L’oasi felice UE
Ho terminato di raccogliere queste notizie il 15 luglio 2021. il 15 luglio 2006 Jack Dorsey lancia Twitter , la nuova piattaforma di rete sociale internet.
L’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
A fine giugno l’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, aveva stimato che entro la fine di agosto la cosiddetta variante delta avrebbe rappresentato il 90 per cento delle infezioni da coronavirus. È troppo presto per sapere se la previsione sarà corretta, ma nelle ultime due settimane diversi paesi europei hanno iniziato ad adottare un approccio sempre più prudente nei confronti della nuova variante, con la notevole eccezione del Regno Unito. Omissis. Al momento nella maggior parte dei paesi la situazione rimane sotto controllo, sebbene nei posti dove la variante delta è già molto diffusa – come Spagna e Portogallo – la situazione sia diventata molto problematica, come si intuisce dai minacciosi colori della mappa. Negli ultimi sette giorni in Spagna i nuovi casi positivi ogni 100mila abitanti sono stati 171, circa il triplo rispetto alla settimana precedente. Per fare un confronto e dare l’idea della quantità cospicua di nuove infezioni, in Italia nello stesso periodo il tasso è stato di 9 nuovi casi ogni 100mila abitanti. Omissis. Circa il 30 per cento dei nuovi casi riscontrati è riconducibile alla variante delta e si prevede che questa diventi prevalente in Spagna intorno alla metà di luglio. In Portogallo la situazione è ancora più grave: secondo una recente analisi dell’autorità sanitaria nazionale citata da Reuters, la variante delta rappresenta oggi l’89,1 per cento dei contagi, tornati a un livello paragonabile al mese di febbraio. Omissis. Altri paesi stanno provando a evitare di fare la fine della Spagna e del Portogallo, ma con l’arrivo del picco della stagione turistica sarà sempre più difficile – nonché impopolare – applicare restrizioni agli ingressi: per questa ragione ormai da settimane l’ECDC sta chiedendo ai paesi europei di accelerare con le vaccinazioni, in modo da prevenire il più possibile nuovi contagi. Al momento la percentuale di persone che nei paesi europei hanno ricevuto la prima dose si aggira intorno al 60 per cento.
(il Post Konrad luglio 2021)
Che cosa prevede la nuova legge anti-rifugiati nel Regno Unito
L’introduzione dell’illecito penale per chi entra nel paese «illegalmente» e maggiori poteri per le guardie di frontiera: il Regno Unito post-Brexit chiude i propri confini con una legge apertamente xenofoba. La ministra dell’Interno britannica Priti Patel ha presentato ieri al parlamento britannico il «Nationality and Borders Bill», la riforma della cittadinanza e del diritto d’asilo nel Regno Unito post-Brexit. I contenuti della legge erano già stati anticipati e discussi da tempo, ma solo ora è possibile conoscere il testo nel dettaglio — in attesa che venga calendarizzata la seconda lettura, quando il percorso parlamentare della legge entrerà nel vivo. Come previsto, si tratta di un deciso inasprimento della repressione per chi cerca di raggiungere il paese «illegalmente». Lo stesso ingresso entro i confini britannici per chi non ha i documenti diventa un reato punito dai sei mesi ai quattro anni di prigione. Tra le altre cose, la proposta di legge prevede:
- il carcere a vita per chi viene condannato per «traffico di esseri umani»;
- maggiori poteri per le guardie di frontiera, che potrannobloccare i migranti direttamente in mare e forzare i respingimenti;
- il rimpatrio per chi arriva nel Regno Unito dopo essere passato attraverso un «paese sicuro» e uno status di protezione «inferiore» per chi entra illegalmente nel paese ma non può essere rimpatriato;
- l’utilizzo di «metodi scientifici» per accertare l’età dei richiedenti asilo, per evitare che le persone si dichiarino «falsamente minorenni».
In più, il governo avrà la possibilità di bloccare i visti dai paesi che si rifiutano di accogliere le persone rimpatriate.
Secondo le analisi dello stesso ministero dell’Interno, le nuove regole escluderebbero dalla protezione circa 9.000 persone che potrebbero vedersi riconosciuto lo status di rifugiati con le regole attuali. Per questo, secondo le associazioni per i diritti umani, si tratta di una legge dichiaratamente anti-rifugiati: Amnesty International ha parlato senza mezzi termini di «vandalismo legislativo».
La legge arriva in un momento di grande tensione politica attorno al tema delle migrazioni: nei primi sei mesi dell’anno, quasi 6.000 persone hanno raggiunto il Regno Unito attraversando il canale della Manica, con un aumento che la destra nazionalista britannica è intenzionata a bloccare.
Di conseguenza, il governo ha intensificato al massimo la retorica che sfuma i confini tra migrazione e criminalità: la ministra Patel aggiorna i propri follower su Twitter ogni cento «criminali stranieri deportati», spiegando che si tratta di «stupratori, assassini, rapitori e pedofili».
( Submarine luglio 2021)
Ecco “il Papa nero”: cosi puo cambiate la Chiesa
Omissis. La storia di Robert Sarah, che è peraltro quella di una «carriera» velocissima rispetto ai tempi canonici, è legata a doppio filo a due continenti: quello africano e quello europeo. Per l’Europa, l’ex prefetto ha spesso pronosticato un futuro cupo. «Tramonto» è una parola che riecheggia quando vengono interpretate le disamine del cardinale sul Vecchio continente. Se dovessimo rintracciare un termine per descrivere il pensiero di Sarah sull’Africa, quello sarebbe, con buone probabilità, «preoccupazione». Come nel caso del rischio di uno «svuotamento continentale» dovuto all’emigrazione costante, quindi alla progressiva perdita di forza-lavoro. Ma «tramonto» e «preoccupazione», più in generale, sarebbero utili anche a descrivere gli avvertimenti di Sarah per l’avvenire della fede cristiano-cattolica. Nel corso di questi anni, il nome del cardinale Robert Sarah è comparso nelle cronache internazionali pure quando si è trattato di analizzare l’approccio della Chiesa cattolica nei confronti dei migranti e, più in generale, dei fenomeni migratori. Sarah non è un sostenitore della necessità dell’accoglienza erga omnes, cioè essenzialmente tutti. O meglio, in alcune sue riflessioni, sembrerebbe essere rintracciabile una visione diversa in materia. Partendo dai drammi spesso legati all’emigrazione. In certi ambienti, sono divenute celebri alcune riflessioni derivanti da libri o interviste, come quella in cui l’alto-ecclesiastico ha dichiarato: «Tutti i migranti che arrivano in Europa vengono stipati, senza lavoro, senza dignità. È questo ciò che vuole la Chiesa? La Chiesa non può collaborare con la nuova forma di schiavismo che è diventata la migrazione di massa». Il cardinale ne fa pure una questione umanitaria. Nell’opera «Si fa sera e il giorno ormai volge al termine», Sarah non usa mezzi termini: «Queste nazioni (Sarah si riferisce al continente africano, ndr) come potranno svilupparsi se tanti lavoratori sceglieranno la via dell’esilio?». E ancora: «C’è un grande rischio che corre l’occidente, ossia che esso scompaia, invaso dagli stranieri, come Roma fu invasa dai barbari. Parlo da africano. Il mio paese è in maggioranza musulmano. Credo di sapere di cosa parlo».
(InsideOver luglio 2021)
« Losone: il Consiglio comunale prende posizione sull’ex Caserma Il Paese macht Ferien! »