Consegnate a Berna le firme della petizione contro l’accordo di Schengen

Feb 21 • Dall'UDC, Dalla Svizzera • 2580 Views • Commenti disabilitati su Consegnate a Berna le firme della petizione contro l’accordo di Schengen

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Oggi, 21 febbraio 2014 alle ore 14.00, il segretario cantonale dell’UDC Eros Mellini, accompagnato dal rappresentante dei Giovani UDC Vedat Kopkin, ha provveduto alla consegna ai servizi del Parlamento a Berna delle 4’488 firme raccolte in soli tre mesi in Ticino a sostegno della petizione chiedente a Consiglio federale e Camere federali la rescissione dell’accordo di Schengen.

La situazione in Ticino, con la cronaca quasi quotidiana di rapine messe a segno da criminali provenienti dalla vicina Italia che entrano ed escono impunemente nel nostro paese grazie all’abolizione dei controlli personali alle frontiere imposta da Schengen, è diventata insostenibile.

Lo stesso principio di Schengen, secondo cui sarebbe logico abolire i controlli ai confini interni dello spazio europeo per rafforzare quelli alle frontiere esterne è paradossale. Se si pensa, infatti, che gran parte delle rapine sono messe in atto da bande criminali rumene, è innegabile che queste possono circolare tranquillamente in tutto lo spazio di Schengen, in quanto la Romania fa ormai parte dell’UE. È quindi indispensabile, ed è ciò che chiede la petizione, che la Svizzera ripristini il controllo autonomo delle nostre frontiere. Con i 100 milioni di franchi l’anno che Schengen ci costa (invece dei 7-8 milioni annunciati prima della votazione al solo scopo di facilitarne l’accettazione), il controllo autonomo è perfettamente finanziabile.

Lo scopo della petizione – chiaramente non vincolante come altri strumenti della nostra democrazia diretta, tuttavia un chiaro segnale per chi ha la volontà di recepirlo – è quello di fare da apripista all’eventuale lancio di un’iniziativa popolare a livello nazionale, azione che l’UDC ticinese non sarebbe in grado di portare a compimento da sola, ma cui, sulla scia del successo della petizione, darebbe un contributo non indifferente per ciò che attiene alla raccolta delle firme.

Il presidente di UDC Svizzera, Toni Brunner, ha definito la petizione un “grido al soccorso” da parte del Ticino, ed è così. Assieme al particolarmente chiaro risultato emerso in Ticino dalla votazione “contro l’immigrazione di massa”, questo è un ulteriore tassello nel quadro di una situazione di particolare degrado, che il nostro Cantone sta cercando di far capire alla Berna politica.

La petizione dovrà ora essere innanzitutto esaminata dal Parlamento federale (previo vaglio di una commissione).

 

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