Votazioni del 13 giugno 2021: i commenti dell’UDC

Giu 25 • Dal Cantone, Dall'UDC, Prima Pagina • 340 Views • Commenti disabilitati su Votazioni del 13 giugno 2021: i commenti dell’UDC

UDC Svizzera – Un voto a favore di una politica energetica ragionevole

L’UDC si rallegra del fatto che gli elettori abbiano rifiutato la politica ideologica della sinistra rappresentata dalla legge sul CO2 e le iniziative agricole estreme. Anche il chiaro SÌ alla legge antiterrorismo è gratificante. Questo è un passo importante verso una maggiore sicurezza per la popolazione svizzera.

Gli elettori hanno intravisto la vera intenzione della «gauche caviar». Fin dall’inizio, la Legge sul CO2 non riguardava il clima, ma soprattutto la ridistribuzione socialista e le imposizioni e i divieti contro la popolazione. Un sì a questa scellerata legge avrebbe comportato un enorme onere finanziario aggiuntivo per la popolazione e un immenso aumento della burocrazia, senza alcun effetto concreto sul clima. Il voto di oggi è quindi una vittoria del buon senso sulla politica profittatrice di sinistra e un’opportunità per la Svizzera di perseguire finalmente una politica energetica efficiente ed economica.

Il NO alla Legge sul CO2 della sinistra dimostra anche che gli anni di lotta dell’UDC per una politica energetica sensata hanno dato finalmente i loro frutti. Questo risultato rende finalmente possibile un’inversione a U, via dalla costosa politica ideologica dei rossoverdi, verso soluzioni più efficienti ed economiche. Nel fare ciò, la Svizzera dovrà farsi guidare dai principi di successo di una politica liberale senza imposizioni, divieti e sempre più tasse e imposte. Nella politica energetica e climatica, l’UDC dà la massima priorità a un approvvigionamento energetico sicuro. Come dimostra la situazione internazionale, la Svizzera non potrà semplicemente fare affidamento sulle importazioni di energia dall’estero. È necessario promuovere le nuove tecnologie e l’innovazione offrendo condizioni quadro ottimali. Le PMI svizzere stanno già facendo enormi investimenti in questo senso, anche senza una nuova legge sul CO2. Questo deve finalmente essere appropriatamente preso in considerazione nelle future discussioni politiche. «Nelle future discussioni e i relativi regolamenti sulla politica energetica, anche l’aumento della popolazione dovrà essere preso in considerazione», afferma Marco Chiesa, presidente del partito. Con un’immigrazione moderata la Svizzera raggiungerebbe i suoi obiettivi climatici con il quadro legislativo attuale entro il 2030.

Doppia vittoria per l’agricoltura svizzera

Nonostante i titoli fuorvianti, l’UDC è lieta che gli elettori abbiano chiaramente detto NO alle iniziative agricole estreme. Questo NO è un SÌ all’agricoltura svizzera. Ciò significa che l’approvvigionamento della popolazione con prodotti alimentari nazionali e regionali di altissima qualità continuerà a essere garantito.

Strumento efficace contro il terrorismo

Il SÌ alla legge federale sulle misure di polizia per combattere il terrorismo dà alle autorità i mezzi necessari per impedire agli estremisti islamici di compiere atti di violenza e terrorismo. Tuttavia, questo non è sufficiente. Per arrivare alla radice del problema relativo all’integralismo islamico, è necessaria una politica d’asilo e d’immigrazione coerente, oltre ad altre misure come una legge ad hoc sull’Islam.

Questo Sì è principalmente diretto agli aiuti economici

Il Consiglio federale non deve mal interpretare il Sì alla legge Covid come un assegno in bianco per la sua sproporzionata, caotica e contraddittoria politica relativa alla pandemia da Covid-19. Il risultato testimonia la volontà dell’elettorato che lo Stato debba pagare per i danni economici causati dalle misure eccessive. Il Consiglio federale deve ora revocare immediatamente tutte le restrizioni e liberare finalmente i cittadini. L’UDC esige che si ritorni alla normalità ORA!

 

UDC Ticino – Grazie all’UDC gli estremisti climatici non metteranno le mani nelle tasche dei ticinesi

L’UDC Ticino è estremamente soddisfatta per il risultato delle votazioni federali del 13 giugno scorso. Gli elettori hanno respinto la politica ideologica della sinistra rappresentata dalla legge sul CO2 e le iniziative agricole estreme. Questo risultato rappresenta un’inversione a U nella politica energetica e ambientale svizzera, lontano dalle chimere della  «gauche caviar» e verso soluzioni più ragionevoli, efficienti ed economiche.

Ha vinto l’UDC sola contro tutti. Contro gli ecologisti estremi, ma anche contro chi si è improvvisato ecologista pur di arrestare l’emorragia di voti. Vedere il PPD e PLR, partiti un tempo di centro, sostenere una revisione di una legge estrema, liberticida e profondamente ingiusta è inconcepibile. Soprattutto in Ticino, cantone periferico dove vivere secondo i canoni dettati dai sostenitori radical-chic ecologisti di Zurigo si sarebbe rivelato, oltre che impossibile, pure molto caro. A questo riguardo, l’UDC si chiede come sia possibile che ben 6 deputati a Berna su 10 abbiano potuto sostenere una legge che avrebbe impoverito ulteriormente i Ticinesi.  Soprattutto il PLR torni finalmente a ricomporre il fronte borghese a Berna e la smetta di giocare al piccolo ecologista estremo.

Doppia vittoria per l’agricoltura svizzera e ticinese

Nonostante i titoli fuorvianti, l’UDC è lieta che gli elettori abbiano chiaramente detto NO alle iniziative agricole estreme. Questo NO è un SÌ all’agricoltura svizzera. Ciò significa che l’approvvigionamento della popolazione con prodotti alimentari nazionali e regionali di altissima qualità continuerà a essere garantito.

L’ombra dello Stato sull’agricoltura ticinese

Se gli agricoltori festeggiano a livello nazionale, festeggeranno un po’ meno a livello ticinese. Purtroppo, nella Costituzione cantonale sarà introdotto il principio della sovranità alimentare in Ticino. Un tema lanciato dai comunisti e che mira a pianificare la coltivazione agricola, i consumi dei cittadini e l’intervento diretto e pesante dello Stato sul mercato agricolo. L’attrattività positiva data al titolo dell’iniziativa nasconde le insidie e le forzature che la legge di applicazione dovrà per forza di cose affrontare per applicare il nuovo articolo costituzionale. L’UDC si era già opposta anche in Gran Consiglio, intravvedendo le conseguenze negative per gli agricoltori (dovranno coltivare quello che lo Stato dirà loro), i consumatori (dovranno comprare quello che lo Stato pianificherà), i comuni (dovranno dezonare per far spazio a nuovi terreni agricoli) e i proprietari di terreni (dovranno vivere nell’incertezza). Senza contare l’aumento dei prezzi, la penuria di beni agricoli stagionali e la scarsità di scelta di prodotti alimentari che deriveranno da questa infelice scelta.

Giustizia, equità e ordine nel trattamento dei dipendenti dello Stato

Per quanto riguarda il secondo tema in votazione, la nuova regolamentazione del sistema pensionistico per i consiglieri di Stato, salutiamo positivamente la scelta popolare che mette fine a discussioni, speculazioni inutili durate diversi decenni. La decisione di oggi ripristina giustizia, equità e ordine nel trattamento di tutti i dipendenti dello Stato e gli affiliati alla Cassa pensione.

 

Giovani UDC Ticino – Una vittoria della ragione, i giovani ringraziano!

Legge sul CO2: una vittoria della ragione

I Giovani UDC Ticino prendono atto con estrema soddisfazione del NO alla cara, inutile e ingiusta Legge sul CO2.  Le conseguenze dirette per i giovani, se la legge fosse passata, sarebbero infatti state spropositate in confronto ai quasi nulli benefici per il clima globale: avere un’auto così come viaggiare, comprare una casa o avviare un’azienda sarebbe stato proibitivo per una grande maggioranza dei giovani, soprattutto per quelli dal reddito più basso e che vivono nelle regioni più rurali. Diego Baratti, presidente dei Giovani UDC: «Il NO odierno rappresenta una vittoria della ragione contro l’isteria climatica dei partiti di sinistra e del centro. Il popolo vuole sì salvare il clima, ma senza spennarsi. I giovani potranno così continuare a realizzare i loro sogni: viaggiare, creare un’azienda, guidare l’auto, e perché no, pure salvare il clima, in un modo più efficace, favorendo innovazione e ricerca invece che tasse e divieti».

Iniziative agricole: le città non conoscono le realtà rurali

I Giovani UDC esprimono soddisfazione per la netta bocciatura delle due iniziative agricole estreme: le città non sono riuscite a imporre i loro capricci alle comunità contadine, dimostrando ancora una volta la scarsa conoscenza della realtà rurale al di fuori dei confini cittadini. Infatti, i nostri contadini fanno già tanto per l’ambiente e la salute, ed è giunto ora il momento di sostenerli con ancora più convinzione, scegliendo di acquistare prodotti di origine svizzera nei nostri negozi. La scelta di ogni singolo consumatore può fare la differenza, quindi lanciamo tutti assieme il trend #iocomprosvizzero!

Gli altri temi in votazione

I Giovani UDC si dicono pure contenti dell’approvazione della legge sul Covid-19 e sulla legge contro il terrorismo, che porterà la nostra nazione a essere più efficiente nella lotta contro il terrorismo. Si prende inoltre atto dell’approvazione dell’iniziativa sulla sovranità alimentare (i membri del comitato Giovani UDC avevano dato libertà di voto, esprimendo dubbi sull’effettiva necessità di inserire anche questo principio nella Costituzione cantonale, ritendendo che la sovranità alimentare debba cominciare soprattutto nelle case dei consumatori, andando a modificare le nostre abitudini di acquisto) e del sì popolare alla modifica di legge sulla retribuzione e sulla previdenza professionale dei membri del Consiglio di Stato.

Nuovo referendum contro le nuove modifiche della legge sul Covid-19

Nel frattempo, i Giovani UDC Svizzera hanno annunciato un nuovo referendum contro le ultime modifiche sulla legge sul Covid-19 del 19 marzo. La criticità più grande è data dal certificato Covid, che dividerebbe la popolazione in vaccinati e non vaccinati, rendendola una società a due classi e a due velocità.

UDF Ticino constata, con grande soddisfazione, che il popolo svizzero non si è fatto incantare dalle lusinghe del fronte rosso-verde (con la complicità dei partiti di centro) e ha chiaramente respinto le proposte estremiste in fatto di clima e ambiente. Ci auguriamo che ora il Parlamento moderi la deriva a sinistra e affronti le questioni climatiche con maggiore pragmatismo e con la politica dei piccoli passi che ha forgiato il benessere del nostro Paese.

Edo Pellegrini, deputato in Gran Consiglio, presidente UDF Ticino

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