Un ulteriore passo avanti di una politica suicida

Giu 23 • L'editoriale, Prima Pagina • 117 Views • Commenti disabilitati su Un ulteriore passo avanti di una politica suicida

Eros N. Mellini

Dai tempi in cui la politica si occupava dei problemi della popolazione…

Un’ulteriore ragione per ricordare con nostalgia i bei tempi andati. Quando i problemi della politica erano circoscritti al proprio popolo, rispettivamente ai comuni, ai cantoni e alla Confederazione. Costruire strade, infrastrutture ospedaliere, dare ai giovani un sistema scolastico eccellente e agli anziani una previdenza sociale appropriata, assicurare la difesa e la coesione nazionale mediante un esercito di milizia forte ed efficiente, e tanti altri temi di politica interna erano prioritari. E forse non lasciavano tempo ai politici di preoccuparsi del pianeta che, detto fra noi, se la cavava egregiamente lo stesso.

… all’odierna priorità dei temi dei temi ambientali ed ecologici planetari

Praticamente con l’ascesa politica dei Verdi in Germania, capitanati dal rossoverde e sessantottino (peggio i così si muore) Joschka Fischer, la politica europea dagli anni ’80 ha cominciato a dare vieppiù peso all’ambiente e all’ecologia, fino ad arrivare al vero e proprio fondamentalismo purtroppo ormai diffuso in tutto l’Occidente. E parlo in particolare di Occidente perché l’Oriente – che, guarda caso, fa pur parte anche lui della terra su cui viviamo – se ne frega beatamente d’inquinare semplicemente perché ha tutt’oggi da affrontare i problemi ben più gravi che noi (alla luce delle conseguenze, è il caso di dire «purtroppo») abbiamo ormai totalmente o parzialmente superato. Dal totale disinteresse, in quarant’anni si è passati all’estremo opposto, arrivando al punto che problemi ben più importanti per la gente comune – benessere in generale, equo guadagno, lotta alla disoccupazione, previdenza sociale (nella fattispecie l’AVS) premi di cassa malati, eccetera – vengono trascurati e rimangono irrisolti, sacrificati sull’altare di un assurdo, morboso e utopico ecologismo. L’autoflagellazione per presunte colpe nei confronti del pianeta è diventata di moda. E ancora amen, se si trattasse solo di AUTO-flagellazione ma no, si è arrivati alla flagellazione degli altri, ossia di tutti quegli infedeli – secondo la nuova religione ambientalista – che, al benessere della terra antepongono quello della propria famiglia.

L’ennesima martellata sugli attributi

La votazione sulla legge sul clima, dello scorso 18 giugno, è stato l’ennesimo autogol causato da questa nuova religione che ormai ha contaminato tutti gli strati sociali, trovando adepti in tutti i partiti. Il popolo ha accettato costi e sacrifici enormi per contribuire, riducendo ancora di più il suo irrisorio 0,01% di emissioni, a salvare un pianeta in cui convivono una Cina, un’India e degli USA che, assieme, ne emettono il 50% senza porsi problemi.

Le conseguenze paventate dall’UDC erano talmente gravi che non sono state credute

Stranamente, un popolo disposto a credere a tutto quanto venga inventato per fargli paura (Covid 19, surriscaldamento globale e cambiamento climatico – in poche parole, la fine del mondo causata dall’uomo – terza guerra mondiale e altre astratte amenità del genere), non ha creduto alle argomentazioni del comitato referendario che paventava conseguenze ben più immediate e concrete sul benessere e sul livello di vita della nostra gente.

Queste conseguenze – puntualmente denunciate dai referendisti – erano (sono e saranno) talmente enormi da ritenerle incredibili. Sparate dell’UDC. 6’000 franchi l’anno in più di costi pro capite? Esagerato! Davvero? Peccato che la cifra era suffragata da uno studio del Politecnico di Zurigo. E che, intanto, quale malefico presagio, i 40 franchi per famiglia di aumento annuo per il riscaldamento, promessi da Doris Leuthard in campagna di voto sulla legge sull’energia nel 2017, sono già diventati diverse centinaia. Ma, a quanto sembra, il parlamento prima e i cittadini votanti oggi, o non l’hanno notato o hanno dimenticato la consapevole e sconsiderata bugia dell’allora Consigliera federale. 17 nuove centrali di pompaggio delle dimensioni della Grande Dixence, circa 5000 turbine eoliche e 70 milioni di metri quadrati di impianti fotovoltaici supplementari. Sono cifre difficili da digerire per il comune cittadino, che quindi è stato facile convincere della loro presunta inaffidabilità rispetto alle asserzioni, per quanto mendaci, delle autorità.

L’UDC novella Cassandra

Secondo la mitologia greca, Cassandra – figlia di Priamo, re di Troia – aveva ricevuto da Apollo il dono della preveggenza ma, avendo poi rifiutato di contraccambiare il favore cedendo agli appetiti sessuali del Dio, era stata condannata da quest’ultimo a non essere mai creduta. Non so da chi abbia ricevuto il dono della preveggenza – forse è una conseguenza logica dell’assurdità di certe politiche federali – ma nella mitologia svizzera, apparentemente, questo ruolo spetta all’UDC.

Peccato che a pagare lo scotto di questa politica suicida saremo chiamati tutti, indipendentemente da come abbiamo votato. È la legge della democrazia diretta, e dobbiamo accettarla. Ma l’amaro in bocca rimane.

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