Una pericolosissima eccezione
Questa primavera, il popolo svizzero ha adottato l’iniziativa popolare «Sì al divieto di dissimulare il proprio viso» (nota anche come iniziativa sul burqa). Il principio che nessuno può dissimulare il proprio volto negli spazi pubblici si trova ora sancito inequivocabilmente nella nostra Costituzione federale come art. 10a. Adesso, il Consiglio federale ha presentato una proposta su come intende attuare questo articolo costituzionale nel Codice penale e ha aperto la procedura di consultazione del testo, che durerà fino al 3 febbraio 2022.
Il testo proposto dal Consiglio federale rende sospettosi. Come c’era da aspettarsi, contiene innumerevoli eccezioni al principio. La maggior parte di esse è in qualche modo comprensibile (veli per la testa nelle chiese, maschere per la protezione della salute o come dispositivi di sicurezza, per usanze locali come il carnevale, ecc.) Un po’ meno comprensibile è l’esenzione per le «street parade» o le feste di addio al celibato, ma passi. La decisamente meno comprensibile, e persino allarmante, è invece l’eccezione al divieto di coprirsi il viso in raduni o manifestazioni che fossero necessari per l’esercizio della libertà di espressione e di riunione (l’esempio dello stand degli alcolisti anonimi non è molto argomentativo).
Ancora una volta, la volontà del popolo è rispettata solo selettivamente. Perché se il popolo svizzero nel suo insieme ha votato di stretta misura a favore del divieto del velo, per molte persone il Sì non è stato (o non principalmente) dettato dall’uso del burqa. Piuttosto, è stato votato anche o soprattutto per porre fine alle bande di teppisti estremisti di sinistra che, nei loro raduni cronicamente violenti nelle nostre città, si presentano per lo più mascherati, causando gravi danni alla proprietà e commettendo altri atti di violenza. Gli autori se la cavano quasi al 100% impunemente perché, essendo incappucciati, non possono essere identificati né visivamente né tramite la videosorveglianza e quindi non possono essere accusati.
Questa eccezione aprirebbe così le porte alle attività vergognose dei gruppi estremisti di sinistra, perché praticamente ogni loro manifestazione violenta può essere facilmente giustificata sulla base della libertà di espressione. E le autorità ultrarosse delle nostre città continuerebbero ad avere l’alibi per lasciare impuniti i loro cari estremisti di sinistra. Il massimo che succederebbe sarebbe l’arresto di «Treichler» con campanacci, dichiarati estremisti di destra (perché ostili alla vaccinazione), qualora i loro volti non fossero completamente riconoscibili.
Conclusione: questa esenzione dal divieto di coprirsi il volto proposta dal Consiglio federale è pericolosissima e, vista l’applicazione presumibilmente molto selettiva da parte delle nostre amministrazioni comunali ultrarosse, continuerà ad avere un grande potenziale di conflitto. Spero vivamente che i partiti borghesi (l’UDC in primis) riconoscano questo pericolo e incorporino queste preoccupazioni nelle loro risposte alla consultazione.
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