Un Christoph Blocher effervescente all’Hotel Lugano Dante
Grande successo dell’incontro con il nostro consigliere nazionale lo scorso 8 marzo
È un Blocher effervescente quello incontrato a Lugano dall’UDC Ticino sabato 8 marzo presso l’albergo Lugano-Dante. La vittoria dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa sembra avergli iniettato una dose di nuova energia e di voglia di combattere (che peraltro non gli è mai venuta meno), rendendo più che legittimo l’auspicio di vederlo ancora a lungo sulle barricate.
L’evento doveva essere circoscritto alla stampa ma, per un errore di comunicazione, era stato presentato come una conferenza pubblica, per cui la sala aveva un numero limitato di posti. Ciò nondimeno, il tribuno dell’UDC ha parlato a ruota libera di fronte a un centinaio di persone e i media sia cartacei che elettronici hanno dato ampia eco all’avvenimento.
Blocher ha tenuto innanzitutto a ringraziare i Ticinesi che con il loro voto hanno reso possibile il successo dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Parlando poi della libera circolazione delle persone, ha criticato l’atteggiamento del Consiglio federale succube di Bruxelles, che pensa prima a scusarsi con l’UE che non ad attuare la volontà del popolo. Inoltre, per quanto riguarda i problemi del Ticino, la tendenza è sempre quella di parlare con i governi cantonali, invece di ascoltare la gente per apprenderne i problemi. “Mi ricordo benissimo, quando ero consigliere federale, come andavano questi incontri. – ha detto – I primi dieci minuti i governanti cantonali li utilizzano per dire quanto siano onorati e lieti di ricevere il consigliere federale, poi altri dieci minuti toccano a quest’ultimo per dire quanto sia lieto e onorato di essere in Ticino, poi cinque minuti a parlare del più e del meno. Quindi, si dice alla stampa che il colloquio si è svolto in un clima rilassato e cordiale, e che è stato molto positivo”.
Per quanto riguarda i frontalieri, in particolare, Christoph Blocher è dell’opinione che più competenza debba essere data ai cantoni per definirne il contingentamento.
E Schengen? “Schengen è un’idiozia”, ha detto. “Se ho paura dei criminali, chiudo porte e finestre e controllo bene chi lascio entrare e chi no. Non faccio entrare tutti, per poi controllare chi siano una volta che mi hanno invaso la casa. Ed è esattamente ciò che fa Schengen”.
Ha poi ribadito che la libera circolazione fa comodo all’economia per la facilità con la quale può assumere personale, ma che porta troppi svantaggi alla popolazione. E che quindi la Svizzera deve poter di nuovo gestire autonomamente la propria immigrazione. “Nessuno Stato, salvo la Svizzera e l’UE ha un accordo di libera circolazione” – ha sottolineato. “L’UE ha la libera circolazione al suo interno perché vuole diventare uno Stato, ma la Svizzera non ne fa parte né intende farne parte in futuro”.
Con la sua solita disponibilità, Christoph Blocher s’è poi concesso, oltre che ai media per le interviste, anche a tutti coloro che hanno voluto porgli domande o anche solo stringergli la mano.
Un evento perfettamente riuscito.
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