e consigliere di Stato vallesano, che ha intrattenuto i presenti nel suo tipico stile schietto e politicamente scorretto. Anche per lui, evidentemente, il tema principe è stato quell’ dell’autodeterminazione. “Sono passati attraverso la storia diversi imperi “millenari”. – ha detto – il primo è durato 1000 anni, il secondo una quarantina e il terzo dodici; l’attuale sta per sciogliersi prima ancora di essere esistito veramente. Attualmente, l’Unione europea si limita a truccare il proprio cadavere allo scopo di renderlo presentabile per l’autopsia dopo il Brexit, il Frexit e altri exit. Strano, però, che certe cerchie necrofile in Svizzera confondano la puzza di questo cadavere con un profumo, e vogliano scambiare il letame svizzero con lo sterco straniero. Dovrebbero rendersi conto che nel letame non si può annegare, nel liquame invece sì. Forse hanno la speranza di poter camminare sul liquame come Gesù camminò sulle acque. Beh, il risultato colorato non sarà un’abbronzatura.” Questo breve passaggio dà solo un’idea del discorso di Oskar Freysinger, ma non può certamente illustrarne tutti i contenuti che invitiamo i lettori a conoscere digitando il link su Internet https://www.facebook.com/udc.ticino/videos/2565034463513840/UzpfSTEwMDAwMDI1ODYxMDI3NjoyMTc0NzQzMjI5MjEwOTQz/

L’ospite si è quindi simpaticamente intrattenuto con i presenti rispondendo a domande anche inerenti alla sua persona. A chi gli ha chiesto come si sentisse, perdendo tutto dopo aver vissuto ai vertici della politica, ha risposto: “Forse ho perso tutto, è vero, ma ho ritrovato me stesso. Adesso sono un uomo veramente libero, ho ritrovato la libertà che le responsabilità istituzionali mi avevano tolto.” E il tono, pittoresco ma schietto e profondo del suo intervento lo sta a dimostrare.

Ottimo successo della manifestazione quindi, e appuntamento per il 19 gennaio al congresso nel quale saranno presentate le liste elettorali.

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