Vignetta autostradale: menzogne, menzogne, menzogne!
Il Consiglio di Stato ticinese è uscito oggi con un comunicato stampa a dir poco scandaloso, rendendosi così di fatto complice dei ricatti – peraltro assurdi – con cui la consigliera federale Doris Leuthard ha recentemente bersagliato le cittadine e i cittadini svizzeri per far votare il rincaro della vignetta autostradale il prossimo 24 novembre. Anzi, aggiunge addirittura delle menzogne tutte sue a quelle già espresse dalla ministra.
Dice il comunicato: “…il Parlamento federale ha deciso di integrare circa 400 chilometri di strade
cantonali esistenti nella rete nazionale. La Confederazione diventerà così, di fatto, proprietaria di questi tratti e responsabile per la loro gestione, manutenzione e ampliamento”. Peccato che i costi che la Confederazione si assume per la manutenzione (all’ampliamento stentiamo decisamente a credere), sono stati finora pagati dai Cantoni, e quindi dai contribuenti con le loro imposte. Non ci risulta che i cantoni toccati da questo “alleggerimento” abbiano in programma un corrispondente sgravio fiscale in compensazione; quindi, di fatto, i cittadini continueranno a pagare come prima e, in più, gli automobilisti si troveranno gravati di una nuova tassa.
Continua il comunicato: “L’aumento del costo annuale della vignetta a 100 franchi e l’introduzione di un contrassegno bimestrale a 40 franchi permetteranno di realizzare in Ticino importanti progetti”. Balle di frate Luca, avremmo detto in tempi passati! Gli unici progetti previsti con il finanziamento da parte della vignetta autostradale sono tre circonvallazioni – Näfels, Le Locle e La Chaux-de-Fonds – che non ci risultano essere in Ticino. Non si venga quindi a parlare di collegamento Locarnese-A2/A13, della Mappo-Morettina, la superstrada Stabio-Gaggiolo e, magnanimamente, il Consiglio di Stato ci ha risparmiato la menzione della circonvallazione Agno-Bioggio. Tutti questi progetti non entrano assolutamente nei programmi di finanziamento previsti con la vignetta.
La verità è che il denaro per TUTTI i lavori necessari alla rete stradale sarebbe disponibile più che a sufficienza, se solo le tasse generate dal traffico stradale (e trattandosi di tasse dovrebbero essere vincolate all’utilizzo per la strada) che sono oggi pari a 9,5 miliardi di franchi l’anno, non venissero in gran parte dirottate sul trasporto pubblico e, in particolare sui grandi – e deficitari – progetti ferroviari, lasciandone al reinvestimento nella strada solo circa il 30%.
Sia quindi ben chiara una cosa: non ci sono progetti ticinesi che verranno realizzati in Ticino grazie al rincaro della vignetta autostradale, e tali affermazioni menzognere servono soltanto a tener su la coda a un Consiglio federale che da anni non si fa alcuna remora nello sfruttare senza pudore il traffico privato, trasformandolo in una vera e propria vacca da mungere per finanziare tutto quanto gli venga in mente.
Il NO al rincaro della vignetta è quindi un dovere da parte di chi, al contrario pare del nostro Consiglio di Stato, non è disposto a farsi ricattare da una Berna federale sempre più arrogante e lontana dalla volontà dei cittadini.
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