USA: gendarmi del mondo o inguaribili impiccioni ?
Quello di “gendarmi” del Mondo è un ruolo che gli USA si sono assunti senza per contro chiedere il parere di nessuno. Ciò è risaputo! Poi c’è il vezzo di voler esportare a tutti i costi la democrazia. Un’ imposizione, questa, che per alcuni Paesi è paragonabile all’assunzione, da parte di un malato, di un medicinale che fa bene solo se somministrato seguendo scrupolosamente la posologia.
Alcuni “pazienti” hanno provato e stanno tutt’ora provando sul proprio organismo gli effetti di questa somministrazione forzata. I risultati, vedi Iraq, Libia, Afghanistan e adesso la Siria, non inducono di certo all’ottimismo, tanto che nelle contrade del Mondo si mormora che: “era meglio quando si stava peggio !”
La democrazia non la si conquista dall’oggi al domani, bisogna aver cura delle dosi che vengono fatte ingerire al “malato” di turno, in maniera da non alterare l’organismo del paziente.
C’è poi quella mania tipicamente yankee di voler a tutti i costi “imporre l’ordine” anche se spesso a prevalere è il caos, l’anarchia e situazioni che dire esplosive è un puro eufemismo.
In Siria, gli USA stanno cercando – com’è stato per l’Iraq di Saddam – armi di distruzione di massa. Nell’affaire siriano i gas nervini hanno causato la morte di centinaia di persone. Ma sorge un piccolo dubbio: chi li ha usati di sicuro non si sa. I ribelli oppure i governativi?
Personalmente, opinione opinabilissima, propendiamo per i primi, coloro che, con la scusa di rovesciare l’odiato dittatore, hanno palesato – vedi Egitto – le intenzioni che si paventavano: imporre la teocrazia in Paesi che, dittatura a parte, della laicità avevano un’idea ben radicata. La Turchia, per fare un esempio, si sta allontanando pericolosamente dai principi di Mustafa Kemal Atatürk, considerato, anche dalle nuove generazioni, l’eroe della Nazione, checché ne dicano gli ayatollah di turno!
Ma ciò non sembra interessare agli USA che, probabilmente per meri e oscuri interessi, danno l’impressione di essere tipici, quanto ingenui avvocati delle cause perse. Chissà, forse l’undici settembre non ha insegnato niente; soprattutto non s’è capito che contro il fanatismo di stampo religioso, nemmeno i micidiali tomahawk possono fermare i kamikaze, le bombe umane o le vetture imbottite di C4: a Bagdad, malgrado la presenza dei solerti e severi “gendarmi” succede ogni giorno e a Kabul pure!
Quel che spaventa, è che un ulteriore intervento USA & Co. da quelle parti perennemente tormentate e martoriate, scatenerà una reazione a catena i cui risultati potrebbero rivelarsi devastanti e che purtroppo non inducono di certo all’ottimismo.
Israele intanto sta affilando le salomoniche spade e sappiamo che quel Paese sa farsi rispettare grazie a un esercito formidabile e a un ammirabile, quanto ferreo orgoglio che in certi Paesi d’Europa – compreso il nostro – pare oramai in via d’estinzione!
L’ONU, come sempre, si rivela per quell’organizzazione che sappiamo e che dà l’impressione, in situazioni del genere, di valere come il classico due di picche.
Intanto il prezzo del petrolio sta salendo e se dovesse scoppiare la buriana, il carburante costerà più dello champagne di ottima annata.
Una cosa è certa: a rimetterci saranno sempre i soliti, soprattutto i bambini, quel “Miele del Mondo” che dovrebbe alimentare la speranza per un mondo migliore, più giusto a vera misura d’uomo. Pura utopia, con l’aggravante che i ricchi della Terra diverranno sempre più ricchi e potenti poiché, come tutti sanno, “c’est l’argent qui fait la guerre!”
Drake
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