“Prima i nostri”: raccolte 11.500 firme per l’iniziativa costituzionale cantonale dell’UDC Ticino
I cittadini del Canton Ticino potranno esprimersi sull’iniziativa costituzionale cantonale “Prima i nostri”. L’UDC Ticino comunica infatti che lunedì 23 giugno 2014, alle 11, presso il Palazzo delle Orsoline, a Bellinzona, verranno consegnate le 11.500 firme raccolte nei due mesi previsti dalla legge, per dare la possibilità ai cittadini ticinesi di esprimersi su un tema più caldo che mai. Saranno presenti il presidente cantonale Gabriele Pinoja, il capogruppo Marco Chiesa e i principali esponenti della direttiva cantonale democentrista.
Sfidando gli scettici e coloro che si oppongono apertamente a “Prima i nostri”, l’UDC Ticino ha dimostrato che la situazione dell’immigrazione senza freni, di un mercato del lavoro impazzito e della tutela di un Cantone sempre più sotto pressione sono tra le priorità dei ticinesi.
Si tratta di un’iniziativa più che mai necessaria – come dimostrano peraltro gli ultimi, drammatici, dati relativi al tasso d’immigrazione in Svizzera – perché il Ticino non si fida più di chi, a distanza di quattro mesi dall’iniziativa contro l’immigrazione di massa, fa di tutto per non tradurre in realtà quanto chiesto dai cittadini svizzeri il 9 febbraio.
Tatticismi come quello espresso dal presidente della Confederazione, Didier Burkhalter – che ha chiesto di votare nuovamente sui trattati Bilaterali, sperando di terrorizzare i cittadini -, l’atteggiamento del Consiglio federale nei confronti della Croazia – cui si è deciso di donare recentemente 45 milioni di franchi per presunte necessità di modernizzazione -, le ripetute fughe in avanti di alti esponenti del mondo economico – che lavorano per spargere il panico tra la popolazione -, non lasciano presagire nulla di buono. E dimostrano che il Ticino deve poter contare sulle proprie forze. “Prima i nostri” gliene darà l’opportunità.
Ancorare il risultato dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa alle esigenze del nostro cantone è, dunque, una necessità, non un gioco politico né, tantomeno, partitico. Si tratta di garantire un domani degno di questo nome alle future generazioni. Il modo più sicuro per raggiungere questo obiettivo, è ancorare alla costituzione ticinese principi fondamentali per la tenuta sociale, economica, politica e culturale del Cantone.
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