Un nuovo logo

Apr 8 • L'opinione, Prima Pagina • 1526 Views • Commenti disabilitati su Un nuovo logo

Un mosaico di posti, persone e storie: Ticino Turismo ha presentato in questi giorni il suo nuovo logo.

Urs von der Crone
Presidente ds-SVP Tessin

Ogni organizzazione elabora di tanto in tanto un nuovo modello per attrezzarsi in vista delle sfide future. In questi giorni è la volta di Ticino Turismo, che si presenta al pubblico con un nuovo logo. Un mosaico colorato richiama l’attenzione sul fatto che vale la pena scoprire il nostro cantone, con le sue quattro regioni più o meno conosciute, la sua gente e, soprattutto, le sue storie. È una componente importante della strategia della nostra organizzazione turistica cantonale, indicare in che cosa il nostro cantone si differenzia dalla concorrenza. Chi visita la nostra regione vuole apprendere che cosa siano le tradizioni locali e che cosa può appunto trovare solo da noi. Il Ticino non è paragonabile ad altri territori altrettanto situati a sud delle Alpi. Le storie che raccontiamo in Ticino si possono appunto raccontare solo qui e da nessun’altra parte. Vogliamo raccontarle ai nostri visitatori, che per lungo tempo furono visti solo come clienti che portavano denaro, invece che come amici. Un obiettivo veramente ambizioso!

Le linee guida sembrano – come ogni teoria – molto buone. La loro applicazione della pratica, per contro, potrebbe essere un tantino più difficile. Alla fin fine, sono le nude cifre a decretare o no il successo: potremo registrare durante questa stagione altrettanti pernottamenti come nell’ultima? Continuerà la tendenza al rialzo dello scorso anno? Gli ospiti soggiornano da noi un po’ più a lungo dei soliti tre o quattro giorni? Il risultato del periodo pasquale rivela qualcosa sui mesi che seguiranno? Gli addetti al turismo e i politici sono di fatto sottoposti alla stessa pressione al successo: entrambi dipendono, gli uni dai loro clienti e gli altri dai cittadini elettori. In ambedue i casi abbiamo una scelta libera e democratica: la nostra decisione a favore dell’una o dell’altra regione per le nostre ferie, è del tutto paragonabile alla scelta di una o di un’altra politica. Perlopiù ci si preoccupa delle linee guida quando le cose vanno male. In Ticino, dal punto di vista del turismo, abbiamo dietro di noi alcuni brutti anni – fare il punto della situazione era perciò giustificato. Nei risultati dell’UDC in diverse elezioni cantonali degli ultimi mesi si è dovuto riconoscere un segnale d’allarme per il nostro partito. Christoph Blocher l’ha detto con chiare parole. C’è forse bisogno anche qui di un nuovo modello e di una nuova strategia?

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