“Stabio, petizione per lo smaltimento dei pannolini: Ecocentro o sacchi gratuiti”
Risposta all’articolo apparso domenica 19.07.2015 su “Il Mattino della Domenica”
Premesso che il lancio di una petizione è un diritto dato a qualunque cittadino e che il suo esercizio è garantito nella nostra costituzione, esistono ancora almeno due criteri che dovrebbero essere soddisfatti prima di esercitarlo: un chiaro obiettivo e chi dovrebbe essere il destinatario.
L’unico pregio di questa petizione è quello di sollevare un tema, quello del riciclaggio in alternativa allo smaltimento, senz’altro degno di essere approfondito. 1
L’obiettivo della promotrice si riassume fondamentalmente e senza mezzi termini nella seguente posizione: il municipio di Stabio DEVE prevedere una raccolta differenziata anche per i pannolini / pannoloni oppure fornire sacchi gratuiti. Considerato che la raccolta differenziata è prevista per i prodotti effettivamente riciclabili, la promotrice (recentemente diventata mamma, quindi auguri !) dovrebbe anche spiegare ai cittadini dove il comune dovrebbe poi consegnare il “prodotto” da riciclare ?
Semplice, esiste solo una risposta considerato che un riciclaggio dei pannolini / pannoloni non esiste a livello cantonale: tutto finirà all’inceneritore. L’unica differenza è che i costi ora a carico delle famiglie, saranno a carico della collettività. Ma di che costi parliamo ? Con la richiesta di 50 sacchi / anno da 35 l, stiamo parlando di poco più di 4.- FRS al mese a bambino, il costo di mezzo pacchetto di sigarette (per i genitori che fumano…).
C’è da chiedersi quante famiglie siano realmente bisognose di questo contributo e se lo stesso abbia realmente un senso.
Non voglio entrare nel merito dei sacchi forniti agli anziani afflitti da incontinenza, poiché le necessarie considerazioni e le relative decisioni sono già state prese saggiamente in sede municipale. È comunque utile ed interessante rilevare un dato: mentre per gli anziani la distribuzione gratuita del sacco è stata subordinata a chiare condizioni, la promotrice chiede l’elargizione gratuita per tutte le famiglie con bimbi da 0 a 3 anni in nome di un presunto “nuovo piccolo passo a sostegno della socialità”, senza considerare minimamente l’aspetto del reddito imponibile. Cosa ci sia di sociale in tutto questo lo sa solo il Gruppo Lega Stabio, che in altri contesti parlerebbe di soldi pubblici distribuiti ad annaffiatoio. Ma tutto serve a far brodo e le prossime votazioni comunali non sono più così distanti; meglio cominciare a profilarsi.
Restando nel merito del “nuovo piccolo passo a sostegno della socialità” è forse opportuno ricordare alla neo-mamma che il nostro sistema sociale non ha nulla da rimproverarsi e che prevede per i figli fino a 16 anni assegni famigliari mensili di 200.- Frs. La scelta di diventare genitore, lo sappiamo tutti, comporta sacrifici e… anche spese. Dover discutere del costo di un sacco RSU a settimana vendendolo come una questione di principio, sfiora il ridicolo.
Se l’aspetto che stava a cuore alla promotrice era quello ambientale, allora ha sbagliato il destinatario. Non stà al comune promuovere tecniche di riciclaggio, men che meno quando si tratta di tecnologie innovative; queste strategie sono da perseguire in un’ottica cantonale. Compito dei comuni è offrire alla cittadinanza la possibilità di differenziare la raccolta delle materie previste per essere riciclate. Questi non sono dettagli irrilevante, per chi li vuol capire.
La petizione può essere indirizzata al cantone e sono sicuro che troverà nel direttore del Dipartimento, On. C. Zali (per il quale nutro sincera stima), un attento ascoltatore. Quando un sistema di riciclaggio a livello cantonale sarà disponibile, sono altrettanto sicuro che tutti gli esecutivi comunali saranno felici di organizzare la raccolta differenziata anche di questo reale “fetido balzello”.
Per quanto riguarda l’esecutivo di Stabio, attento e sensibile ai problemi della popolazione, sono già state attuate misure nell’interesse di TUTTI i cittadini. Con la posa di una benna per la raccolta delle plastiche presso l’ecocentro, non prevista inizialmente, si sono volute creare le condizioni per il “contenimento” del volume dei sacchi RSU a favore dei singoli nuclei famigliari. Per correttezza d’informazione, anche questo andava detto.
Fenaroli B., Municipale UDC Stabio per il gruppo Lega-UDC-Indipendenti
1 Una rapida ricerca in rete digitando “riciclaggio pannolini usati”, permetterebbe a chiunque di vedere che oggi esiste la tecnologia necessaria per trattare pannolini, pannoloni e addirittura assorbenti.
L’innovazione arriva da un’azienda della vicina penisola che, dopo i test cominciati nel 2012 presso il “CRV” (Centro Riciclo Verdelago) in provincia di Treviso, ha aperto nel marzo di quest’anno (2015) a Lovadina di Spresiano (sempre in provincia di Treviso) il primo impianto dimostrativo. Questo impianto, “a regime”, potrà trattare fino a 8’000 tonnellate all’anno di prodotti assorbenti servendo una popolazione di 800’000 persone (fonte: “Corriere della Sera / Ambiente” del 21. Aprile 2015).
Parliamo quindi di tecnologie recenti, senza impianti di vero riferimento e quindi senza dati reali d’esercizio. Forse un po’ di cautela non guasterebbe.
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