Ci si dice “strategia energetica 2050: noi rispondiamo “costoso bricolage”!

Dic 16 • Dalla Svizzera, Prima Pagina • 1616 Views • Commenti disabilitati su Ci si dice “strategia energetica 2050: noi rispondiamo “costoso bricolage”!

Benoit Genecand - Consigliere nazionale PLR

Benoit Genecand – Consigliere nazionale PLR

Come assicurerà la Svizzera il suo approvvigionamento di elettricità?

Dalla rivoluzione industriale, il nostro paese ha sempre coperto il 100% del suo fabbisogno di elettricità. Con l’uscita dal nucleare e la priorità assoluta data alle energie rinnovabili, la Svizzera si condanna a importare elettricità dai suoi vicini francesi e tedeschi.

Un’idea pericolosa e di dubbia efficacia ecologica, avendo i Francesi un parco nucleare obsoleto e i Tedeschi un mix assurdo di solare, di eolico e di… carbone.

Che risposta dà il nostro governo a questo fallimento nella pianificazione?
Beh, è semplice: gli Svizzeri non devono far altro che stringere la cinta energetica! Risparmiare massicciamente sul nostro consumo totale di energia e, nel contempo, sul nostro consumo di elettricità, ecco il doppio obiettivo assurdo e dannoso cui si mira. Ecopop è stato l’ultimo tentativo di costringere gli Svizzeri all’astinenza in materia di consumi. Risultato: tutti i cantoni e il 74% della popolazione hanno detto NO!

Una pesante tassazione delle energie (carburante, elettricità, olio da riscaldamento) è il solo modo per ottenere i cali di consumo imposti dal governo. Occorrerà anche moltiplicare gli interventi nella sfera privata individuale, come dimostra l’intenzione di proibire i riscaldamenti a gasolio nelle abitazioni.

Un’altra strategia è possibile.
Dichiarare innanzitutto un obiettivo di autosufficienza del 100% nella produzione di elettricità. Questo obiettivo è il miglior mezzo per proteggere la nostra energia idrica. Si può certamente sovvenzionare la ricerca nelle energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico e, soprattutto, geotermia), ma la Svizzera non deve sponsorizzare l’acquisto di impianti fotovoltaici cinesi da parte di privati!

Se le rinnovabili diventeranno meno care delle altre forme di produzione d’elettricità (come ci garantiscono gli infaticabili promotori della “svolta energetica”), nessuno si opporrà alla sua diffusione. Nel frattempo, bisognerà decidere come rimpiazzare, con il miglior rapporto qualità/prezzo possibile, il 40% di elettricità oggi fornito dal nucleare.

Gli oppositori alla strategia energetica dicono NO a un costoso bricolage, NO a delle privazioni imposte dallo Stato, NO infine a una perdita d’indipendenza nel settore della produzione elettrica. Sono in gioco i nostri impieghi e la nostra prosperità.

Firmate il referendum contro la legge sull’energia (www.legge-energia-no.ch/).

 

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