„10 eroi, 10 vigliacchi, 2 non so“

Gen 27 • L'opinione • 2260 Views • Commenti disabilitati su „10 eroi, 10 vigliacchi, 2 non so“

 

Rolando Burkhard

Rolando Burkhard

La votazione del 9 febbraio sull’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa sarà una prova di coraggio

  

Leggo di tanto in tanto con piacere i libretti con i fumetti di Dik Browne “Hägar l’orribile”. I fumetti del simpatico capo vichingo sono non solo ricchi di umorismo, ma anche di sagacia e realismo. Ciò vale anche per le faccende politiche: per esempio, in vista dell’imminente votazione sull’iniziativa UDC “contro l’immigrazione di massa”.

 

Un fumetto di Hägar mi piace particolarmente:

 

Prima di un’importante battaglia, il capo vichingo Hägar si rivolge alla sua esitante orda con le seguenti parole: “Questo è il momento di decidere!”, e chiede: “Siete degli eroi o dei vigliacchi?“.

Il suo vice, un po’ sciocco, Sven Glückspilz fa un sondaggio nella truppa e riporta: 10 eroi, 10 vigliacchi, 2 non so”. 

 

In qualche modo, questo “sondaggio” mi ricorda quello effettuato a fine dicembre 2013 su mandato della SSR sull’iniziativa dell’UDC contro l’immigrazione di massa. Da esso risultava: 37% a favore (eroi?), 55% contrari (vigliacchi?) e 8% indecisi.

 

Ma – a parte il fatto che personalmente diffido di principio dei sondaggi d’opinione – la cosa non si liquida così facilmente. Perché chi ha commissionato il sondaggio non era un condottiero pronto a combattere assieme ai suoi seguaci, bensì una combriccola di pusillanimi (SSR) sotto la guida di un alto comando incapace di combattere (governo). Inoltre, il sondaggio è stato eseguito solo da un sondaggista non sempre all’altezza del suo compito, tipo Sven Glückspilz, che già in altre occasioni ha portato il suo istituto di ricerca a sbagliarsi di grosso.

 

Questa volta si tratta veramente di una battaglia per il ricupero della nostra autodeterminazione in materia d’immigrazione. Una battaglia contro i diktat dell’UE in materia di libera circolazione delle persone che oggi è molto controversa all’interno della stessa UE.

 

Ma il verdetto del 9 febbraio è ancora totalmente aperto. Se andrà secondo i desideri dei sondaggisti, lo sarà grazie al massiccio e spudoratamente menzognero allarmismo con cui governo, maggioranza del parlamento, partiti e organizzazioni economiche saranno riusciti a intimorire e impressionare il popolo svizzero con argomenti falsi, che peraltro non diventano più veri ripetendoli in continuazione. In tal modo, ossia con il loro auspicato NO all’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa, il “modello di successo Svizzera” sarebbe ridotto a un discutibile “modello di successo dell’indulgenza UE”. E la politica, assurda e contestata all’interno della stessa UE, di una Commissione UE avulsa dalla realtà popolare ne verrebbe rilanciata.

 

Ma non lo credo proprio. Il popolo svizzero – se il 9 febbraio andrà compatto alle urne – non si lascerà influenzare dagli argomenti contrari, talvolta completamente falsi, di un governo senza coraggio e di una parte dell’economia orientata verso l’UE unicamente per propri interessi. Ma, a causa del peraltro assolutamente ingiustificato allarmismo di autorità ed economia, il SÌ nelle urne necessita un po’ di coraggio politico.

 

Con un SÌ all’iniziativa contro l’immigrazione di massa, non ci isoleremo assolutamente dall’Europa, come viene ostinatamente affermato a torto. Tutta la manodopera di cui c’è realmente bisogno potrà continuare a immigrare senza problemi (gli scenari apocalittici di situazioni di penuria, per esempio nei nostri ospedali, sono solo trovate allarmistiche!). Ma in futuro non potrà più immigrare chiunque a suo piacimento, bensì solo coloro di cui avremo bisogno (per esempio il personale di cui necessitano i nostri ospedali). Ciò significa che sulla futura immigrazione decideremo di nuovo noi stessi come in passato. Ossia avremo un’immigrazione secondo i nostri reali bisogni e quindi un’entrata automatica sensibilmente minore di approfittatori che vanno solo a gravare sulle nostre istituzioni sociali. 

 

Perciò, il mio appello è di votare SÌ all’iniziativa contro l’immigrazione di massa il prossimo 9 febbraio.

 

E per tornare ai sondaggi menzionati all’inizio, il mio appello non si rivolge a coloro che hanno già deciso per il SÌ o per il NO, e nemmeno in particolare al restante 8% di indecisi, perché alla fin fine si tratta solo del 61,25% (735 su 1’200 persone interpellate). Il mio appello è soprattutto indirizzato a quello scarso 40% del popolo svizzero che, presumibilmente, ha deciso di non votare. Per una volta dovrebbero invece farlo!  

 

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