UDC Ticino: persa una battaglia, la guerra continua
Qualche mese fa abbiamo deciso di impegnarci fino in fondo in questa campagna per la democrazia diretta e l’autodeterminazione della Svizzera, non perché fosse facile ma perché abbiamo sempre pensato e continuiamo a pensare che fosse la cosa giusta. Il risultato ci è stato avverso, ma tant’è: no si può battersi a favore della democrazia diretta e poi contestarne l’esito quando non ci arride. E quindi, accettiamo il verdetto popolare democraticamente, ringraziando tutti coloro che in Ticino hanno collaborato con passione e coraggio alla campagna a favore del SÌ.
UDC Ticino registra questa sconfitta, con rammarico ovviamente, ma non si arrende: continuerà, assieme al partito nazionale, la sua costante vigilanza a tutela di una Svizzera libera e indipendente, nella consapevolezza che parecchie battaglie l’attendono ancora per adempiere il mandato che l’elettorato le ha affidato.
L’agenda politica del nostro paese prevede importanti temi, quali l’accordo-quadro istituzionale con l’UE, il Patto ONU per le migrazioni, l’accoglimento della direttiva europea sulle armi e la disdetta della libera circolazione delle persone. Tutte realtà che non mancheranno di mettere alla prova l’affidabilità e la buonafede di chi oggi ha voluto esautorare il popolo del suo potere di decidere autonomamente in casa propria. Quale unico partito ormai rimasto a difendere i valori tradizionali e storici della Svizzera contro il costante e crescente asservimento della Berna federale ai diktat di Bruxelles, le sfide quindi non mancano all’UDC, che non smetterà di condurre una politica coerente per una Svizzera libera e indipendente.
« Dank der SVP wird der UNO-Migrationspakt wenigsten dem Parlament und Volk vorgelegt Wird bald das Atomium statt des Kirchturms in der Mitte des Dorfes stehen? »