“Una volta sola non conta”, decide il Tribunale federale
L’iniziativa per l’espulsione non è applicata – un pirata della strada greco non sarà espulso dalla Svizzera.
Le autorità solettesi avevano l’intenzione di espellere dalla Svizzera il famoso “pirata della strada di Schönenwerd”. No, ha risposto il Tribunale federale che da ragione al delinquentee ordina al canton Soletta di non revocare il permesso di soggiorno. La corte suprema svizzera arriva alla conclusione che l’omicidio volontario commesso da questo individuo è sì condannabile, ma non si può tuttavia supporre che costui commetterà un nuovo delitto. L’accordo di libera circolazione permette l’espulsione solo se il condannato continua a rappresentare un grave pericolo per il pubblico, rilevano ancora i giudici di Losanna.
Nella motivazione della sua sentenza, il Tribunale federale non dice parola dell’iniziativa per l’espulsione degli stranieri criminali che popolo e cantoni hanno approvato il 28 novembre 2010. Ma anche la legge d’applicazione – che non è ancora in vigore – adottata dal parlamento non cambierà alcunché di questa giurisprudenza intollerabile della corte suprema. L’UDC se n’è resa ben conto lanciando la sua “iniziativa d’attuazione”. Il voto avrà luogo nel 2016.
Un Greco, un Turco e un Croato uccidono una Svizzera di 21 anni durante una corsa illegale fra auto
L’8 novembre 2008, il Greco Nekti T., il Turco Cemal A. e il Croato Vedran B. improvvisano una corsa automobilistica illegale a Schönenwerd (SO). A delle velocità varianti fra 116 e 129 Km/h, i tre pirati della strada piombano nel villaggio. Il Greco Nekti T. centra in pieno una vettura che stava svoltando correttamente. Il conducente e la passeggera di questa vettura sono feriti, mentre che la giovane donna sul sedile posteriore, una Svizzera di 21 anni, rimane uccisa.
Indifferenza completa
Il procedimento penale ha chiaramente rivelato che il Greco aveva visto la vettura che stava svoltando, ma ha tuttavia rinunciato a frenare. Si è dunque consapevolmente assunto il rischio di un incidente grave. Non voleva frenare perché la sola cosa che contava per lui era di vincere la corsa. Le conseguenze non gli importavano. Questo comportamento la dice lunga sul carattere di questo individuo.
Pene detentive per i tre pirati della strada
Il tribunale cantonale di Soletta ha condannato in marzo 2012 il Greco, considerato il colpevole principale, a sei anni di detenzione per omicidio volontario (eventuale), lesioni corporali gravi e leggere volontarie e violazione grave delle regole della circolazione stradale. Il Turco e il Croato sono stati giudicati colpevoli d’omicidio e di lesioni corporali per negligenza e condannati a tre anni di detenzione con condizionale parziale. Hanno dovuto espiare una pena di 12 mesi effettivi ciascuno. Il Tribunale federale ha respinto qualche anno fa un ricorso dei tre uomini contro queste sentenze e confermato le loro condanne. Durante il procedimento penale, il Turco e il Croato hanno di nuovo commesso dei reati. Il Croato ha preso il volante senza permesso di condurre e il Turco è stato arrestato mentre era passeggero su una vettura che partecipava a una corsa fra pirati della strada.
Le autorità del canton Soletta hanno voluto revocare il permesso di soggiorno del Greco
Il 9 dicembre 2013, l’Ufficio della migrazione del canton Soletta ha revocato il permesso di soggiorno del Greco, decisione confermata il 10 marzo 2014 dal tribunale amministrativo solettese. Con la sua sentenza del 2 luglio 2015, il Tribunale federale ha invalidato questo giudizio. I giudici di Losanna partono dal principio che il Greco non commetterà più reati. Essi invocano inoltre l’accordo di libera circolazione delle persone che non permette di revocare un permesso di soggiorno se non in presenza di una minaccia sufficientemente grave e duratura per l’ordine, la sicurezza o la salute pubblici. Ma chi garantisce che Nekti T. non commetterà più reati? Il Tribunale federale sembra ritenere che ogni straniero abbia diritto a un avvertimento. Ha annunciato un annullamento del permesso di soggiorno solo nel caso che il condannato cada di nuovo nella delinquenza. Per i giudici di Losanna, bisognerà dunque che questo individuo mieta una nuova vittima. Ma anche in tal caso, un’espulsione è ancora dubbia. Conoscendo la prassi della Corte europea dei diritti dell’uomo, si sa che si può sempre trovare un motivo per impedire un’espulsione. Dal punto di vista dell’UDC, i tre pirati della strada sarebbero dovuti essere espulsi dalla Svizzera.
La conclusione di questa vicenda è evidente agli occhi dell’UDC: solo l’iniziativa d’attuazione e l’iniziativa per l’autodeterminazione possono rimettere la Svizzera sulla buona strada.
Walter Wobmann, consigliere nazionale, Gretzenbach (SO)
Berna, 23 luglio 2015
« Verfassungsauftrag umsetzen statt dem Tessin in den Rücken fallen Griechischer Raser muss die Schweiz nicht verlassen »