SÌ alla limitazione dell’immigrazione – NO all’iniziativa Ecopop
L’assemblea dei delegati di UDC Svizzera ha adottato oggi a Unterägeri (ZG) le parole d’ordine in vista delle votazioni popolari del 28 settembre e del 30 novembre prossimi. Essa ha respinto con una proporzione di quattro a uno l’iniziativa Ecopop che considera eccessivamente rigida e irrealistica. Anche il progetto di una cassa malati unica non ha trovato grazia. Per contro, i delegati UDC hanno chiaramente approvato l’adeguamento del tasso d’IVA per i ristoranti a quello dei commerci di piatti da asportare. Infine, chiedono con insistenza la fedele applicazione dell’iniziativa popolare “contro l’immigrazione di massa”.
Dopo degli interventi energici a favore e contro l’iniziativa Ecopop, l’assemblea dei delegati ha deciso, con 298 voti contro 80, di raccomandare il rigetto di questa proposta. L’intenzione degli iniziativisti è certamente buona, ma il loro progetto manca l’obiettivo perché combina una limitazione rigida e puramente quantitativa dell’immigrazione con l’impiego del 10% dei fondi per l’aiuto allo sviluppo a favore della pianificazione familiare nei paesi in via di sviluppo. Conducendo una politica familiare attiva in questi paesi, la Svizzera contravverrebbe al suo tradizionale principio di non ingerenza negli affari interni di altri Stati.
Il sistema svizzero della sanità è considerato uno dei migliori e dei più efficaci del mondo. Paesi come la Francia, l’Italia e la Gran Bretagna invidiano le possibilità di scelta, la qualità e l’equilibrio finanziario offerto dal nostro sistema. L’iniziativa per una cassa malati unica è inoltre ingannevole perché i suoi autori annunciano già sin d’ora la loro intenzione di esigere dei premi subordinati ai salari, quindi di procedere a una nuova ridistribuzione. I delegati hanno quindi opposto un chiaro rifiuto, ossia con 354 voti contro 9, a questa iniziativa.
Bisogna eliminare l’evidente discriminazione dei ristoranti rispetto ai commerci che offrono piatti d’asporto. È incomprensibile che lo stesso prodotto, per esempio una fetta di torta, sia caricato di un’IVA del solo 2,5% se venduto per asporto, mentre che il ristoratore deve prelevare più del triplo, ossia l’8%. L’assemblea dei delegati raccomanda perciò, con 357 voti contro 1, di sostenere l’iniziativa “Basta con l’IVA discriminatoria per la ristorazione!”.
UDC Svizzera
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